Dopo il veto dei Democratici di Sinistra, Dario Fo dichiara:
Perche' non e' possibile fare il sindaco di Milano.

Ho aperto la porta della politica elettorale e sono restato frastornato.
Ho avuto la grande soddisfazione di migliaia di persone che mi hanno manifestato la loro gioia.
Ho incontrato migliaia di persone che nella mia candidatura vedevano la possibilita' di far rinascere la speranza nel cambiamento.
Di contro la maggioranza dei partiti del centro sinistra era sostanzialmente convinta che li avrei portati alla rovina.
Non vedono di buon occhio la possibilita' che la mia candidatura possa riportare entusiasmo e partecipazione in molte persone troppe volte deluse.
In fondo sanno che uno dei mali maggiori della sinistra sono proprio loro: una casta di politici di professione estremamente abili a restare in sella ma in gravi difficolta' quando si tratta di parlare alla gente o di trasformare il potere ricevuto in reali miglioramenti della qualita' della vita dei cittadini.

Certo il governo del centro- sinistra ha fatto molto per l'Italia in questi anni. Ma questo molto disgraziatamente e' veramente poco davanti alle priorita' irrinunciabili per la nazione.
Lotta alla corruzione, alla truffa, alla pirateria commerciale, alla criminalita', alla miseria materiale e culturale.

Abbiamo una scuola che fa pena, che uccide con la noia la passione e la fantasia dei ragazzi. Si sta a discutere sui libri di testo, mentre dovrebbero essere eliminati dando ai ragazzi il piacere di farseli da soli, facendo ricerca e uscendo dalle aule per vedere il mondo. La scuola dovrebbe insegnare a imparare e non a ripetere storielle a memoria.
Abbiamo in Italia esempi straordinari di come insegnare valorizzando la passione, come la scuola materna Diana di Reggio Emilia, creata da Loris Malaguzzi e famosa e imitata in tutto il mondo ma sconosciuta ai politici italiani.

Abbiamo carceri che sono una vergogna. Se gli ispettori del comune di Milano entrassero, come abbiamo fatto io e Franca, a San Vittore dovrebbero chiuderlo immediatamente per totale infrazione di tutte le regole sanitarie.
Il 40% dei carcerati sono detenuti per reati legati al piccolo spaccio di droga. Ha senso affrontare cosi' il problema della criminalita'? Per capire come ci si potrebbe muovere basta guardare i risultati ottenuti da Umberto Veronesi come ministro in poche settimane rispetto a quelli di tutti i suoi predecessori del centro-sinistra: c'e' un baratro.
Veronesi e' riuscito a cancellare la vergogna degli ostacoli all'uso degli anestetici per i malati gravi. In Italia si negava il diritto a non soffrire. Veronesi ha ridato ai medici il diritto di somministrarli direttamente e ai malati di comprarli senza dover affrontare un labirinto burocratico punitivo. Ha scoperchiato il vaso dell'indecenza delle medicine che costano il doppio di altre identiche: spesso si prescrivono di piu' le medicine piu' costose perche' le case farmaceutiche le promuovono in modo falloso.
Il modo di intervenire di Veronesi e' stato semplice e geniale: ha pubblicato tabelle comparative con ingredienti e prezzi, rendendo cosi' impossibile per gli ospedali e poco professionale per i medici, la prescrizione dei medicinali piu' cari. Ha detto chiaro e tondo che la legalizzazione delle droghe e' l'unica via per affrontare questa terribile piaga. E non sono stati solo interventi tecnici: ha lanciato un messaggio a tutti i medici e i pazienti: risparmiamo sui farmaci gonfiati!

Mettiamo al primo posto la qualita' della vita! La sinistra non ha bisogno di bei discorsi, ha bisogno di soluzioni semplici e rapide che ridiano fiducia nel senso sociale della vita. Il senso di appartenenza dei cittadini verso la societa' e' la ricchezza fondamentale di una nazione. E' la dignita' di essere cittadini e non sudditi.

I primi sindaci neri di citta' americane hanno fatto tutti la stessa cosa appena eletti: hanno assunto centinaia di neri nella polizia e hanno detto chiaro che il primo dovere di chi porta la divisa e' rispettare i cittadini.
Questo cambiamento ha portato a un atteggiamento diverso della polizia nei ghetti neri. Erano piu' rispettosi. Il risultato e' stato un crollo immediato del numero dei crimini. Servono soluzioni pratiche e servono persone pratiche, abituate a vivere nel mondo reale e non nei corridoi della politica, drogati di sondaggi.

La sinistra dovrebbe avere meno paura di mettere dei professionisti di valore nelle posizioni chiave anche se questo priverebbe i politici di professione del loro cadreghino.

La destra questo lo ha capito. Si sono rinnovati: sono un'impresa! Vanno al governo delle citta' per fare i loro affari e gli affari dei loro amici e degli amici dei loro amici. Ad esempio a Milano hanno svenduto l'Azienda Energetica della citta'.

In questa situazione di scontro durissimo il centro-sinistra mi ha tirato in ballo rimandando di giorno in giorno la decisione sulla mia candidatura. Aspettando di mettersi d'accordo su un altro candidato.

Alla fine stavo li a fare la ruota di scorta. Sono piu' importanti le alchimie politiche del rinnovamento civile, culturale ed economico della citta'.

E qui cari, compagni, tocca parlare di noi. Ognuno ha i politici che si merita. Noi abbiamo i nostri e dobbiamo prenderci la nostra responsabilita'. Se e' vero che un'altra gestione della politica di sinistra avrebbe creato altri risultati e' anche vero che se il popolo della sinistra fosse diverso avrebbe politici diversi.

Agli inizi del 1900 la condizione dei lavoratori era molto peggio di quella attuale. Essi si sono uniti per difendere i loro diritti e da subito hanno iniziato a opporsi al potere diventando imprenditori di se stessi. Capirono che soltanto cooperando anche economicamente potevano strappare potere economico. Perche' il potere, nel capitalismo, lo fanno i soldi. Crearono casse di solidarieta', gruppi d'acquisto, cooperative, fondi di risparmio.
Cosi' costruirono la spina dorsale del movimento operaio italiano. Il frutto del loro lavoro e' davanti agli occhi di tutti. Oggi le piccole cooperative create allora sono tra i piu' grossi gruppi italiani: Coop e Unipol sono due colossi che dietro hanno un universo di migliaia di piccole cooperative che danno da vivere a milioni di italiani.

Questa e' la nostra realta' economica, queste sono le nostre imprese.

Ma sono strumenti che hanno un secolo di storia e in fondo hanno ottenuto lo scopo che si erano prefisse. Possiamo dire che tutti gli obiettivi concreti per le quali sono state create sono stati raggiunti: le 8 ore, assicurazione sul lavoro, la pensione, le ferie e gli straordinari pagati, il diritto di voto per le donne, il diritto di sciopero, lo statuto dei lavoratori, le liberta' sindacali, un sistema di servizi e distribuzione delle merci con ricarichi enormemente inferiori a quelli di inizio secolo.

I nostri padri hanno vinto la battaglia e certo se oggi fossero qui avrebbero difficolta' a capire perche' non siamo contenti. Seppur fra grandi disastri e ingiustizie, il mondo migliora e oggi ci troviamo a desiderare addirittura un pianeta dal volto umano.

Oggi possiamo costruire nuovi strumenti di cooperazione. E prima ancora possiamo capire un nuovo concetto: la qualita' del movimento progressista non dipende solo dai discorsi che e' capace di fare ma da quanto sa cooperare, creare un'economia di collaborazione.

Basta confrontare la societa' italiana con quella danese. La differenza tra noi e loro si puo' riassumere nel fatto che da noi il movimento cooperativo e' nato agli inizi del 1900, da loro agli inizi del 1800. Hanno cento anni in piu' di scuola di cooperazione. La' Berlusconi non esiste ne' potrebbe mai prendere piede.

Il sistema del profitto a tutti i costi non e' una questione di idee. Sono fatti: ricarichi esagerati sulle merci, prodotti inquinati, tecnologie che distruggono l'ambiente, polizze di assicurazione e contratti bancari pieni di clausole capestro, ghigliottine commerciali che escludono dal mercato i contadini del terzo mondo e affamano due miliardi di persone.

In questi anni un piccolo gruppo di visionari ha costruito in Italia tutta una rete di nuovi sistemi di cooperazione: esistono decine di gruppi di acquisto che comprano prodotti di alta qualita' ed ecologici, esistono l'assicurazione etica (www.alcatraz.it/fumass), le banche etiche, le banche del tempo e del baratto, centinaia di negozi del commercio equo e solidale col terzo mondo. E' nata la seconda generazione della cooperazione. L'intellighenzia della sinistra fa finta di non vederla... Per loro sono solo bottegai...

Non ti piace Berlusconi? Pero' lo sostieni comprando i suoi prodotti, guardando la sua tv, leggendo i suoi giornali, hai un conto nella sua banca e hai comprato la sua assicurazione.

E magari sei pure milanista e possiedi azioni delle sue Spa.

E allora non aspettarti un sindaco decente. Come disse il padre comboniano Alex Zanottelli:"Voti ogni volta che fai la spesa."

Ecco alcuni indirizzi di iniziative etiche e solidali citate nell'articolo:

Banca Etica www.bancaetica.com Per informazioni: posta@bancaetica.com

AltroMercato - Commercio equo e solidale www.altromercato.it Per informazioni: ctmbz@altromercato.it

Dario Fo e Franca Rame
Milano, 10 dicembre 2000