Il PRC regionale: "Necessario un contro-patto delle forze che si
oppongono al liberismo, per una società più democratica e egualitaria"
"Al Patto per lo Sviluppo liberistico e corporativo voluto dalla Giunta
Regionale ci opporremo lavorando alla costruzione di un contro-patto tra tutte
le forze politiche e sociali che si battono per costruire un modello di
sviluppo a forte vocazione sociale".
Così il segretario regionale Ezio Locatelli ed il capogruppo del PRC al
Pirellone Gianni Confalonieri commentano l'intesa firmata oggi da Roberto
Formigoni e dalle parti sociali al Pirellone.
"Il Patto non è altro che il programma edulcorato di Forza Italia, ed è
inaccettabile nel metodo e nel merito.
Nel metodo, perché non ha natura democratica. Non a caso il Consiglio
Regionale non è stato neppure consultato, esautorato così dalle funzioni di
programmazione e controllo istituzionale: l'intesa delinea infatti un rapporto
di concertazione diretta tra la Giunta e le organizzazioni economiche,
tracciando itinerari decisionali in cui la politica è relegata a un ruolo
subordinato".
"Il testo dell'intesa è poi da rigettare nel merito, perché fa dello
sviluppo un feticcio fondato sulla logica d'impresa,
sull'"eccellenza" e "l'efficienza competitiva".
L'interesse pubblico è abbandonato al mercato e al cosiddetto 'privato
sociale'. Continua insomma lo smantellamento dei diritti universali di
cittadinanza, in particolare nei settori della salute e dell'istruzione".
"Questa politica ha già dimostrato di portare al disseccamento della
qualità sociale della nostra regione.
Le astratte cifre del PIL collocano la Lombardia tra le prime cinque o sei
aree europee, ma nella realtà quotidiana si accentuano le disparità sociali
e il degrado delle città e dell'ambiente.
E' un fatto che i cittadini lombardi vivono sempre più insicuri per la
precarietà del lavoro, per gli altissimi tassi di incidenza tumorale, di
morti sulle strade e di incidenti sul lavoro".
"Anche la CGIL, pur con l'importante dissenso della sinistra di Lavoro
Società-Cambiare Rotta, delle Camere del Lavoro di Milano e di Brescia, alla
fine ha sottoscritto l'intesa.
Il sindacato rischia quindi di rimanere subalterno alla logica del
centrodestra, e non avanza proposte che diano prospettiva autonoma alle
istanze dei lavoratori e dei ceti più deboli". "Ma il sistema delle
imprese e dei profitti non ha bisogno di ulteriori incrementi di produttività
ed efficienza.
Occorre invece dare produttività e efficienza a una nuova azione politica che
riduca le disuguaglianze ed estenda i diritti democratici e di cittadinanza.
Altrimenti non si potrà fermare il processo di impoverimento sociale e civile
guidato dalle oligarchie liberistiche".
"Per questo", concludono i due esponenti di Rifondazione,
"riteniamo urgente la costruzione di un vasto schieramento di opposizione
al governo delle destre, in Lombardia come nel Paese.
Per rilanciare la politica come strumento di protagonismo democratico e di
solidarietà sociale, capace di sottrarre il primato al denaro restituendolo
alle persone.
Per perseguire i grandi obiettivi del miglioramento delle condizioni di vita e
di lavoro, che nella nostra società sono anche i presupposti indispensabili
di ogni vera dignità e libertà personali".