Bisogna essere proprio dei campioni di arrampicata sugli specchi per affermare, come fa oggi Penati, che occorre legiferare contro la corruzione.
Sappiamo tutti benissimo che le leggi e il codice penale esistenti bastano e avanzano, ma manca soprattutto la volontà politica di farli valere senza sconti e zone franche.
Perché la corsa al centro imboccata dal Pd, con annesso tentativo di emarginazione della Sinistra, non solo ha liquidato l’idea di alternativa, ma è sfociata nell’omologazione politica ingigantendo il cancro ademocratico e le complicità interessate del consociativismo.
Questo processo di involuzione è andato di pari passo con l’accentramento del potere nelle mani degli esecutivi - dei Presidenti, delle giunte, degli assessori - mentre alle assemblee elettive – dal Consiglio regionale, a quello comunale, fino al Parlamento - è tolta ogni reale funzione di controllo.
E tanto per cambiare anche su questo Penati e Formigoni, Pd e Pdl, sono in grande sintonia.
Che dopo gli arresti bipartisan di Trezzano e altre vicende non solo lombarde, Penati oggi meni il can per l’aia, purtroppo non stupisce. Nessuno gli ha ancora detto che il re è nudo?