Francesco
Caruso è stato arrestato nella notte dalla Digos di Benevento con l'accusa di associazione sovversiva
finalizzata al sovvertimento dell'ordine costituzionale e propaganda sovversiva.
Stessa sorte anche per Francesco Cirillo e Giuseppe Fonzino, esponenti rispettivamente dei movimenti
No Global di Cosenza e Taranto.
Sono in tutto 20 gli arresti disposti dalla magistratura di Cosenza nell'ambito dell'inchiesta sull'attività
degli esponenti No Global dell'Italia meridionale: 13 le persone trasferite in carcere e sette agli
arresti domiciliari.
Altre 41, invece, le persone indagate per associazione sovversiva e cospirazione mediante associazione. Sono ancora in corso perquisizioni contro il movimento al Sud. Immediatamente davanti alla Questura di Benevento si sono radunati alcuni esponenti dei No Global campani, in attesa di notizie.
Ed il movimento reagisce agli arresti. È in atto un presidio fuori dal Supercarcere di Trani.
È attesa per oggi a mezzogiorno una conferenza stampa del Movimento no-global campano al centro sociale
Ska di Napoli. Per domani alle 10 a Piazza del Gesù a Napoli è stata indetta una manifestazione. I
promotori di queste iniziative denunciano la «gigantesca montatura giudiziaria della procura di Cosenza».
La più dura azione di protesta è messa in atto dai No Global bolognesi.
Una ventina di militanti hanno fatto irruzione, alle 11.40, al piano terra della Procura di Bologna.
Sono entrati con un'azione di forza tenendo le mani alzate. Con un megafono scandiscono in coro «Francesco
libero» e hanno introdotto nel palazzo della procura un grande striscione con su scritto «Francesco
libero, liberi tutti».
''Provo grande inquietudine e anche francamente sconcerto e rabbia''. E' il primo commento di Fausto
Bertinotti , segretario di Rifondazione Comunista , intervistato da Radio Radicale sugli arresti degli
esponenti no global. ''Noi abbiamo tenuto da 'mani pulite' in qua - dice Bertinotti - un atteggiamento
estremamente lineare e rispettoso dell'autonomia della magistratura. Anche quando c'erano questioni
controverse abbiamo detto 'la magistratura faccia il suo lavoro', naturalmente riservandoci di criticare
sentenze che non condividevamo.
Qui mi pare che siamo di fronte ad una cosa davvero molto grave. Io la vedo come il primo arrivo in
Italia dei venti di guerra''. Il reato indicato dalla magistratura, sottolinea Bertinotti, ''e' il
tipico reato di opinione ideologico, scandalosamente rimesso all'ordine del giorno, e la modalita'
di intervento degli arresti e' una modalita' evidentemente scelta per operare un trauma, uno shock.
Davvero il peggio che si possa dire''.
Si attende imbarazzo da parte dei Ds e da chi, come Cofferati, ha chiesto di dialogare con il movimento
no global? viene domandato a Bertinotti. ''No - risponde - dovrebbe invece motivare una forte denuncia
di questo comportamento di questa parte della magistratura. Non vedo come di fronte a questa denuncia
della magistratura di un reato come quello di associazione ci possa essere un imbarazzo. Firenze e'
la dimostrazione che quegli stessi che oggi vengono arrestati sono interni ad un movimento dalla fortissima
connotazione pacifica e non violenta. Anzi, pare semmai un elemento di replica di fronte al fallimento
di tutte le teorie, smentite clamorosamente, sulla violenza di questo movimento''.
Nella foto in alto Francesco Caruso con Vittorio Agnoletto