Referendum sull'estensione dell'Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori

Comitati per il SI in Brianza

In Brianza si è costituito il comitato comprensoriale, promosso dalla Fiom CGIL, dalla Sinistra Sindacale, da forze politiche (Prc e Verdi) da singole personalità della società civile

Il 15 giugno si avvicina velocemente. La campagna elettorale per il SI al referendum sull’art. 18 della legge 300, nonostante alcuni ostacoli iniziali, si sta opportunamente mettendo in moto anche in Brianza.

Ovviamente in questa particolare fase politica ciò che giustamente ha assorbito quasi totalmente le nostre energie è stata il conflitto bellico in Iraq: su questo terreno la nostra attenzione e mobilitazione non deve assolutamente diminuire, anche se la quotidianità delle notizie provenienti dall’ Iraq tende a “tranquillizzarci”, sia rispetto alla fine del conflitto, sia in merito agli scenari futuri del territorio mediorientale.

Quindi, particolare attenzione allo sviluppo della situazione in medioriente, e, da oggi, anche molto impegno sul versante della battaglia in difesa dei diritti in generale e nel lavoro, per provare a ritornare a vincere, sul terreno “sindacale” dopo decenni di arretramento.

Il referendum del 15 giugno è una grande occasione da cogliere.

Ora, per noi, convinti sostenitori del SI, si pone un problema a monte da ogni valutazione di merito e politica : il raggiungimento del quorum.

E’ già stato detto e scritto: il referendum assume in se, politicamente, tre possibilità di voto.

Il voto favorevole,quello contrario e l’astensione. Quindi anche astenersi è una scelta politica; in un recente passato molti di noi l ’hanno praticata, motivandola politicamente. Il punto è che le tre variabili siano messe sullo stesso piano e abbiamo le stesse condizioni di partenza.

E’ evidente a tutti che la data scelta per la consultazione referendaria mette in discussione il principio di pari dignità delle posizioni in essere, in quanto attraverso la sua collocazione temporale (15 giugno), ed essendo conseguente ad altre due tornate elettorali amministrative, rischia di determinare le condizioni per un rigetto del diritto di voto.

Se a questo aggiungiamo che il 15 giugno per la prima volta, giustamente, voteranno gli italiani residenti all’estero, nelle sedi di residenza (circa 4 milioni di elettori), determinando, indubbiamente, un aumento in assoluto degli aventi diritto, quindi del quorum necessario per la validità del referendum, risulta chiaro il disegno del Governo di centrodestra: rendere nullo l’esito del voto.

Se queste sono le condizioni di partenza, a noi tutti viene richiesto un impegno straordinario. Non ci possono essere ne pause e ne titubanze, la battaglia possiamo vincerla se siamo convinti della bontà delle nostre argomentazioni.

Per questo serve costituire i comitati per il SI in ogni luogo di lavoro e in tutti i comuni dove vi sono le condizioni per farlo.

Nel nostro piccolo, in Brianza si è costituito il comitato comprensoriale, promosso dalla Fiom CGIL, dalla Sinistra Sindacale, da forze politiche (Prc e Verdi) da singole personalità della società civile.

Contemporaneamente, anche in alcuni significativi luoghi di lavoro, grazie all’attività dei delegati della sinistra CGIL, si sono costituiti i comitati per il SI alla Carrier di Villasanta, alla Beta di Sovico, alla IBM/Celestica di Vimercate e all’Enel zona di Monza.

Infine, a livello comunale, iniziative in tal senso si sono già concretizzate a Brugherio o sono in via di definizione a Vimercate, nell’area del Cesanese e nell’area di Sovico-Macherio-Albiate.

Quindi un primo fiorire di comitati, presupposto essenziale per iniziare nel migliore dei modi la campagna referendaria.

Questa a me pare la strada da seguire; ovviamente non bisogna adagiarsi sui risultati ottenuti, ma continuare nel lavoro.

Il coinvolgimento diretto delle lavoratrici dei lavoratori, dei pensionati dei giovani studenti, di tutti i cittadini, è la condizione per raggiungere il quorum e quindi, poter cambiare le scelte del Governo di centrodestra in merito alla destrutturazione dei diritti nel lavoro, attraverso la modifica delle norme che regolano il mercato del lavoro e la lesione all’articolo 18.

Vincere il referendum è la condizione per rimettere le lavoratrici e i lavoratori, il lavoro, al centro del dibattito politico.

Fausto Ortelli (Segreteria CGIL Brianza)
Monza, 14 aprile 2003