Don Vitaliano Della Sala: carabinieri, agenti e finanzieri senza controllo
«Una violenza inaudita e irresponsabile»
Un parroco in piazza: salvo grazie al mio colletto bianco

«Stavo soccorrendo un ragazzo aggredito dai carabinieri, un agente mi ha chiamato da una parte, mi ha mostrato il manganello dicendomi: te lo ficcherei in culo questo, stai attento». A parlare è don Vitaliano Della Sala, che si è trovato nel mezzo delle cariche partite a freddo proprio mentre lui, insieme a pochi altri, era impegnato nella trattativa di piazza con le forze dell'ordine.

Hai visto la prima carica dei carabinieri in piazza Municipio?

Stavo proprio parlando con i dirigenti delle forze dell'ordine per sbloccare la situazione. C'erano già accordi con la questura per realizzare solo un simbolico contatto tra manifestanti e agenti. Ovviamente ora smentiranno tutto. Mentre parlavamo è partita la carica dei carabinieri che ha manganellato con assurda violenza la testa del corteo.

Sei stato picchiato?

No, questo colletto bianco ancora serve a qualcosa. Ma sanno benissimo che hanno deciso di non mantenere gli accordi presi.

Che impressione hai avuto della gestione della piazza da parte delle forze dell'ordine?

Mi pareva che non ci fosse affatto una direzione della piazza: carabinieri, poliziotti, finanzieri, facevano ognuno ciò che voleva. Nessuno riusciva più a controllarli. Ho notato un altro elemento molto preoccupante: da parte delle forze dell'ordine era evidente un odio verso settori specifici dei manifestanti, una particolare violenza era rivolta contro i centri sociali e i disoccupati. E' un comportamento inaudito.

Ci sono state scene incredibili anche quando il corteo era ormai sciolto da un pezzo. Ho visto due ragazzi arrampicati in cima ad un albero, che veniva scossa da un gruppo di agenti che li volevano costringere a scendere e li minacciavano con i manganelli. Mi sono avvicinato chiedendo: lasciateli scendere. Mi hanno risposto urlando: che vuole lei, stia calmo se ne vada.

Poco dopo c'è stata l'aggressione ad un altro ragazzo. Sono corso a soccorrerlo perché lo avevo visto a terra pestato dagli agenti. A quel punto uno di loro mi ha chiamato da una parte e mi ha detto dove mi voleva ficcare il manganello.

Io sono appena tornato da Città del Messico e ti posso assicurare che nemmeno la polizia di un paese dove esistono ed operano gli squadroni della morte ha osato in piazza la violenza che è stata usata oggi a Napoli contro una contestazione pacifica ed inoffensiva.

Angela Nocioni
Napoli, 17 marzo 2001
da "Liberazione"