Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista
Roma, 22 - 23 Aprile 2006

Odg: sul Referendum

Roma, 23 aprile 2006

Il Cpn considerato che il referendum oppositivo alla legge di Modifica della Parte II della Costituzione è parte integrante del procedimento di revisione costituzionale, e in quanto tale non può essere né interrotto né dilazionato con “leggine” ad hoc, come pure è stato richiesto; la Cassazione ha verificato la legittimità della richiesta referendaria avanzata da 830 mila cittadine/i, da parlamentari e da 14 Consigli regionali (più quello della Lombardia), e ha comunicato fin dal 21 marzo a tutti gli organi istituzionali l’esito positivo della verifica; il Governo Berlusconi non ha ancora deliberato l’indizione del referendum con il chiaro intento di utilizzare i tempi massimi previsti dalla legge 352/1970 per far svolgere il referendum in piena estate per depotenziarlo; la manovra di dilazione non sortirà comunque l’effetto di vanificare il referendum, dato che non è previsto nessun quorum di partecipazione; chiede che sia indetto il referendum immediatamente per consentire il voto referendario entro giugno, anche tramite un provvedimento di abbinamento con il secondo turno delle elezioni amministrative dell’11 giugno; impegna tutte le organizzazioni di Sinistra Europea-Rc, ad intensificare, in stretto contatto con i Comitati “Salviamo la Costituzione”, la campagna per il No anche in occasione delle prossime iniziative del 25 aprile, per rinsaldare le radici antifasciste della nostra Costituzione, e del 1° maggio per far rivivere il legame originario tra la Repubblica democratica con le lavoratrici e i lavoratori, sempre più precarie/i; a promuovere la più ampia partecipazione al voto referendario, che deve essere l’occasione per dare nuova e forte legittimità popolare alla Carta costituzionale del ’48, sottoposta a un’azione di demolizione dal centrodestra che mira a cancellare la democrazia rappresentativa, a minare le istituzioni di garanzia e a spezzare, con la “devolution”, l’unità dell’ordinamento giuridico per frantumare l’universalità dei diritti sociali.

UNANIMITÀ (approvato)

Franco Russo, Imma Barbarossa, Graziella Mascia
Roma, 23 aprile 2006
da "Liberazione" (del 29 aprile 2006)