La messa al bando di Batasuna è un atto molto grave contro la democrazia. E' un ennesimo esempio
dell'atteggiamento autoritario del governo spagnolo, che dopo aver boicottato ogni possibilità di
realizzazione del processo di pace, procede nella repressione del popolo basco impedendo ad una parte
cospiqua di esso di esprimere le proprie idee e di contribuire ad una risoluzione pacifica della questione
basca (cosa alla quale Batasuna ha sempre lavorato).
Chiudendo gli spazi di dicussione e i luoghi autoderminati della democrazia non si fa altro che rendere
più facile la strada della violenza. E' forse questo che vuole il governo spagnolo? La guerra, il
terrorismo, la violenza e la repressione, cancellano ogni altra modalità di azione e di relazione
sociale, cancellano il dibattito politico e culturale.
E' la logica binaria: o con me o contro di me.
La questione basca è assai complicata e va affrontata con cognizione di causa, oltre la disinformazione
totale che si nutre della strerile contrapposizione tra bravi cittadini e terroristi. Le cose non
stanno così. La lotta del popolo basco per la propria autodeterminazione è stata ed è una lotta per
l'affermazione di un principio democratico e popolare, e non un attentato al popolo spagnolo e alla
sua volontà democratica.
Noi come Associazione Culturale Punto Rosso abbiamo tentato di contribuire alla comprensione della
questione basca pubblicando in Italia un libro (Luis Nunez Astrain, La Ragione Basca, Edizione Punto
Rosso 2001) che ne illustra la ricchezza e la complessità. Invitiamo tutti ad esprimere solidarietà
al popolo basco, ad applicarsi per una controinformazione efficace, in modo che le ragioni della democrazia,
della solidarietà, della pace e della autodeterminazione abbiano il sopravvento sulla violenza e l'autoritarismo.