Elezioni Regionale Lombarde - 2010

Contro la destra? No, per le poltrone.

I giochi di Penati per ottenere tutti i seggi di opposizione

Filippo Penati

Filippo Penati

Cosa non si fa per una poltrona in più al Pirellone.
Per Filippo Penati, candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia, la risposta è semplice. Si fa fuori la sinistra.
A partire dalla federazione Prc-Pdci costretta a correre da sola (oggi Paolo Ferrero presenterà come candidato presidente Vittorio Agnoletto).

Sinistra ecologia e libertà che da queste parti è minoritaria cerca di sfruttare l'onda pugliese e prepara manifesti «Con Vendola anche in Lombardia». La Puglia però è lontana e i vendoliani lombardi possono puntare al massimo alla sopravvivenza restando con Penati. Da qui l'invito paradossale agli ex-compagni a rientrare in extremis nella coalizione. Una richiesta impossibile, dato che è stato Penati a sbattergli la porta in faccia.

A decidere i giochi è la legge elettorale, i dati delle scorse europee e calcoli di piccolo cabotaggio di una parte, che sa già di perdere. Penati ha fatto di tutto per non gettarsi in una sfida impossibile con Formigoni. Ha dovuto cedere alle volontà del partito.

Il suo programma è misterioso, ma la strategia è chiara: perso per perso, tanto vale portare a casa il maggior numero di consiglieri possibili a scapito delle sinistre. Il Pd calcola di poterne ottenere 14 su 80. Per fare questo bisogna che Prc-Pdci corrano da soli e che non raggiungano lo sbarramento del 3% (alle europee avevano il 2,7%, dunque ce la possono fare).

A Sinistra ecologia e libertà invece basterebbe superare il quorum dell'1,5% previsto per le forze che si coalizzano, a patto di rimanere legati a Penati&Co.

E sempre che gli alleati democratici non gli facciano lo sgambetto finale, magari inventandosi una fantomatica lista dei verdi, che in Lombardia non esistono, pur di rubare qualche voticino a SeL.

Per una poltrona in più.

Giorgio Salvetti
Milano, 28 gennaio 2010
da “Il Manifesto”