Restauro della Villa Reale di Monza

A Monza una lotta per un futuro di lavoro stabile e sicuro

La FdS è contraria alla privatizzazione della Villa Reale ed al trasferimento dell'ISA

Quando 120 anni fa la casa reale donava al comune di Monza il complesso del Piermarini, composto dalla Villa Reale e tutte le pertinenze (ala nord, sud, scuderie e giardini compresi), lo aveva fatto con un preciso intent: dare al territorio un monumento che lasciasse nei secoli traccia di casa Savoia in Lombardia. Inoltre, nell'atto di donazione vi è un esplicito riferimento al fatto che in quel sito ci doveva essere una scuola con indirizzo artistico, che nascerà e che arriverà, fra mille traversie, ai nostri giorni col nome Isa/Las di Monza, l'Istituto Statale d'Arte.

Ma veniamo all'oggi: il prossimo 7 maggio scadono i termini per affidare il primo lotto dei lavori per il restauro del corpo centrale della Villa. Per dare il via al restauro la regione Lombardia ha utilizzato la sua Spa, denominata Infrastrutture Lombarde, per affidare i lavori per i quali la parte pubblica mette 15 milioni di euro e il privato 8 milioni di euro. Per rendere vantaggioso al privato l'investimento gli rilasciano una concessione d'uso della Villa per trent'anni. Cosa potrà fare il privato nella Villa Reale di Monza? Cosa potrà fare il privato per rientrare dell'investimento fatto? Dal museo, al ristorante e all'albergo 6, 7, 8 stelle. Inoltre su quale base viene scelto questo privato non è dato sapere; con quali criteri selettivi si sceglie una società piuttosto che un'altra, dal bando non si capisce.

Proprio per il metodo, ma soprattutto per il merito abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica di Monza per chiedere di fare chiarezza. I lati oscuri di quel bando autorizzano a pensare che questo non è un bando ma una concessione di appalto ritagliata a misura per qualcuno. Questo qualcuno ha una grande disponibilità economica (8 milioni di euro) che in maniera del tutto anomala investe nell'arte e non negli affari per affari. Dalle relazioni sia di Abi che della Dda, al nord chi ha queste disponibilità sono o soggetti finanziari come banche, assicurazioni e/o fondazioni ad esse collegate oppure società prestanome di capitali illegalmente accumulati. Anche per questo motivo ci siamo spinti a chiedere l'intervento della magistratura. Non foss'altro, senza fare dirette connessioni alla persona, che l'ad di Infrastrutture Lombarde Rognoni è indagato in altro procedimento (il grattacielo nuovo della Regione Lombardia(?) per turbativa d'asta, corruzione e concussione. Inoltre questo signore è stato nominato in Abruzzo, dal commissario straordinario di Bertolaso, Ing. Chiodi, direttore generale dei lavori per la costruzione delle Aquila 1-2-3-4-5 etc., ovviamente, anch'egli finito nel buco nero delle intercettazioni/inchieste/scandalo sulla ricostruzione post terremoto.

Solo per questi motivi sarebbe sufficiente muoversi con prudenza e bloccare l'affidamento. Invece il sindaco leghista Marco Mariani a Monza, presidente del Consorzio Villa Reale, e la Lega in Regione fanno le scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano e per qualche poltrona in più lasciano fare.

Dunque la Federazione della Sinistra con questa campagna contro la privatizzazione della Villa Reale, che si rivela sperpero di denaro pubblico, intende segnare un momento di lotta per il contenimento della spesa pubblica, l'uso corretto e trasparente delle risorse e la difesa della scuola pubblica, l'Isa. Infatti, se l'affido non viene bloccato, la prima vittima sarà proprio l'Isa che occupa gran parte dell'ala sud del complesso architettonico. Per far sloggiare la scuola (800 studenti e 170 fra docenti e personale Ata) c'è già pronto un bel progetto di 12 milioni di euro per costruire una nuova scuola sull'area della ex caserma 4 Novembre al Rondò dei Pini. Così ai 23 dei complessivi 111 milioni di euro per il restauro di tutto il complesso andrebbero aggiunti altri 12 per la nuova scuola.

Anche per questo pensiamo che si debba fermare tutto; investire solo due milioni di euro per mettere a posto l'Isa dov'è ora e risparmiare, in tempo di crisi, 121 milioni di euro da investire invece per dare un futuro di lavoro stabile e sicuro ai giovani e per segnare un'inversione sull'uso delle risorse sul piano della legalità e della trasparenza. Azzardiamo una proposta: 121 milioni di euro da investire per bonificare, acquisire l'area della Lombarda Petroli a Villasanta e destinarla ad incubatori della green economy, progetto messo in campo proprio dai lavoratori di Lombarda Petroli per dare un futuro alle loro famiglie e ai giovani.

Marco Fraceti (segretario circolo “Peppino Impastato” - Monza)
Monza, 5 maggio 2010
da “Liberazione”