Il Centro destra all'0pera a Monza

Benvenuti a Monza, dove ti danno 500 euro se rinunci all'aborto e l'elemosina è sconsigliata

Provvedimenti xenofobi e razzisti e storie di riciclaggio nella terza città della Lombardia, tempio dei mercanti

Monza - fiume Lambro

Monza, fiume Lambro

Photo by Romeo Cerri

Dopo la primavera della Giunta di Michele Faglia, stiamo vivendo l'inverno glaciale del sindaco Mariani. Lega, Cl, Forza Nuova e criminalità organizzata sono tornati a farla da padroni nella terza città della Lombardia. Sotto la sapiente regia regionale della destra affarista, xenofoba e razzista sono stati attuati provvedimenti e compiuti atti non solo contro la parte debole della città, ma anche quella intelligente e lavorativa.

Di seguito un breve ma significativo scampolo di provvedimenti e comportamenti.
Caccia all'ambulante immigrato.
L'assessore di Cl Carugo elargisce l'elemosina di 500 euro per le donne che evitano di abortire (quando per mantenere un bimbo nei primi anni di vita ce ne vogliono migliaia di euro) dall'altra l'assessore leghista fa proprio il provvedimento razzista del comune di Cittadella stabilendo criteri discrezionali (razzisti) per determinare se un immigrato è iscrivibile all'anagrafe oppure no lasciandolo così nella clandestinità.
E poi firme false/vere, dichiarazioni mendaci in Consiglio Comunale, ritrattazioni di un sindaco che il 4 novembre sfila con la fascia tricolore e porta una corona di fiori sulla tomba di un gerarca fascista nemmeno caduto in guerra; e poi calata di parenti e amici nelle nomine per piccoli e grandi incarichi.
Nepotismo clientelare nella migliore tradizione del profondo e sfregiato meridione d'Italia. Ma questo succede nel profondo nord dove Lega e co. starnazzano contro il sud e “Roma ladrona”.

Nel frattempo il neo centralismo regionale lombardo continua il suo stillicidio di leggi e leggine per rendere edificabili parchi e zone golenali: parchi e aree sulle quali sono puntati gli interessi di costruttori senza scrupoli, diffusori di illegalità negli appalti e nel lavoro spesso in nero, sotto pagato, insicuro effettuato in gran parte da quegli immigrati che vorrebbero cacciare; agendo in questo modo, cioè lasciandoli nella clandestinità, possono continuare a ricattarli.

Anche il continuo proliferare di centri commerciali in Lombardia, per nulla necessari, sembra rispondere all'esigenza di riciclare denaro sporco in costruzioni di cemento armato, con dentro attività commerciali che aprono e chiudono con funzioni non propriamente commerciali.

Infine la Brianza lava più bianco: le grandi organizzazioni criminali, secondo l'ultimo rapporto della Dia, in terra brianzola sono a capo dello spaccio, del riciclaggio, della truffa e del mercato della merce contraffatta. Secondo il rapporto 2007 della Confesercenti la Brianza è un'area grigia del pizzo e dell'estorsione più predisposta alla rapida apertura e chiusura di negozi, agenzie e altro che permette in poco tempo di ripulire, con finte attività legali, denaro proveniente da attività illecite.

Buon ultimo, anche in Brianza si registra la presenza di una rete di piccoli supermercati facenti capo alla rete delle attività del boss di "cosa nostra" Lo Piccolo recentemente catturato. Su queste attività illegali vige il totale silenzio ed indifferenza del sindaco e della giunta di Monza; del resto è difficile pensare ad una amministrazione che faccia della lotta all'illegalità un distintivo quando dalla testa è coinvolta in attività poco chiare per le quali, anche direttori di autorevoli testate giornalistiche cittadine, chiedono colpi di spugna. Dunque nel "piccolo" di Monza e della Brianza vediamo gli effetti della devastante politica di Lega e co.: duri e puri contro gli ultimi e zerbini con i potenti.

Cercano di convincere la massa che il nemico è quello che vedi per strada, sottocasa, sul tram o alla stazione.
Mentre coloro i quali sfruttano, truffano, riciclano, governano il mercato dello spaccio di stupefacenti o della contraffazione possono godere di ampia e diffusa impunità. Anche perché ci si è messo pure il neo arciprete ad invitare i monzesi a non far più l'elemosina ai poveri fuori dalle chiese. Del resto nel Tempio ci sono i mercanti che non devono essere disturbati.

Marco Fraceti (Segretario del Prc di Monza)
Monza, 19 gennaio 2008
da “Liberazione”