Lettera aperta al Sindaco di Seveso

Il Sindaco di Seveso denuncia tutti

Nella politica, come nella vita, la partecipazione stimata dell’altro genera fecondità, la sudditanza solo l’aridità del rancore.

La Redazione di Brianza Popolare esprime solidarietà a Daniele Tagliabue, querelato dal sindaco di Seveso Clemente Galbiati per alcune frasi contenute nel forum del sito di Seveso Viva, associazione che si occupa e dell'interramento delle ferrovie Nord e ne sostiene la realizzazione. Riportiamo la lettera aperta pubblicata a seguito della querela.

Egregio Signor Sindaco, apprendo dalla stampa che il motivo della querela fatta nei miei confronti è la titolarità di uno spazio di espressione del pensiero nel quale sarebbe stata offesa la Sua persona.

Posto che la disanima del modo in cui tale fatto possa essere avvenuto, non è oggetto di questo scritto, La invito a riflettere sul perchè un privato cittadino sia costretto a farsi carico di uno spazio di libera espressione del pensiero in una città governata da una coalizione che si richiama alla libertà come valore determinante la convivenza.

La risposta è sotto gli occhi di tutti: il giornale comunale è espressione enfatizzata della sola Amministrazione, il sito comunale ne è la copia on-line. La pagina de “Il Cittadino” è ridotta al lumicino, nelle dimensioni e nella pluralità di voci. De “Il Giorno” non ne parliamo. Il “Giornale di Seregno” e l’“Informazona” rappresentano i soli baluardi alla possibilità di espressione non interpretata o addirittura distorta, ma aperta al contributo diretto di tutti.

Più volte mi sono chiesto se era giusto chiudere questo spazio in questa situazione, essendo consapevole della sua difficoltà di gestione. Ho scelto di non farlo perchè degli oltre 3500 messaggi in esso inseriti dal 14 Marzo scorso, se alcuni possono essere graffianti, mai violenti, la stragrande maggioranza esprimono condizioni che gli autori sono costretti a sopportare, difficoltà, a volte gioie, di persone “vive”.

A tutti, quindi anche a Lei, è stata data, per regola, la possibilità di chiedere l’immediata cancellazione di messaggi inadeguati: lo conferma il fatto che quando mi è stato chiesto, addirittura in forma anonima, e stato fatto a distanza di pochi minuti. Perchè dunque ricorrere all’autorità giudiziaria quando si ha la facoltà, certificata dai fatti, di chiedere la cancellazione immediata di messaggi sgraditi? Perchè, dopo aver negato spazi di espressione sul giornale comunale persino alle forze politiche di opposizione sedute in Consiglio, si è ossessionati dalla necessità di individuare messaggi sanzionabili, autonomamente già rimossi in poco tempo o removibili, e non si tiene conto delle domande vere, magari scomode, che emergono.

Non rivendico il diritto all’insulto ma ad un luogo di confronto democratico in cui, se non si vuole rispondere, almeno non si impedisca di porre domande: l’insulto non è forse espressione estrema di una domanda che non trova risposta ?

Nella politica, come nella vita, la partecipazione stimata dell’altro genera fecondità, la sudditanza solo l’aridità del rancore. Con la presente sono quindi a comunicarLe che, in questa situazione, non posso chiudere questo spazio, cosa che farei con sollievo per la responsabilità ed il lavoro ad esso collegati, ma mi permetto di invitare l’Amministrazione ad aprire uno spazio di analoga funzionalità e libertà, accessibile dal proprio sito.

Viva la libertà

Seveso Viva

Daniele Tagliabue (Presidente di Seveso Viva)

Redazione di Brianza Popolare
Seregno, 25 dicembre 2006