Dopo Firenze e Porto Alegre
bisogna dare continuità al movimento,
costruendo dal basso la globalizzazione della pace, dei diritti e del lavoro.

Una regione in movimento
per costruire un’“Altra Lombardia”

Un convegno per pensare e costruire un'altra Lombardia
si è svolto Sabato 8 febbraio 2003 a Milano

Il Prc Lombardia ha organizzato sabato scorso una giornata di discussione e di incontro tra molte realtà di movimento della nostra Regione. Alla Casa della Cultura di Milano si sono ritrovati esponenti dell'associazionismo, del social forum, sindacalisti confederali e di base, collettivi studenteschi, ambientalisti, i migranti, il Forum per la difesa della salute e tante donne impegnate nei diversi "luoghi" della differenza di genere. Ne è uscita una riunione molto interessante, un dibattito ricco di contenuti, con liguaggi anche molto diversi ma con un filo conduttore ben preciso: l'esigenza di costruire un'altra Lombardia, a partire dalla "messa in rete" delle esperienze di movimento che crescono nei nostri territori.

Non si tratta di "unificare" in termini puramente organizzativi, ha spiegato la coordinatrice dell'iniziativa Nicoletta Pirotta. L'idea non è quella di fare un social forum regionale, né tanto meno di dar vita a strutture stabili di coordinamento. Si tratta piuttosto di individuare campagne comuni, legate alle specificità dei territori, utilizzando le modalità operative che caratterizzano il movimento dei movimenti: unità nella consapevolezza delle differenze, delle diverse soggettività e dei reciproci spazi di autonomia; radicalità nelle analisi e nelle proposte. Un metodo che già indica una strada: partire dalle mobilitazioni che già ci sono. Contro la guerra, ovviamente e prima di tutto, e poi a sostegno del referendum per l'estensione dell'art.18 e a difesa del diritto alla salute, contro la reintroduzione dei ticket voluta dalla giunta Formigoni.

Piero Maestri ("Guerre & Pace"), Elena Medi (Forum salute) e Graziano Fracassi (Camera del lavoro di Brescia) si sono inseriti ad arricchire questa proposta, ognuno partendo dalla propria specificità, con interventi troppo ricchi di spunti e di stimoli per poter essere riassunti con completezza in poche righe. La cosa migliore è forse quella di sottolineare la loro assoluta complementarietà, perché in essa sta il dato più importante: l'emergere di un sentire politico comune, che origina da punti di partenza e da vissuti diversi, ma che trova nelle pratiche di movimento il terreno di unificazione. Un sentire comune che pone domande alla politica dei partiti e delle istituzioni, come hanno ben colto Umberto Gay (gruppo Prc in Regione) e Daniele Farina (consigliere comunale nonché storico esponente dei "disobbedienti"). Senza farsi troppe illusioni sulla permeabilità del palazzo alle tematiche di movimento, emergono però terreni di azione possibile, a cominciare dalle pratiche "partecipative" di bilancio, di gestione del territorio, di gestione dei servizi pubblici.

Partecipazione vera, non la sussidiarietà familista e patriarcale di Formigoni che punta a cancellare il pubblico per fare invadere al privato anche la sfera dei servizi alla persona, come ha ben spiegato Giovanna Capelli del Forum delle donne PRC. Proprio su Formigoni, sul suo "modello lombardo" tanto oscurantista e demagogico quanto ingannevole e attraente agli occhi di molti elettori, si sono accesi i riflettori del convegno: il suo modello nasce all'idea della competizione e dell'individualismo, è tutto interno alle logiche del mercato globale e della collocazione della Lombardia nella fascia dei territori dominanti. Qui c'è ricchezza, qui tutto può essere ridotto a mercato, dal commercio di armi alle salute, dall'istruzione alle opere pubbliche, fino alla solidarietà internazionale che diventa un ponte per accreditare nel mondo l'affarismo no-profit della Compagnia delle Opere.

Con questa lente si comprende anche il pacifismo di facciata del "governatore": la sua Lombardia che, già oggi, è al quarto posto per volumi di esportazioni verso l'Iraq, guarda più al portafoglio che agli ideali, ed ecco perché la propensione pacifica riesce a stare insieme con l'oscurantismo ideologico, con l'idea di una polizia regionale anti-migranti, con l'attacco alla scuola pubblica e alla salute come diritto, con la flessibilità del lavoro spinta a livelli insopportabili.

I movimenti possono disvelare questo inganno, possono tentare di disfare questa tela di ragno che, lo scorso anno, ha portato anche forze sindacali come la Cgil e ambientalisti come Wwf e Legambiente ad apporre la firma sul "patto per lo sviluppo" regionale. Una firma sciagurata, della quale qualcuno comincia a pentirsi amaramente.

Ezio Locatelli, segretario regionale del PRC, ha ben sintetizzato in conclusione: serve un contropatto, un patto di pace, di inclusione sociale, di allargamento dei diritti, un patto che diventi base di una piattaforma politica alternativa al modello del centro destra. Serve un'altra Lombardia. E, forse, pensare di costruirla non è più un'utopia.


Programma del convegno

Coordinatrice: NICOLETTA PIROTTA, Segreteria regionale PRC

Interventi di:
PIERO MAESTRI, Guerre & Pace
ELENA MEDI, Forum difesa della salute pubblica
GRAZIANO FRACASSI, Segretario Camera del Lavoro di Brescia
EZIO LOCATELLI, Segretario Regionale PRC

Contributi di:
Cecco Bellosi, Comunità “Il Gabbiano”
Nerina Benuzzi, “Lavoro e società” /Segreteria Camera del Lavoro MI
Marco Bersani, ATTAC!
Giovanna Capelli, Forum donne P.R.C.
Vittorio Ciocca, Manifesto dei 500
Kekko Chiodelli, Coordinamenti studenteschi
Giovanni Confalonieri, Capogruppo consigliare P.R.C. Lombardia
Massimo Cortesi, Vicepresidente Arci Lombardia
Marco Donati, Rete di resistenza e difesa della scuola pubblica
Daniele Farina, Disobbedienti
Enrico Fedrighini, Coordinamento salvaguardia ambientale nord-ovest MI
Umberto Gay, Consigliere regionale del PRC di Milano
Ibrahim Niane, Tavolo migranti Brescia Social Forum
Luigia Pasi, Sin. cobas
Laura Sobanska, Marcia mondiale delle donne contro le guerre, le violenze e la povertà
Cristina Tajan,i Resp. Precarietà Giovani/e Comunisti/e Lombardia
Social Forum di Brescia e di Varese

Tra gli invitati:
Rete Lilliput, Cobas sanità, Legambiente, FIOM Lombardia, vari Social Forum, Forze politiche di Centro-sinistra Regionali, oltre a numerose realtà e comitati territoriali

Massimo Patrignani (consigliere del PRC alla Provincia di Como)
Milano, 13 febbraio 2003
da "Liberazione"