Livio Giuliani è fiducioso: «Oggi i consumatori sono più maturi»

«Stop alle tecnologie nocive»

Porre un freno all'utilizzo di tecnologie nocive per la salute dei consumatori. Questo l'obiettivo di tre referendum su questioni ambientali di grande rilievo, quali l'elettrosmog, gli inceneritori e i residui tossici negli alimenti. Livio Giuliani, portavoce del comitato promotore, spiega a Liberazione i contenuti dei tre quesiti.

Come mai avete deciso di assumere un'iniziativa proprio su questi temi, tra i tanti che riguardano l'ambiente e la salute?

Sono tutti e tre temi che attengono al rapporto tra centri di decisione industriale e finanziaria e consumatori. In passato sono state introdotte nuove tecnologie, allo scopo di ottenere successi economici, senza che ne fosse verificato l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Nella zootecnia, ad esempio, si è cominciato a usare mangimi animali per ruminanti, rivelatisi poi veicolo per la sindrome della mucca pazza. Si può altresì ricordare il massiccio impiego dell'amianto in edilizia negli anni 50-70. L'elettrosmog generato dagli elettrodotti è stato riconosciuto come possibile cangerogeno dallo Iarc, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e dall'Niehs, istituto per la sicurezza ambientale e sanitaria. Conseguentemente appare ragionevole limitarne la diffusione. L'art.1056 del codice civile, che ci si propone di abrogare, costituisce un incentivo alla proliferazione di linee elettriche in alta tensione, le quali possono essere costruite senza che si debba pagare per il passaggio sul terreno altrui. Tale agevolazione aveva senso in passato, quando la nazionalizzazione ha realizzato la rete elettrica italiana. Non ha più senso oggi, dal momento che la privatizzazione servirà solo ad aggravare la devastazione ambientale, senza recare reali vantaggi di sviluppo.

Bruciare i rifiuti non è meglio che ammucchiarli nelle discariche?

L'inceneritore può essere una necessità, ma non deve essere incentivato, perchè allora diventa la scorciatoia per lo smaltimento di rifiuti. La norma che si vuole abrogare è quella che prevede incentivi finanziari alla costruzione o all'esercizio di inceneritori, così come vogliamo abrogare quelle norme che consentono il trattamento dei rifiuti urbani mediante procedure semplificate, cioè evitando le autorizzazioni per gli impianti.

Perché alcuni alimenti non sono sicuri?

La legge vieta la presenza di residui tossici negli alimenti ma limitatamente a quelli originati da conservanti. Inoltre il ministro della Sanità ha la facoltà di ammettere una limitata quantità di residui tossici anche quando dovuti a conservanti. Il referendum si propone di vietare la presenza negli alimenti di questi residui, comunque originati e indipendentemente dalla quantità. Non si tratta di vietare solo i residui pesticidi ma anche da contaminanti biologici, come quello che ha generato la sindrome della mucca pazza.

Dieci anni fa un referendum analogo, quello sull'abolizione dei pesticidi, non ottenne il quorum. Ce la farete?

L'attenzione dei consumatori per una alimentazione sana è fortemente cresciuta, come testimoniato dal boom dei cibi biologici. Nel frattempo sono aumentati i tumori, come quello del colon, direttamente riconducibili al consumo di alimenti con residui tossici. Questo ci fa ritenere che ci sia la maturità sufficiente da parte dei consumatori perchè pretendano alimenti sani.

Ro. Fa.
Roma, 9 maggio 2002
da "Liberazione"