Il governo Berlusconi taglia i fondi per le celebrazioni del 60° anniversario della Guerra di Liberazione

C'è chi vuole farla finita con la Resistenza.
Più forza all'ANPI, più forza alla memoria, più forza alle battaglie per la democrazia

Appello nazionale

ANPI

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) è stata costituita nel giugno 1944, quando era ancora in corso la guerra di Liberazione dall’occupante nazista e dalla dittatura fascista.

Ha svolto costantemente un’opera di valorizzazione e difesa degli ideali dell’antifascismo e della Resistenza trasfusi in gran parte nella Costituzione della Repubblica. Si è battuta contro ogni rischio di ritorni autoritari. Ha concorso alla formazione di una coscienza civile e di quel patriottismo costituzionale che – come sottolinea ogni giorno il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi – costituisce il più saldo cemento dell’identità e dell’unità nazionale. Identità e unità che si alimentano della tradizione del Risorgimento, della lotta di riscatto contro il nazifascismo che ha permesso all’Italia di tornare con prestigio nel contesto dei Paesi civili, dell’avvento della Repubblica e della sua Costituzione, della proiezione della democrazia italiana nell’unità dell’Europa, grande speranza degli antifascisti negli anni duri del carcere e del confino e oggi ferma garanzia di pace e di collaborazione tra i popoli.

L’azione dell’ANPI si è svolta e si svolge soprattutto nei confronti dei giovani e trova nella scuola, con infinite iniziative, il luogo privilegiato per la conservazione di una memoria che trae origine dalla corretta interpretazione del passato e costituisce salda indicazione per il futuro perché libertà, democrazia, rispetto della persona umana, ripulsa di ogni forma di razzismo e di discriminazione siano ideali condivisi da tutti.

Oggi l’ANPI è fortemente impegnata perché il 60° della guerra di Liberazione sia degnamente celebrato in tutta Italia. Finora ha dovuto far fronte con mezzi esclusivamente propri agli enormi oneri che ne derivano - non è stata ancora approvata la legge per il 60° - e per giunta si vede sostanzialmente privata anche del contributo statale che pure era stato sancito da una legge a suo tempo approvata dai due rami del Parlamento. Infatti, l’attuale maggioranza, ha ridotto di ben il 55 per cento un modesto contributo che era già stato decurtato del 10 per cento nel 2002. Questo in vigenza di una legge triennale, scaduta proprio con il 2003, quindi senza nessuna garanzia per i prossimi anni.

Appare difficile non ipotizzare che dietro questi fatti ci siano precisi disegni politici per farla finita una volta per sempre con la Resistenza, la memoria storica, il ricordo di pagine che a taluno possono essere indigeste.

L’ANPI lancia una sottoscrizione nazionale, facendo appello alla sensibilità di tutti gli antifascisti, di quanti operano nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, nell’associazionismo, perché possa continuare una battaglia che non riguarda soltanto gli uomini della Resistenza, gli ex partigiani, ma tutti i cittadini che non siano insensibili ai valori fondanti della nostra Repubblica.

La sottoscrizione potrà essere effettuata:

M.O. Arrigo Boldrini "Bulow"
Roma, 14 settembre 2004
da "www.anpi.it"