Riguardo la giornata di sabato 11 novembre a Milano:
Da mesi eravamo a conoscenza del raduno nazifascista che "Forza-Nuova" avrebbe indetto sabato 11 novembre scorso a Milano.
Pericolosa ripetizione del tentativo effettuato a Bologna pochissimi mesi fa.

Da mesi in attesa di questa data eravamo certi che il nostro partito, si sarebbe mobilitato per una grande manifestazione antifascista per vietare a "Forza-Nuova" il raduno, per riaffermare fortemente valori che in questa città, in questa provincia, in questa regione si stanno perdendo in una atmosfera revisionista e destreggiante.

Con sorpresa , sconcerto, preoccupazione, sgomento, abbiamo appreso circa 10 giorni fa che nessuna mobilitazione era prevista per la giornata dell'11 tanto da parte del nostro partito quanto da parte di tutto il comitato anti-fascista.

Motivazione di ciò: lo pseudo-divieto di prefettura e questura al raduno nazi-fascista.

Sempre 10 giorni fa si andava sempre più delineando la chiara determinazione da parte di "altri" soggetti a mobilitarsi comunque e con le seguenti motivazioni :

  1. L'appuntamento quasi certo seppure all'ultimo momento da parte dei fasci.
  2. La necessità di una forte mobilitazione anti-fascista in questa città, a prescindere dalla autorizzazione che sarebbe stata o meno data ai fascisti.

Sempre con molta preoccupazione :

non comprendevamo perché associazioni, centri sociali, gruppi, collettivi studenteschi, …, esprimessero motivazioni così comprensibili, così attuali, così vere, così coinvolgenti ... mentre con spirito ed attegiamento esattamente contrari il nostro Partito sembrava invece deciso a seguire le indicazioni di altri. Un Partito senza una analisi propria e propria iniziativa, su questa data. Un partito accodato a tutti coloro che avevano cercato di dare il… << "fermi tutti", tanto i fascisti non ci sono !>>.

Mercoledì scorso, le ultime novità, Rifondazione si sarebbe mobilitata per "presidiare" tre proprie sedi, caricando queste "iniziative" di un silenzio ed un vuoto politico incolmabili.

Alcune considerazioni:

  1. Non avendo né visto, né sentito, né letto di queste "iniziative" da nessuna parte, ci viene il dubbio che non siano state neanche pubblicizzate.
  2. Non comprendiamo in alcun modo la decisione di non costruire e neanche partecipare ad alcuna manifestazione di piazza, almeno per a) sensibilizzare e coinvolgere i compagni, l'opinione pubblica, la società civile b) bloccare definitivamente le possibilità di una eventuale adunata nazi-fascista a Milano.
  3. Non comprendiamo la scelta di costruire presidi presso tre luoghi assolutamente decentrati e "nascosti" agli occhi delle persone, della città. Ci chiediamo piuttosto se questi presidi non siano stati all'ultimo momento "organizzati" o meglio allestiti al fine di fornire una valvola di sfogo agli stessi compagni del PRC. Visto che non sono in alcun modo serviti a "difendere" i circoli né tantomeno a dare visibilità ad una eventuale "mobilitazione" politica ed anti-fascista di Rifondazione.
  4. Non comprendiamo soprattutto "chi non comprende" perché tante e tanti giovani abbiano voluto comunque scendere in piazza. Non comprendiamo "chi non comprende" la grave irresponsabilità dimostrata dalle forze dell'ordine nello spingere i manifestanti esattamente verso il luogo ove i fascisti erano concentrati. La responsabilità di chi ha potuto vergognosamente mettere sullo stesso piano i due cortei, vergogna che il nostro Partito avrebbe potuto e dovuto denunciare e cancellare.

Non abbiamo compreso perché il nostro Partito a Milano non abbia tenuto un attegiamento simile a quello tenuto mesi fa dalla Federazione di Bologna, cioè un ruolo politico forte ed una responsabilità determinanti nella gestione della piazza.

Abbiamo riscontrato grande sgomento ed amarezza per l'assenza del nostro Partito in piazza in molti compagni e compagne del PRC e soprattutto in tante e tanti simpatizzanti.

A Bologna proprio la presenza in piazza del Partito ed il ruolo da noi assunto prima e durante tutta quella giornata di mobilitazione avevano evitato il peggio, consentendo la costruzione di una manifestazione di massa che aveva raccolto oltre 50mila persone.

Probabilmente se anche la Federazione di Milano avesse avviato prima un percorso dialettico e politico con le altre realtà che sarebbero poi scese in piazza, avrebbe assunto un ruolo su di essa e sulla mobilitazione tutta.

Probabilmente se assieme al partito anche forze democratiche come ANPI, DS, Comitato Antifascista, …, avessero avuto la volontà di manifestare il proprio anti-fascismo, la questura ci avrebbe pensato bene prima di vietare il corteo anti-fascista mettendolo sullo stesso piano dell'altro.

Se davanti al "De Sade" ci fosse stato un presidio che avesse visto impegnate prima di tutto le forze democratico-istituzionali, il questore se ne sarebbe certamente ben guardato dall'ordinare le cariche, i fermi, il lancio di lacrimogeni a altezza uomo, gli arresti e tutto il resto.

E certamente l'incontrollabile situazione scatenatasi sabato scorso sarebbe anche potuta finire diversamente … ma questa responsabilità non si può certo attribuire a chi in piazza c'era, senza prima interrogarsi su dove fosse finito il nostro Partito, la nostra politica, il nostro ruolo di Comunisti.

Infine chiediamo la convocazione urgente di un Comitato Politico Federale, per discutere in maniera democratica e allargata dei fatti di sabato 11 novembre.

VOTATO A LARGA MAGGIORANZA DAL COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI GIOVANI COMUNISTI E COMUNISTE DI MILANO (7 favorevoli - 2 contrari - 1 astenuto)
Milano, mercoledì 15 novembre 2000

 

 

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