Scendiamo in piazza perché "odiamo la guerra". La odiamo perché rifiutiamo questo stato di guerra permanente in cui siamo tutti potenziali vittime e bersagli. La odiamo perché non possiamo sopportare l'idea che migliaia di civili innocenti, donne, uomini, bambini, muoiano sotto i bombardamenti. La odiamo perché la guerra, a prescindere dallo schieramento politico che la sostiene, è contro i lavoratori e gli esseri umani. La odiamo perché la guerra è l'espressione della volontà di sopraffazione dei paesi ricchi a tutto vantaggio dei potentati economici di turno. La odiamo perché d ripugna l'idea di essere complici in questo ennesimo e annunciato massacro di vite umane. Più semplicemente la odiamo perché la guerra ci fa orrore. Noi contro la Guerra
Il corteo si è snodato lungo le vie centrali di Seregno in una giornata piovosa ma che, giusto per
il tempo della manifestazione, ha concesso una tregua di bel tempo. La "Banda degli Ottoni" ha fatto
da collante musicale agli slogan contro la guerra e per la liberazione di Caruso e degli altri compagni
arrestati a Napoli.
Alla iniziativa hanno aderito i Centri Sociali della zona (Sintesi Sociale di Seregno, Incantina di
Cabiate, Tsunami di Seveso, KSA Jotake, Punto Rosso di Seregno) e Rifondazione Comunista.
Notata la presenza dei consiglieri comunali Giusi Minotti di Seregno, Adriana Marenzi di Meda ed Enrico
Mason di Carate Brianza.
Come nota a margine val la pena di riportate le dichiarazioni dell'onorevole(?) Di Teodoro (parlamentare di Forza Italia eletto nel Collegio di Seregno) il quale definisce in questo modo Caruso, uno degli arrestati di Napoli: "... il partenopeo Caruso, un povero teppistello incompreso che non ha mai lavorato in vita sua ma che in compenso proprio per questo è capace di rappresentare così bene lo spirito della sinistra di oggi ...".