“Rifondazione comunista presenterà un esposto-querela contro tutti quei
candidati del centro-destra e del centro-sinistra che si collegheranno a liste
civetta.
La presentazione stessa di liste civetta rischia di trasformare il sistema
dello “scorporo”- strumento che mitiga gli effetti del maggioritario
tramite un riequilibrio del 25% di seggi attribuiti con il sistema
proporzionale - in una grave ed antidemocratica truffa ai danni degli
elettori.
- Le liste civetta - oltre a minare la democrazia e, quindi, la corretta
espressione della rappresentanza in Parlamento - danneggiano solo i
partiti più piccoli che non afferiscono ad alcuna delle due coalizioni e,
in particolare, quei partiti che, come Rifondazione comunista, si
presentano solo al proporzionale.
- Le liste civetta sono antidemocratiche perché impediscono ai partiti
che sono stati votati dai cittadini di avere una corrispondente
rappresentanza in Parlamento.
- Sono anticostituzionali perché l'art. 48 della Costituzione -oltre a
prevedere la libertà di voto- dispone che il diritto di voto non possa
essere limitato se non in determinate ipotesi tassativamente elencate: non
può non rappresentare una vera e propria “limitazione”del diritto di
voto il fatto che un cittadino esprima una preferenza per un partito al
quale vengono poi ingiustamente sottratti voti con conseguente menomazione
del principio della rappresentanza.
- Costituisce violazione della libertà di voto il fatto che un cittadino
voti per una lista civetta senza sapere che il suo voto è utilizzato solo
ed esclusivamente per aggirare la norma dello scorporo.
- Le liste civetta, hanno tutti i presupposti per integrare il reato di
truffa perché l'art. 640 del Codice Penale punisce chi “con artifizi
e raggiri, inducendo taluni in errore, procura a sé o ad altri un
ingiusto profitto con altrui danno”.
- Non vi è dubbio che il sistema delle liste civetta “induca” in
errore il cittadino e procuri “un ingiusto profitto” ai partiti più
forti e un “danno” ai partiti più deboli e agli elettori stessi.
L'induzione in errore dell'elettore è data dal fatto che si fa
credere a quest'ultimo di votare un candidato collegato alla lista a cui
il candidato medesimo appartiene, mentre in realtà il candidato è
collegato ad un'altra lista, spesso creata ad hoc.
Quanto al profitto, la giurisprudenza ha sottolineato che non deve
intendersi un mero vantaggio economico, potendo consistere anche nel
soddisfacimento di qualsiasi interesse.
E' sotto gli occhi di tutti quale possa essere l'interesse della Casa
della Libertà e dell'Ulivo ad annientare partiti come Rifondazione
comunista.
Il danno è subito tanto dai partiti più piccoli, cui vengono
artificiosamente e ingannevolmente sottratti dei voti, quanto dai
cittadini che vedono violata la corretta rappresentanza in Parlamento,
negata la piena validità del voto espresso. Intaccare il rapporto tra
voto e rappresentanza è un attentato grave alla democrazia che può
portare a conseguenze irrimediabili.
Legittimare la violazione di una legge per soddisfare gli interessi delle due
coalizioni principali è un attentato grave al principio di legalità. Privare
il cittadino di diritti fondamentali significa smantellare cinquanta anni di
stato democratico italiano: il primo diritto negato è quello all'informazione
dal momento che la questione delle liste civette è stata, non a caso, del
tutto trascurata dai mezzi di informazione.”