Antoniazzi a Milano, un'occasione da non perdere.

Credevamo che fosse oramai esaurita la pratica autolesionista che in questi mesi ha visto il centro-sinistra milanese impegnato a distruggere la possibilità che vi sia un candidato unitario quale sfidante di Albertini a sindaco di Milano.

Credevamo che, dopo tanti sforzi e delusioni, questo candidato fosse Sandro Antoniazzi. Per storia personale, per il suo essere espressione dei problemi del lavoro, della solidarietà, dell'ambientalismo, della partecipazione dei cittadini e del pacifismo, per la sua volontà di costruire un progetto per la città come impegno da portare avanti anche, e forse soprattutto, oltre la scadenza elettorale, Sandro Antoniazzi è il candidato sul quale a Milano gradualmente si stanno creando le condizioni per un consenso unitario, da Rifondazione al centro sinistra, un consenso allargato anche a quell'area di cittadini, associazioni e comitati che aveva sostenuto la candidatura di Dario Fo.

E proprio la generosa disponibilità di Fo a sostenere la candidatura Antoniazzi, a svolgere un ruolo di sostegno sulla base di un programma elaborato insieme a cittadini, associazioni di lavoratori, di studenti, comitati di quartiere, ci sembra essere il sigillo per un esito positivo di una vicenda passata attraverso troppi entusiasmi e troppe delusioni.

E invece no. Da Roma arriva la notizia che la candidatura a sindaco di Milano è entrata nella logica di distribuzione tra i partiti del centro-sinistra.

Perciò non va più bene Antoniazzi, si butta a mare lo schieramento unitario che quasi miracolosamente si stava realizzando intorno al suo nome.

A questo punto siamo noi a dire no. La comprensione per le esigenze dei diversi partiti non può, non deve superare la sensibilità e l'attenzione che deve essere dedicata a questa città, ai suoi problemi, ai suoi cittadini, uomini e donne che non sopportano più di subire logiche spartitorie tra partiti che sembrano aver perso il rapporto con la realtà: non c'è più un blocco sociale fedele che accetta le decisioni che cadono da lontane segreterie.

C'è bisogno di altro.

C'è bisogno di tornare nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle vie di questa città divisa tra il lusso della moda e la miseria delle periferie e degli esclusi.

C'è bisogno di farlo insieme.

Giunti a questo punto, e per tutto ciò che Antoniazzi rappresenta, riteniamo che la sua candidatura sia l'unica, ultima occasione per riscattarsi dalla logorante e penosa vicenda di questi mesi che, tra l'altro, rischia di indurre più di un elettore a disertare le urne.

Per queste ragioni noi rivolgiamo un pressante appello al senso di responsabilità delle forze politiche, di tutti i partiti della coalizione di centro-sinistra verso l'unità intorno a un programma condiviso, e invitiamo i singoli, le associazioni e i comitati che in più occasioni hanno dimostrato la voglia e il bisogno di un impegno contro la giunta Albertini e la sua cultura a chiudere questa pagina e ad aprirne un'altra: lavorare con la candidatura di Sandro Antoniazzi per ricucire un tessuto che oggi è strappato, per offrire una speranza a tutte quelle persone che oggi sono sole, lontane dalla politica e una prospettiva a questa città.

Franco Abruzzo, Fulvio Aurora, Piero Basso, Vittorio Bellavite, Edgardo Bonalumi, Paola Borghini, Giacinto Botti, Franco Brughera, Salvatore Cabras, Paolo Cagna Ninchi, Anna Catasta, Gianprimo Cella, Giovanni Colombo, Sergio Cusani, Antonio De Lillo, Milvia Dotti, Mario Fezzi, Massimo Florio, Jole Garuti, Giovanna Giorgetti, Pierluciano Guardigli, Teresa Isenburg, Alexis Kilismanis, Stefano Liebman, Luigi Lusenti, Ainom Maricos, Stefano Mele, Maria Grazia Meriggi, Bruna Miorelli, Moni ed Elisa Ovadia, Gilberto Pagani, Paolo Pinardi, Giuliano Pisapia, Luigi Riccardi, Augusto Rocchi, Sergio Silvotti, Gian Piero Spagnolo, Emilio Tadini, Riccardo Terzi, Emanuele Tortoreto, Paolo Trivellato, Angelo Valdameri, Agnese Visconti Per adesioni: forum@ilponte. it fax 02.89424364
Milano, 1 febbraio 2001