Verso la mezzanotte del giorno 16/03/03 si è verificato un gravissimo agguato nei confronti di alcuni giovani del centro sociale O.R.So della zona Sud di Milano.
Subito dopo l’agguato, amici e compagni dei due giovani accoltellati si sono recati presso l’Ospedale S. Paolo, dove Davide Cesare, gravemente ferito alla gola e al ventre, era stato trasportato dal 118 e poco dopo era morto dissanguato. I giovani chiedevano insistentemente notizie sulle sorti dei compagni feriti senza ricevere alcuna risposta, se non quella violenta e ingiustificata delle forze dell’ordine.
Ad attenderli vi erano, infatti, non meno di 50 tra poliziotti e carabinieri che, dopo pochi minuti, senza che ci fossero apparenti motivi di ordine pubblico, hanno proceduto a caricare i presenti, colpendo indiscriminatamente sia i compagni sia i cittadini già presenti nel pronto Soccorso come pazienti o come accompagnatori.
Addirittura, poliziotti e carabinieri hanno inseguito nei corridoi e nelle sale visita del Pronto Soccorso tutti coloro che gli capitavano a tiro, facendo irruzione anche nel vicino D.E.A. (Dipartimento Emergenza e Accettazione), mettendo a rischio l’incolumità dell’utenza e del personale sanitario, pregiudicando il normale funzionamento degli atti assistenziali e interrompendo un pubblico servizio.
Il Pronto Soccorso, i Reparti di Degenza e le vie adiacenti al nosocomio si sono trasformate in un mattatoio che ha richiamato alla memoria i tragici fatti di Genova dell’estate 2001. A causa delle cariche delle forze dell’ordine, il Pronto Soccorso non ha potuto funzionare per tutta la notte e i pazienti sono stati dirottati in altri ospedali, mentre si è creato un fuggi fuggi generale di pazienti ed accompagnatori.
L’intervento delle forze dell’ordine all’interno dell’ospedale è stato così brutale da indurre il personale sanitario ad intervenire “come pronto Soccorso” a difesa dei giovani, tra i quali una donna, che sono stati sottratti dai pestaggi indiscriminati.
Subito dopo, come a Genova, è iniziato il grande lavoro di ripulitura dei pavimenti e dei muri del Pronto Soccorso completamente lordati di sangue e devastati dalle forze dell’ordine.
Questo il drammatico bilancio dell’E.R. all’italiana:
Il personale ospedaliero del Pronto Soccorso del San Paolo è stato testimone di questi episodi di aggressione gratuita ed arbitraria delle forze dell’ordine, mentre il personale del turno del mattino ha potuto raccogliere ulteriori drammatiche testimonianze, fotografando muri e pavimenti ancora imbrattati di sangue e l’indegna scena di un ospedale “civile”.
Come a Genova, l’assurda reazione esercitata dalle forze dell’ordine all’interno dell’Ospedale trova spiegazione nel tentativo di evocare la violenza esercitandola direttamente sui giovani dei Centri Sociali e sul Movimento contro la guerra e per la pace; parimenti, l’omicidio di ragazzi indifesi ricorda tragicamente i peggiori climi politici che il passato ha riservato alla città di Milano. Tutto questo tra le recenti e pacifiche manifestazioni di piazza e la prossima commemorazione di Fausto e Iaio.