Ridurre i Partiti a movimenti fluidi e poco organizzati, che si fanno e si disfano alla bisogna, sostituire organismi di Partito, pericolosamente inclini al centralismo democratico, con Partiti Personali, Partiti Marchio, Partiti Azienda.

Il vento nero dell'antipolitica e la Norimberga della democrazia. Il Golpe borghese della Terza Repubblica

Il Partito di Beppe Grillo non ha niente di diverso o di alternativo: è un'azienda mediatica in proprietà di singoli individui, tra cui spiccano i fratelli Casaleggio, della Casaleggio Associati, collegati ad altra impresa, statunitense, esperta nell'orientamento e manipolazione dell'opinione pubblica attraverso la rete

Grillo al V Day di Roma

Grillo al V Day di Roma l'8 settembre 2007

Photo by Internet

Galvanizzato dai sondaggi che lo danno terza forza politica nazionale, il Grillo urlante le spara sempre più grosse.

Un processo di popolo, una specie di Norimberga, con giudici tirati a sorte tra i cittadini incensurati, contro “i partiti”.

E' un'idea insieme pericolosa, fanatica, e irrealizzabile: quanti milioni di cittadini e lavoratori onesti sono incensurati? CHI li estrarrebbe a sorte? e chi processano esattamente? il Tesoriere, il Segretario, il Presidente, i membri del comitato politico nazionale, i semplici iscritti? Di quali partiti? Anche il Senatur, che viene dichiarato vittima di un complotto giudiziario mediatico, perchè si oppone a Monti? anche quelli espulsi dal Parlamento grazie al Porcellum?

Dunque anche io, che scrivo, come chiunque sia reo di credere nei Partiti espressione popolare di democrazia, da vent'anni orgogliosamente in possesso di una tessera di Partito (quando si dice la sorte) comunista? Per questo reato gravissimo, credere nel Partito cui appartengo quale strumento di partecipazione popolare al governo del Paese, siamo paragonati ai criminali nazisti senza che alcuno si indigni, e sul serio!

Ciò che conta, tuttavia, non è tanto ciò che sputa dalla bocca il megalomane grillo urlante.

E' prestare la massima attenzione ai commenti della stampa, e mi riferisco, evidentemente, ai principali grandi giornali (a finanziamento padronale) rispetto al fenomeno Grillo. Una breve rassegna stampa mattutina informerà i più accorti che le aberranti provocazioni grillesche vengono strumentalizzate e piegate ad un fine, che si suona la grancassa per gonfiare i sondaggi, che la partita che si gioca è tutta a vantaggio della grande borghesia, che il Grillo parlante ha un burattinaio che dista anni luce da quel popolo che invoca presunto sovrano.

Che tra i coreuti della tragicomica ci sono Matteo Renzi e Antonio Di Pietro, invece che Alfano e Casini e Bersani.

Ci sono i favorevoli alla privatizzazione - americanizzazione della politica, proprio come Grillo.

Come le rane, che Aristofane fece coreuti gracchianti a un volgare Dioniso, con tratti simili, in verità, tanto alla canottiera e al rutto di bossiana memoria, quanto al grugno di satiro del grillo parlante.

Ci sono alcune faccenduole da sistemare: in primis il taglio dei soldi pubblici alla politica. Certi Partiti non servono più, hanno esaurito la loro funzione. Adesso si chiede loro di autoliquidarsi.

Fa specie ascoltare il Presidente Napolitano che lancia un appello in corner “togliere il marcio” sì “ma i Partiti sono il sale della democrazia” fanno eco Casini e Bersani il finanziamento pubblico è essenziale affinchè non siano proprietà privata di lobby.

Già, questo è il punto: l'americanizzazione della politica è un progetto antico, cui il Partito del Presidente Napolitano ha dato un contributo senza precedenti. Dobbiamo intendere il consueto “monito” di Napolitano, cui fa eco qualche freddura di D'Alema, come una sorta di rimorso o pentimento tardivo? Oggi si arriva al dunque, e sul piatto ci sono una riforma elettorale che tagli via gli ultimi residui di vera democrazia e di pluralismo, che sopprimerà anche gli ultimi rami occasionalmente, col vento, tendenti a sinistra, come l'Italia dei Valori, per esempio (ha già un piano B?).

L'eliminazione del Pubblico, cioè di qualunque cosa non ancora assoggettata agli interessi capitalistici esista o sopravviva, anche per caso, in questo Paese. Svendere, privatizzare, chiudere. Ovunque ciò sia possibile: enti territoriali, aziende da regalare al privato per dismissione, l'informazione. All'ultimo giro di boa anche l'informazione, la RAI, sarà svenduta.

Finita l'operazione, i Partiti tradizionalmente intesi non servono più. Il loro ruolo, nell'idea borghese - capitalista di Stato e di Nazione è sempre stato quello di garantire una parvenza di democrazia. Non certo una democrazia reale e partecipata. E' possibile che tale parvenza si possa garantire con minor costo, e migliore risultato con un movimento social network controllato da una azienda fedele alla linea. Il movimento 5 Stelle, appunto, bandiera a stelle e strisce.

Ridurre i Partiti a movimenti fluidi e poco organizzati, che si fanno e si disfano alla bisogna, sostituire organismi di Partito, pericolosamente inclini al centralismo democratico, con Partiti Personali, Partiti Marchio, Partiti Azienda. Il Partito di Beppe Grillo non ha niente di diverso o di alternativo: è un'azienda mediatica in proprietà di singoli individui, tra cui spiccano i fratelli Casaleggio, della Casaleggio Associati, collegati ad altra impresa, statunitense, esperta nell'orientamento e manipolazione dell'opinione pubblica attraverso la rete. Un esempio fulgido di capitalismo dell'informazione.

Dobbiamo sorprenderci che tutti i coreuti del dramma siano liberal e neocon, inclusi i giornali di casa Berlusconi, solo apparentemente caustici col grillo parlante. Quel tanto che basta per apparire indipendent e che non tanto distante stia la linea imboccata da Repubblica, che pure evoca i fantasmi di statisti veri (tutti e solo del passato, molti comunisti).

I più accorti non potranno fare a meno di accorgersi che il programma politico del movimento di Grillo è ultra liberista, autoritario, borghese.

Che gli aderenti al movimento sono perfettamente allineati: il vaffa day è solo uno spettacolo. Nessun forcone, nessuna sommossa. Qualche posto in consiglio comunale, qualche timida battaglia pseudogreen, e poi, se dovesse funzionare, si prende il posto dei vecchi partiti dismessi, rifacendo le stesse cose e anche peggio.

I Partiti veri, ciò che ancora rimane di essi, non devono tanto preoccuparsi dei numeri elettorali di Beppe Grillo. Tali numeri non supereranno mai la soglia della controllabilità da parte degli sponsor, del resto, si potrà sempre invocare la scarsa attendibilità dei sondaggi e con la nuova costruenda legge elettorale il 7 o l'8 per cento potrebbe non bastare per sedere in Parlamento. Al massimo, si prende qualche consigliere a livello locale, e lo si potrà sempre espellere e disconoscere, illuso giovane candidato onesto e volenteroso, che non aveva capito niente delle regole del gioco a cui stava giocando e che una volta giunto in qualche istituzione dovesse mettersi a fare una cosa di sinistra.

Verrà invece centrato, e subito l'obiettivo immediato del Governo Monti e del triunvirato ABC: taglio dei Parlamentari, con garanzia che la sinistra resti fuori dal Parlamento anche al prossimo giro, legalizzazione dei fondi privati ai Partiti, normalizzazione di una serie di fenomeni che oggi richiedono l'intervento della Magistratura, e che nel sistema anglosassone, tanto osannato, non lo richiedono, semplicemente perchè non sono reati. Il tutto, prima del 2013.

Anna Migliaccio (Comitato Regionale PdCI Lombardia, segreteria PdCI Brianza)
Seregno, 19 aprile 2012
da Marx21