"Ora Scajola esca allo scoperto e dica a tutti la verità sui fatti accaduti a Genova perchè
è evidente che sino ad ora ha tenuto le cose nascoste al mondo intero".
A definire "inquietanti" e "gravi" le dichiarazioni del ministro dell'Interno è Giuliano
Pisapia, deputato del Prc ma anche legale della famiglia di Carlo Giuliani e difensore di diversi
manifestanti che subirono violenze, pur non avendo responsabilità negli scontri di Genova.
"Le modalità, i tempi e l'ambiguità delle dichiarazioni di Scajola -afferma Pisapia-
sono inquietanti e mostrano la totale mancanza di rispetto delle istituzioni".
Pisapia considera "grave" il comportamento del ministro dell'Interno che "a distanza di quasi sette
mesi dai fatti di Genova ammette in un modo cosi' informale questioni tanto rilevanti e soprattutto
mai dette nè nel corso dell'inchiesta, nè dopo le numerose interrogazioni parlamentari".
Basta dunque con le "reticenze", ammonisce Pisapia. "Il ministro si decida ad andare alla Procura
di Genova per dire ciò che sa e spiegare quali sono state le direttive sull'uso delle armi.
Se Scajola non si presenterà spontaneamente, come legale dei Giuliani farò un'istanza
affinchè la Procura lo ascolti come teste, deve raccontare la verità. È importante
capire quali sono stati gli ordini e i motivi che lo hanno indotto a impartire direttive, a quanto
pare, diverse da quelle date in precedenza".
Ma sin dove si può spingere un ministro nell'impartire ordini alle forze dell'ordine? "Fermo
restando -spiega Pisapia- che il ministro può dettare le 'regole di ingaggio' consentite e
previste dalla legge, bisogna tenere conto del fatto che ci possono essere anche situzioni particolari.
Situazioni delle quali perà il Paese non è informato. Intendo dire che, se c'erano attacchi
terroristici da sventare, il ministro deve dire chiaramente quali contromisure sono state adottate".
Pisapia sottolinea come ci sia ancora molta chiarezza da fare. "È evidente -afferma- che il
comitato d'indagine non ha fatto luce
su tutto. La commissione d'inchiesta poi e' stata bocciata in Senato in maniera vergognosa. Il ministro
Scajola ha avuto una conoscenza di fatti così gravi tali da dare un ordine ben preciso, ma
ora deve parlare perché altrimenti è evidente che a Genova vi erano due linee: quella
di chi aveva intenzione di fare rispettare il diritto di manifestare e che non ha avuto la meglio,
e quella prevalente di chi invece voleva andare a tutti i costi contro i manifestanti, e che ha visto
coinvolte sia forze dell'ordine che forze di governo".