Morto Aldo Aniasi, il saluto della città al “comandante Iso”

Aniasi, l'ultimo sindaco di sinistra di Milano.

Poi venne la: “Milano da bere”

E' stato ricordato e sepolto da partigiano l'ultimo sindaco di sinistra di Milano, Aldo Aniasi. Il palazzo del Comune gremito, i picchetti d'onore (tra cui Rifondazione) e mezza piazza della Scala occupata dai gonfaloni dell'Anpi, i volti della seconda divisione Garibaldi della Val D'Ossola, le bandiere socialiste e un coro di poche voci che ha accompagnato il feretro coperto da garofani rossi. "Ora e sempre resistenza".

Per 28 anni in Consiglio comunale e sindaco di Milano dal 1967 al 1976 (deputato, due volte ministro e poi vicepresidente della Camera), governò la Milano industriale che affrontava la cintura urbana e la sistemazione di decine di migliaia di migranti, anni di ribollire operaio e di contestazione fino alle stragi nere (a cui il sindaco rosso rispose con l'unità dei democratici). Milano, allora era il barometro politico dell'Italia, da cui spirava il "vento del Nord" evocato da Nenni che trasformò il paese e la sua classe politica. Il suo successore, Carlo Tognoli, socialista, fu il primo dei sindaci di una Milano che già si pensava post-industriale. Crocevia di professioni, finanza e terziario con un'impellente bisogno di cancellare dalle sue strade quella "puzza" di conflitto di classe che poco si adattava alla "Milano da bere".

La Milano che seguì fu nera di Lega, Forza Italia e An. Un uomo ben piantato nei valori della Costituzione, Aniasi, di sinistra e d'azione. È stato forse l'ultimo sindaco di tutti milanesi. Si spendeva per giardinetti e parcheggi, più che per comunicati stampa e "ospitate" in convegni pubblicitari. Erano altri tempi della politica. Interlocutore del Pci negli anni '70, approderà ai Ds a metà degli anni '90, con la riunificazione della sinistra riformista italiana in testa. Ieri, dopo i saluti del sindaco, il ricordo di Tognoli e quello dell'amico fraterno, Ettore Carinelli, Enrico Boselli ha parlato di necessità di una casa comune socialdemocratica italiana e Piero Fassino ha accennato al dialogo apertosi con lo Sdi e Craxi junior.

Peccato che nessuno abbia detto l'unica cosa di cui avrebbe bisogno oggi Milano: un sindaco come Aniasi. Pragmatico, democratico e di sinistra. Il profilo perfetto di un candidato per le prossime elezioni. Ma il partigiano fa parte del passato da ringraziare, il sindaco era già stato sepolto dalle amministrazioni seguenti e la storia poco dice alla politica di oggi.

Claudio Jampaglia
Milano, 31 Agosto 2005
da "Liberazione"