Parte la raccolta di 500.000 firme in tre mesi

Articolo 18 un referendum per la dignità

A partire dai prossimi giorni organizziamo, assieme ad altre forze politiche o a parti di esse, a rilevanti organizzazioni sindacali di categoria e a sindacati extraconfederali, a movimenti e associazioni, a espressioni della società civile e a singole personalità, una raccolta di firme per giungere alla proclamazione di referendum da tenersi nella primavera del 2003. I temi che saranno oggetto della campagna referendaria vanno da quelli della difesa dell'ambiente a quelli del mantenimento del carattere pubblico della scuola, da quelli del ripristino della legalità a quelli della affermazione dei diritti nel mondo del lavoro.

Proprio questi ultimi costituiranno il cuore della battaglia referendaria. Il motivo non risiede solo nel fatto che l'attacco confindustriale e governativo alla tutela reale dai licenziamenti ingiusti, contenuta nell'articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, occupa il centro dell'attuale scontro politico e sociale e quindi gran parte dello spazio mediatico ad esso dedicato. La ragione è più profonda e si articola su diversi punti.

Non vi è quindi alcuna giustificazione, neppure sulla base di gretti interessi immediati, all'attacco padronale e governativo all'articolo 18 e all'articolo 35 che regola il godimento dei diritti di associazione sindacale, che non sia quella di una vendetta di classe, del tentativo di produrre uno sfondamento definitivo nel campo dei diritti e delle tutele conquistati in lotte centenarie, della ricerca di una sorta di "soluzione finale" nei confronti di ogni forma degna di questo nome di movimento sindacale.

E allora, compagne e compagni, diamoci da fare. Raccogliere oltre 500.000 firme nei prossimi tre mesi è un'impresa difficile ma alla nostra portata, soprattutto per l'ampiezza delle forze che scendono in campo. Quando una battaglia, come quella attuale, non può che essere vinta o persa, tutti noi dobbiamo fare di tutto per vincerla.

Alfonso Gianni
Roma, 4 maggio 2002
da "Liberazione"