Monsignor Maggiolini: “Ma cosa vogliono queste donne? Prendere il seme dal primo che passa?”

REFERENDUM CONTRO LA LEGGE 40

Non vorremmo scontri tra scienza e Chiesa. Non vorremmo però nemmeno scontri tra diritti della persona e pretese ecclesiastiche di stampo fondamentalista.

Le frasi che non avremmo voluto sentire mai.
Monsignor Maggiolini: “Ma cosa vogliono queste donne? Prendere il seme dal primo che passa?”
La Chiesa ha chiesto perdono per molti errori del passato. Degli errori di oggi chi chiederà perdono?

LA LEGGE CRUDELE

Si chiede la modifica di 4 punti della legge 40 sulla fecondazione assistita:

  1. l’equiparazione dei diritti dell’embrione a quelli della donna
  2. la salute della donna
  3. la libertà di ricerca scientifica
  4. la fecondazione eterologa

Abrogati questi 4 punti, la legge potrà essere integrata nel modo più giusto, nel frattempo continuerà ad avere valore il codice deontologico dei medici che ordina loro di rispettare la vita e di rispettare la persona.

1. L’equiparazione dei diritti dell’embrione a quelli della donna

Un embrione è un grumo di 6 o 8 cellule identiche e indifferenziate. è piccolo come un trentesimo di millimetro. Lasciato a se stesso, fuori dal corpo di una donna, non fa vita, muore. Può essere soggetto di diritto? In tutta Europa la risposta è unanime: NO. Può essere equiparato come soggetto di diritti a una donna? In tutto il mondo la risposta è: NO ! Nessuna legge di nessun stato esistente prevede che l’embrione abbia personalità giuridica.

La legge italiana pretende che 8 cellule abbiano gli stessi diritti di una persona. Perchè l’Italia dovrebbe essere spinta al livello più basso di tutti i paesi civili, in un Medioevo fatto di superstizione, dove il parere di un Cardinale conta più di ogni altro parere giuridico o etico o scientifico e intende coartare la legge dello stato?

Forse è bene ricordare che questo è uno stato laico non confessionale. Con questo referendum, qualcuno sta lottando per generare vita, qualcuno per generare potere.

2. La salute della donna

Ci sono donne che non possono diventare mamme per problemi fisici, per esempio perchè hanno le tube chiuse. La fecondazione assistita permette loro di avere un figlio attraverso ovuli fecondati fuori e poi immessi nel loro corpo. Questo intervento doveva essere regolato da legge. Il Parlamento aveva in mano un compito molto delicato, ha fatto una legge pessima. Che sia pessima lo dicono tutti, non c’è dubbio, lo dice anche la Chiesa e lo dicono gli stessi legislatori.

I tempi e i modi per migliorarla c’erano. Si poteva farlo in commissione parlamentare o con decreto del governo, come è avvenuto altre volte, si poteva farlo in parlamento con una discussione comune, senza respingere 350 emendamenti, come è invece avvenuto, ma il premier non era interessato a questa legge, doveva badare ad altri problemi più personali.

Ora siamo all’assurdo: davanti a una legge giudicata malfatta e terribile da tutti, anche dalla Chiesa, Chiesa, governo e Margherita non hanno di meglio da dire che: non andate a votare! Lo dicono anche se questa legge rende praticamente impossibile la procreazione e predispone una tortura feroce per la donna che la usa, una violazione del suo corpo, della sua salute e della sua volontà. E questo è inaccettabile!

Col referendum possiamo correggere una legge disumana che viola anche un principio di libertà, di rispetto e di umanità. La legge obbliga di impiantare tassativamente 3 embrioni per volta. Questo è stupido, inutile e crudele. Una donna giovane ha bisogno di un solo embrione e che sia sano, tre sono troppi e possono portare a un parto gemellare che può essere rischioso! Per una donna oltre i 30 anni, invece, tre embrioni possono essere pochi e rischiare di perdersi. Ogni caso è diverso ma la legge è cieca.

Obbliga all’impianto di tre embrioni, non le importa se saranno generati tre gemelli con parto a rischio, se la madre non lo sopporterà o se qualcuno di questi tre morirà già nel ventre materno, non le importa se gli embrioni sono marci, la donna non potrà rifiutarsi di prenderli dentro di sè, è obbligata come fosse un sacco morto, e questo è disumano, perchè nessuno può essere obbligato ad atti contro la propria salute e contro la propria dignità.

Immettere un embrione sapendo già che è marcio e impedire alla donna di rifiutarlo è criminale, la tratta come una incubatrice o una cavia, calpesta i suoi diritti di persona, la costringe a iniziare la gravidanza sapendo già di doversi sottoporre a un aborto terapeutico, cioè a un’altra violenza. Ci chiediamo se un medico possa invocare una obiezione di coscienza al momento di impiantare nel ventre di una donna un ovulo marcio. Mentre, dal punto di vista giuridico, non si capisce perchè sia legale l’aborto che elimina una vita già avanzata ma non sia legale l’eliminazione dell’embrione rovinato prima di immetterlo nel corpo della donna. Abbiamo due leggi in contrasto una con l’altra.

Abroga questa legge! Rispondi Sì !

3. La libertà di ricerca scientifica

La legge vieta di congelare gli embrioni che avanzano. Se si potesse farlo e il primo va a male, la donna potrebbe prendere un altro dei suoi embrioni senza ricominciare da capo la lunga trafila, senza essere squassata da pesanti stimolazioni ormonali, farsi fare di nuovo il doloroso prelievo degli ovociti, subire forti danni alla salute. Ci possono volere degli anni prima di un risultato. Se gli embrioni invece potranno essere congelati non solo si diminuirà la sofferenza femminile, ma quelli soprannumerari potranno essere usati per la ricerca sulle cellule staminali per malattie come il Parkinson, l’Alzheimer, il diabete, i tumori, aprendo una speranza a milioni di persone. Anche questo è rispetto per la vita! Abbiamo ogni anno 30.000 embrioni in soprannumero che vengono buttati nel lavandino e potrebbero essere congelati per cercare nuove terapie per malattie terribili.

Persino in USA dove Bush lancia campagne contro l’aborto, il neocons Schwarzenegger permette la ricerca scientifica sugli embrioni per fini medici, noi no. Già questo è un affronto alla vita. In Italia 12 milioni di persone aspettano nuove terapie. Questa legge calpesta la loro speranza. Dice Rita Levi Montalcini: “Non vedo perchè non si debbano usare gli embrioni soprannumerari congelati e destinati a morte certa, per fare ricerca e sperimentazione sulle cellule staminali embrionali che sono le migliori per le loro qualità intrinseche.”

Modificare la legge 40 permetterà di consentire la ricerca scientifica sulle cellule staminali di origine embrionale che hanno la caratteristica di moltiplicarsi e di differenziarsi per ricostituire qualsiasi parte del corpo umano. Da queste ricerche dipende il futuro della biomedicina che apre speranze a milioni di persone. Perché impedirle? Anche questo è amore per la vita. Dobbiamo pensarci, perchè domani potremmo averne bisogno anche noi.

C’è poi il caso dell’uomo che deve essere sottoposto a chemioterapia e vorrebbe congelare il proprio seme. Se guarirà, secondo questa legge, non potrà generare figli. Abroga questa legge! Rispondi: Sì!

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Quando il medico vede che i tre embrioni sono marci tutti o in parte, deve obbligare la donna a farseli impiantare lo stesso e lei non può revocare il suo consenso, deve essere inseminata per forza e poi potrà abortire in base alla legge 194. è chiaro che lo scopo degli astensionisti è abolire, in seguito, anche questa legge, forse vorrebbero tornare agli immondi aborti fatti dalle mammane con i ferri da calza o ai costosi interventi nella cliniche private dei ‘cucchiai d’orò. Questi orrori non sono molto lontani ma qualcuno vorrebbe resuscitarli, sotto l’onda dell’antiabortismo di Bush. La legge non considera la donna una persona ma solo una incubatrice priva di volontà. La moglie di Berlusconi ha interrotto una gravidanza addirittura all’ottavo mese perchè il nascituro aveva gravi problemi. Non è paradossale che chi ha preso questa decisione per la sua famiglia pretenda tali limitazioni per le altre famiglie?

4. La fecondazione eterologa

In casi gravi di sterilità o di patologie ereditarie (talassemia, fibrosi cistica ecc.) la legge vieta di usare uno spermatozoo dato da un donatore esterno. Eppure quel bambino sarebbe amato come un figlio naturale. Rispetta il diritto ad avere un figlio! Abroga questa legge ! Rispondi: Sì!

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Se gli italiani non andranno a votare, se faranno fallire il referendum, noi saremo l’unico paese civile d’Europa, dove la donna andrà indietro nei suoi diritti e, per avere una degna fecondazione assistita, dovrà andare all’estero, in Spagna per esempio, altro paese cattolico, e se questa donna non ha i soldi per farlo, non potrà mai diventare madre. E anche questo sarà un affronto alla vita!

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La legge e‘ sbagliata. La legge e‘ assurda. Ma è scattata una situazione anche peggiore: dopo gli errori dei legislatori e l’inettitudine del governo, l’arroganza della Chiesa ha calcato sulla legge 40 per imporre allo stato laico una linea integralista. La Chiesa poteva scegliere una linea morbida e aperta, invece Ruini ha voluto lo scontro duro chiedendo ai cittadini di boicottare il referendum. Le gerarchie più intolleranti e totalitarie hanno voluto lo scontro assoluto tra Stato e Chiesa. Questo mostra chiaramente che il problema non è la fecondazione assistita o la sofferenza delle donne in difficoltà ma il neo-integralismo della linea Ruini, insomma in gioco non c’è il corpo e la sofferenza della donna ma una lotta di potere.

Se Ruini fosse stato sicuro delle sue argomentazioni, avrebbe predicato il NO con ragioni motivate, ma siccome sa quanti pochi fedeli ci sono ormai in Italia, gioca sull’astensione, con un comportamento molto subdolo, fidando sul fatto che un 30% di italiani non andrà comunque a votare e dopo, come è stato fatto in passato, si aggiudicherà anche queste astensioni fisiologiche. Quella dell’invito all’astensione è stata sempre la linea dei governi perdenti. Ed è stata anche l’arma di chi disprezza il voto, la democrazia, il referendum, il cittadino, la scelta, perchè considera le persone come pecore o succubi, dunque l’invito all’astensione è quanto di più incivile e antidemocratico possa esserci, il contrario esatto di quella responsabilità che ogni uomo dovrebbe sentire come primo diritto-dovere di fronte a se stesso e alla comunità, sia egli cristiano o laico.

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Dal punto di vista dottrinale, l’ipocrisia della Chiesa è veramente fuori limite: infatti in duemila anni essa non ha mai legiferato sul momento di apparizione dell’anima nel feto, e addirittura ha vietato che si battezzasse il feto morto a otto mesi, ma ora, improvvisamente, eccola dichiarare che c’è un’anima nell’embrione, addirittura ancor prima che esso sia immesso nel corpo materno. Questa pretesa marca in modo pretenzioso e illogico quello che è il vero intento della Chiesa: non tanto legiferare su un oggetto etico di sua competenza, quanto imporre una supremazia sullo stato, il che ci farebbe tornare a Pio IX. E perchè poi una scelta confessionale deve essere imposta a uno stato che nella massima parte non è formato da fedeli?

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La legge equipara l’embrione alla madre, dal punto di vista giuridico. Dal punto di vista dei diritti, il primo articolo della legge 40 dice che “Il concepito ha gli stessi diritti di chi è già nato”. Ci permettiamo di avere dei forti dubbi su questa frase: intanto non si può chiamare un embrione ‘il concepitò, e non si può dichiarare che un insieme di 6 o 8 cellule, destinato per di più a finire in uno scarico, abbia gli stessi diritti di una donna o di un bambino. Anche da un capello, un giorno, gli scienziati trarranno cellule con cui clonare un individuo completo, ma non si potrà dire, per questo, che quel capello ha gli stessi diritti di una persona. Un conto è “la vita”, che può esistere anche in un grumo cellulare, un conto è “la persona” che viene a esistere solo quando c’è un cervello, che non può essere riconosciuta in un capello o in un embrione. La Chiesa non solo forza una assurda definizione della vita e della persona, ma sferra anche un attacco feroce ai diritti della donna e un attacco totalitario alla sovranità di uno stato. Tre intenzioni inaccettabili.

Se lo stato accettasse l’assurda definizione per cui un embrione è persona, si sottoporrebbe al potere della Chiesa e dichiarerebbe vero un errore scientifico. Domani, di regresso in regresso, potrebbe accettare che alle donne non venisse più riconosciuta l’anima, per esempio, o che esse potessero perdere i loro diritti di cittadini, come è avvenuto nel cristianesimo fino al 1300 e come avviene ancora nei regimi islamici integralisti. La cosa non è accettabile non solo dal punto di vista laico ma nemmeno religioso. Infatti, in ambito dottrinale, non esiste ad oggi alcun dogma che dichiari il momento esatto in cui in un grumo di materia entri l’anima. Abbiamo solo delle opinioni.

Il diritto e la scienza sanno benissimo, d’altra parte, che si deve regolare col massimo rispetto l’embrione come ogni materiale genetico, che di essi non si può fare commercio per lucro nè sperimentazione spericolata nè selezione eugenetica, che la bioetica, essendo materia delicatissima, ha bisogno di un forte controllo e di limitazioni severe, ma sanno anche benissimo che la salute di una donna (persona) va rispettata in misura maggiore di un ammasso cellulare (vita potenziale e non persona) e che tornare alle concezioni aristoteliche di donna-utero o donna-recipiente è inaccettabile in uno stato moderno. La chiesa di Ruini non si cura della donna. Per esaltare il valore grottesco di una fantomatica anima riconosciuta a un grumo di materia, sta calpestando i valori e i diritti sostanziali di donne in carne e ossa.

Con la stessa ruvidezza con cui si difende l’embrione, si dovrebbe allora difendere l’ovulo o lo spermatozoo. Cosa vogliamo fare? Congelare anche i risultati di una polluzione spontanea? Congelare anche il mestruo?

Ruini non è un ecclesiastico qualunque, è il Presidente della Conferenza episcopale italiana, cioè colui che dà la guida ai vescovi. Col suo atteggiamento intransigente e duro sta violando il giusto rapporto tra chiesa e stato italiano; col suo appello al boicottaggio del referendum sta invadendo la sovranità di un altro stato, inquinando un diritto elettorale, un diritto-dovere. In questi termini accade che il corpo dell’episcopato italiano, come organo dotato di potere giurisdizionale e coattivo, si opponga al diritto decisorio dei cittadini italiani, mentre l’art. 1 del Concordato afferma che “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti”.

Ruini ha la potestà di esprimere il proprio parere sull’oggetto del referendum, sbaglia quando incita a boicottarlo, perchè con ciò interferisce in una funzione dello stato che non è di sua pertinenza. Come vedrebbe la Chiesa un atto dello stato che incitasse a disertare le chiese? Il comportamento sarebbe analogo. Dal punto di vista dei fedeli, su questo tema non abbiamo rivelazione, non abbiamo dogma, non abbiamo fede, abbiamo solo un ordine che viene da un vertice ecclesiastico.

Per quanto riguarda le definizioni teologiche, non esistono conclusioni univoche e i maggiori teologi del ‘900 non hanno raggiunto un consenso unitario. Nel 2005 sembra del tutto assurdo sentir rivendicare un ipotetico diritto di natura, mentre si dovrebbe avvalorare un diritto ben più chiaro della persona, lasciando nel cielo del dubbio quand’è che nell’iter dall’embrione ‘inseminatò al nascituro si possa parlare di persona.

La gerarchia ecclesiastica ha sempre dominato col principio della “colpa” e della “condanna”, raramente con quello della “compassione” e dell’”amore”. Le attuali imposizioni tendono ad aumentare il senso di colpa in donne già penalizzate dalla natura, che vogliono generare e, paradossalmente, sarebbero costrette ad abortire. Insistere troppo sulla “natura” non è sano nemmeno dal punto di vista dialettico, porterebbe a negare la stessa terapia della malattia, fino ad arrivare alla negazione delle trasfusioni, come fanno alcune sette, delle operazioni chirurgiche, e persino di quell’accanimento terapeutico con cui si nega l’eutanasia.

Ma il fatto grave è che qualcosa su cui la scienza non si è ancora espressa sia definito e regolamentato dalla Chiesa in forza di un autoritarismo religioso che vuole imporsi anche ai non osservanti. Il vero rispetto della vita può basarsi solo sull’amore e sulla compassione, mai si potrà basare su una pretesa autoritaria e totalitaria. Se la Chiesa vuole difendere e tutelare la vita, può farlo in modi migliori di questo: il preservativo, l’educazione sessuale, la tutela dei bambini già nati, la cura dell’umanità più povera.

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Ci sono molti modi per rispettare e difendere la vita. Farlo con un grumo di cellule ci sembra del tutto assurdo. Piùche una pratica da crociate serve una pratica di rispetto, che difenda la vita in atto più di quella potenziale.

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Quel che risulta intanto è che, dall’entrata in vigore di questa legge, sono diminuite le nascite assistite e aumentati gli aborti, le nascite di bambini malati e i parti plurigemellari, è cresciuto il turismo procreativo e migliaia di coppie ogni giorno intraprendono il viaggio della speranza per fare all’estero ciò che in Italia è vietato, viaggio che solo coppie facoltose possono affrontare. Come sempre la legge penalizza i poveri per essere aggirata dai ricchi.

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Osservazione curiosa: questi cattolici osservanti, che parlano dell’embrione in termini teologici, si sono forse dimenticati di San Tommaso? Il padre della chiesa, per eccellenza? San Tommaso dice che le piante hanno “anima vegetativa”, gli animali “anima sensitiva”, gli uomini “anima razionale”. Vede la formazione del feto in modo graduale e biologico: prima ha un’anima vegetativa, poi un’anima sensitiva, quando è già formato dio introduce l’anima razionale, ma non si tratta più di un embrione (vedi la “Summa Theologiae”, I, 90) (“Summa Theologiae”, I, 76, 2 e I, 118, 2). Nella “Summa contra gentiles” (II, 89) San Tommaso parla di una gradazione nella generazione, "a causa delle forme intermedie di cui viene dotato il feto dall’inizio sino alla sua forma finale".

Ed ecco perchè nel Supplemento alla “Summa Theologiae” (80, 4) si legge questa affermazione: “Dopo il Giudizio Universale i corpi dei morti risorgeranno affinchè anche la nostra carne partecipi della gloria celeste (quando già secondo Agostino rivivranno nel pieno di una bellezza e completezza adulta non solo i nati morti ma, in forma umanamente perfetta, anche gli scherzi di natura, i mutilati, i concepiti senza braccia o senza occhi), però, si badi bene, San Tommaso dice che “a quellàrisurrezione della carnè non parteciperanno gli embrioni!” In loro non è stata ancora infusa l’anima razionale, e pertanto non sono esseri umani. E allora? Ruini non ha studiato san Tommaso? Come è possibile, se San Tommaso è la base della teologia cattolica?

Ogni volta che la Chiesa si scontra con la scienza avanza pretese grottesche. Lasciamo stare il povero Galilei che giustamente diceva: “La Bibbia insegna come andare in cielo, non come vanno i cieli”, e cioè si lasci alla scienza il compito di discutere di cose scientifiche e la Chiesa non pretenda di teologizzare la scienza. Si pensi alla teoria dell’evoluzione, oggi sembra abbastanza ridicolo che si intenda la Genesi prendendo alla lettera i sette giorni della creazione e facendo nascere Adamo di colpo da un pugno di terra, e ancora più ridicolo ci sembra che persone come la Moratti tentino di abolire l’evoluzionismo di Darwin, scopiazzando certe ignobili sette neo-fondamentaliste americane. La Bibbia parla per metafore, non ci dà teorie astronomiche, geologiche, antropologiche o mediche.

La Chiesa ha accettato a denti stretti un evoluzionismo a salti, discontinuo, in cui nella catena della vita appare di colpo l’anima immortale. Solo i fondamentalisti protestanti (e qualche sciagurato consulente della Moratti) hanno continuato ad avere orrore dell’ipotesi evoluzionista, ma è un loro problema di grave ignoranza culturale. Ora la battaglia dovrebbe spostarsi da Darwin all’embrione? Ma, anche ammettendo un progresso discontinuo in cui appare a un certo punto un’anima immortale, è duro dimostrare che questa ci sia fin dalle prime cellule. Difendere la vita umana è lecito, difendere a ogni costo ogni forma di vita è assurdo. Ci sono in India delle sette in cui si crede che ogni essere vivente abbia un’anima, e si va in giro con una garza sul naso e la bocca per non inspirare anime e, prima di sedersi, si spazzola ben bene la sedia per non schiacciare qualche anima.

Come dice giustamente Sartori: “Andiamoci piano con questo discorso di difendere la vita a ogni costo, sennò non ammazzeremmo più zanzare nè mangeremmo più polli”. Insomma se l’anima è una cosa seria, trattiamola come una cosa seria. Fino a prova contraria, il panpsichismo e il panteismo sono stati condannati dalla Chiesa come eresie, non sbandieramoli per fare un dispetto allo stato! Un teologo serio potrebbe anche vedere che Ruini dice eresie!!! Gli estremismi sono sempre pericolosi. Sarebbe bene che una Chiesa seria ci facesse attenzione e sentenziasse con più criterio!

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In Spagna Zapatero vara tranquillamente la sua legge sulla fecondazione assistita, facendo fare passi da gigante alla ricerca di cure per gravi malattie ereditarie. La legge spagnola, molto più moderna e lungimirante, intende favorire le coppie che vogliono avere figli, aiuta la ricerca con l’applicazione delle tecniche sulla fertilità nelle prevenzione e nel trattamento delle malattie, migliora la sicurezza garantendo informazioni approfondite ai pazienti"senza dover cercare asilo in paesi stranieri". La fecondazione eterologa è permessa in centri autorizzati dove esiste un albo dei donatori, è permessa la ricerca sulle cellule staminali embrionali e anche la diagnosi pre-impianto sull’embrione. E, se una coppia ha un figlio con una malattia che può essere curata attraverso il ricorso a cellule staminali embrionali compatibili, è consentito che la coppia abbia un altro figlio con la fecondazione assistita in modo da selezionarlo geneticamente per essere in grado anche di donare il suo codice genetico “sano” al fratello, per curarlo. Questo è l’unico caso di selezione genetica dell’embrione. Sono vietate le madri in affitto.

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Temiamo per la Chiesa cattolica forme di regresso e oscurantismo. Il direttore di una rivista americana dei gesuiti, Thomas Reese, è stato licenziato per aver sostenuto una posizione più aperta della Chiesa su gay e aborto.

Ratzinger aveva scritto: “Una chiesa in cui non si può discutere apertamente si rinchiude in un ghetto intellettuale”. è quell’“intellettuale” che ci lascia perplessi.

Non vorremmo scontri tra scienza e Chiesa. Non vorremmo però nemmeno scontri tra diritti della persona e pretese ecclesiastiche di stampo fondamentalista. La storia non può andare indietro e l’etica nemmeno, o saremmo ancora ai costumi dell’Antico Testamento, alla schiavitù, alla poligamia e al diritto di possesso del capo famiglia su mogli, figli, animali e cose allo stesso livello.

Viviana Vivarelli
Castel San Pietro, 9 maggio 2005
mail: vivianavivarelli@fuoriradio.com