Dopo la strage di Nassiryah, sempre più evidente la china di guerra su cui il centrodestra sta spingendo l’Italia, contro la volontà della maggioranza dei cittadini.

FORMIGONI DICA “NO NO” ALLA PARTECIPAZIONE DELLE FORZE ARMATE ITALIANE ALL’OCCUPAZIONE DELL’IRAQ

Dichiarazioni di Ezio Locatelli del PRC

"Il presidente della Regione Lombardia, tanto attivo sul piano internazionale quando si tratta di quattrini, agisca in tutte le direzioni per far cessare la partecipazione delle forze armate italiane all'occupazione dell'Iraq".

Esprimendo cordoglio per i militari e le famiglie colpite dall'attentato di stamattina a Nassiryah, il segretario del Prc Lombardia Ezio Locatelli si rivolge alle forze politiche regionali e al presidente Roberto Formigoni chiedendo atti inequivocabili e concreti in direzione della pace.

"Quanto è accaduto stamattina non si sarebbe mai verificato se il centrodestra al governo in Italia avesse dato retta al sentimento nettamente contrario alla guerra espresso dalla maggioranza dei cittadini in mille modi, con piccole e grandi manifestazioni di piazza e con milioni di bandiere di pace, esposte da mesi dalle Alpi alla Sicilia.

"Contro la volontà popolare, il nostro paese è trascinato da Berlusconi e soci dentro un conflitto internazionale brutale, irragionevole e catastrofico, imposto dalle logiche imperiali del presidente Bush. Occorre una reazione grande e immediata di tutte le forze sociali, politiche, morali di opposizione.

"Non c'è più spazio per traccheggiare.
"Roberto Formigoni, che più volte si è detto personalmente contrario alla guerra in Iraq, assuma le sue responsabilità di uomo di governo di un'istituzione importante e rappresentativa, abbia finalmente il coraggio delle sue convinzioni. Se la sua collocazione politica a fianco di Berlusconi, Bossi e Fini glielo impedisce, di fronte alla progressione delle prospettive di guerra il "governatore" si faccia guidare dalla sua mille volte sbandierata ispirazione cristiana: dica "no no" alla partecipazione dei nostri militi a una guerra terribile e ignobile".

Roberto Porta
Milano, 12 novembre 2003