APPELLO
Contro la manifestazione neofascista a Como
Sabato 14 Ottobre alcuni gruppi di ispirazione neofascista hanno nuovamente
chiesto l'autorizzazione allo svolgimento di una manifestazione con corteo nel
centro di Como sul tema dell'immigrazione extracomunitaria.
Già lo scorso Maggio la mobilitazione seguita all'appello dei Sindacati
Confederali, che aveva coinvolta una vasta parte delle forze della Como
democratica, portò alla revoca del corteo da parte della Questura.
La riproposizione della manifestazione segue di pochi giorni la provocatoria
proposta di dedicare una lapide a Claretta Petacci e soprattutto ai gerarchi
della RSI, senza dimenticare l'insultante corteo degli skinhead a Cernobbio
dello scorso mese.
Questi fatti dimostrano come Como e la nostra provincia siano ormai un terreno
privilegiato per le sperimentazioni e le pratiche politiche dell'estrema destra.
A Maggio avevamo espresso preoccupazione per l'ordine pubblico e la sicurezza
dei cittadini.
Visto lo sconvolgente aumento di aggressioni e violenze in Italia (vedi caso
Marsiglia) e in Europa ( per esempio il recente attacco neonazista alla sinagoga
di Dresda), ribadiamo la richiesta alle autorità preposte di negare
l'autorizzazione allo svolgimento della manifestazione neofascista.
Inoltre le parole d'ordine della manifestazione sono ispirate a concezioni
xenofobe che assimilano il fenomeno dei flussi migratori unicamente al tema
della sicurezza enfatizzano oltre misura il peso dell'immigrazione clandestina,
mirano a contrapporre i lavoratori sulla base della provenienza geografica.
Questo approccio, oltre ad essere censurabile sul piano etico, non è in grado
di dare risposte concrete e positive ad un problema come quello
dell'immigrazione che, in gran parte determinato da uno sviluppo distorto ed
ineguale, il quale provoca disuguaglianze sociali, conflitti etnici e
devastazioni ambientali che inducono enormi masse di persone ad affrontare
penosi esodi dalle loro terre di origine, per ritrovarsi ai margini delle
opulenti metropoli del "primo mondo".
Per di più è ormai dimostrato che senza l'apporto dei lavoratori immigrati
le> economie occidentali, compresa quella italiana, entrerebbero in gravi
difficoltà, dato il rifiuto dei cittadini residenti a svolgere una serie di
mansioni, ritenute povere, ed invece essenziali allo sviluppo complessivo.
La città di Como sede del monumento alla Resistenza europea, nominata dall'ONU
città messaggera di pace, non può accettare manifestazioni xenofobe che si
ispirano ad ideologie che sono state condannate dalla storia e dai popoli.
Le Segreterie CGIL, CISL, UIL invitano perciò le associazioni e i cittadini di
diversa ispirazione politica ma accomunati dal riconoscersi nei valori di
democrazia, cooperazione, solidarietà, multietnicità e difesa dei diritti
della persona a firmare il presente appello.
Le segreterie CGIL CISL UIL di COMO
http://www.rifondazione.it/como