Comitato Politico Federale del PRC - Brianza, 25 ottobre 2007

Un nuovo soggetto della sinistra, unitario e plurale.

Relazione iniziale

Care compagne e cari compagni,

Questo comitato politico si svolge dopo lo svolgimento della manifestazione del 20 ottobre, un’immensa manifestazione di popolo.

Dopo tanto tempo, finalmente, un segnale importante di ritrovata fiducia e speranza. Dopo diverso tempo s’intravede un percorso importante e capace di riscuotere interesse ed adesioni che ha di fronte a sé ancora tanti ostacoli. Si è trattato di un segnale importantissimo, per noi vitale, che ci ha rivelato la dimensione di un’attesa che sino ad ora avevamo solo intuito ma che non potevamo fino in fondo cogliere nella sua vasta dimensione, tanto sul piano quantitativo che qualitativo. Ma di questo entrerò poi nel merito.

Abbiamo voluto convocare questo cpf all’indomani della manifestazione per cercare di analizzare gli ultimi accadimenti politici e per definire quali azioni sviluppiamo sul nostro territorio che, in ogni modo, continua ad essere difficile per noi e per l’intera sinistra.

Possiamo però affermare che, la risposta data sabato, ci consente di affrontare il nostro percorso - come ho già detto - con una ritrovata fiducia, avendo dimostrato la capacità di tener viva la stretta relazione tra politica e società, tra la sinistra ed il suo popolo e, allo stesso momento e con altrettanta importanza, di aver prospettato un percorso che non si esaurisce con la partecipazione al governo del Paese. In questo momento e con una prospettiva importante aperta, è ancor di più comprensibile ciò che da sempre andiamo dicendo, ovvero che l’esperienza governativa non è per noi un fine ma uno strumento, non l’unico, per il cambiamento dello stato delle cose, per il miglioramento delle condizioni materiali delle classi e delle donne e degli uomini che vogliamo rappresentare.

La consultazione sull’accordo del 23 luglio 2007

Quello del 23 luglio è stato un accordo difficile da spiegare e da far comprendere. Soprattutto era difficile far comprendere le ragioni del No poiché lo stesso accordo in alcuni – seppur pochi e parziali – aspetti ha migliorato la legislazione vigente in materia. Non sto a riprendere le nostre ragioni, che non vengono meno. Ritengo però che questa difficoltà di comprensione, unita alla modalità con cui si è svolta la consultazione e la preparazione della stessa (in pochi luoghi di lavoro sono state esposte le ragioni sia del Sì sia del No) e la distorta presentazione mediatica ha determinato un risultato così schiacciante.

Sui 5.115.054 votanti in Italia (4 milioni attivi e 1.100 mila pensionati) l’81,62% ha detto Sì e solo il 18,38% No. E togliendo i pensionati la percentuale del No aumenta solo del 3,3%.

Da una lettura scorporata per regione, emerge una maggiore tenuta nelle regioni settentrionali, laddove si concentra la gran parte della forza lavoro: i no (pensionati inclusi) in Piemonte sono il 29%, in Lombardia il 24,28%, in Friuli il 23,84%, in Veneto il 21,36%.

Ma veniamo alla Lombardia. 1.504.896 tra attivi e pensionati avevano diritto di voto; hanno votato poco più di 900.000 il 59,8% , il 75,72% dei quali si è espresso per il Si e il 24,38% per il NO.

I maggiori consensi al No sono avvenuti dalle categorie dei Metalmeccanici (più di 76.000 voti, 47,25%),dei Trasporti (8.139 voti, pari al 33,04%), i Bancari e Assicuratori (10.578 voti per 29,57%. I NO dei pensionati sono stati 6.975 pari al 3,32%, nei Lavoratori atipici (Nidil) 303 voti per il 27,70%

In Brianza. Va detto che dei quasi 93.000 attivi che avevano diritto di voto nel nostro territorio, hanno votato il 54% (più basso del dato lombardo), il 75,35% dei quali si è espresso per il Si e il 24,65% per il NO (in linea col dato regionale).

I maggiori consensi al No sono avvenuti dalle categorie degli Alimentari Agricoli (547 voti, 46,95%), i Trasporti (288 voti, pari al 39,51%), i Metalmeccanici (6.351 voti, 37,99%), i Bancari e Assicuratori (456 voti per 24,58%. I NO dei pensionati sono stati 334 pari al 3,89%, mentre non c’è un dato per gli atipici.

Tra i territori lombardi, la Brianza è al 9° posto su 16 per il consenso dato al NO (12.523 voti pari al 21,523%). Sui 102.323 aventi diritto, hanno votato 58.039, tra attivi e pensionati.

Mi sembra di dover affermare che i dati in nostro possesso – non abbiamo quelli fabbrica x fabbrica, posto di lavoro x posto di lavoro – parlano di un a buona partecipazione e di un vasto assenso all’accordo. Segnalano anche alcune difficoltà nei settori dove si attendeva un maggiore consenso al NO (nei metalmeccanici – il risultato brianzolo è basso).

Si può però affermare che la questione pensioni e precarietà non è per nulla risolta per due motivi :

Questa vicenda ha in ogni modo messo all’ordine del giorno due questioni per noi irrinunciabili:

E’ venuto il momento di aprire una seria riflessione nella sinistra sindacale perché in gioco non è solo lo spazio della pratica delle differenze ma è, più in generale, il ruolo ed il contenuto del sindacato confederale e della CGIL che per noi continua ad essere il luogo sindacale privilegiato d’investimento sociale e politico. Di fronte a ciò, non giova la continua e perenne conflittualità presente nella sinistra sindacale.

Segnalo e termino su quest’argomento, ricordando la riunione di sabato con Zipponi per analizzare ancor meglio questo voto e per definire come rilanciare la nostra battaglia che, come ho detto non viene meno, ma è sicuramente più difficile.

Anche qui, in Brianza, sentiamo la necessità di rilanciare un impegno costante sul tema del lavoro ed una franca e sincera riflessione con le compagne ed i compagni impegnati nel sindacato, nel rispetto dell’autonomia dei ruoli ma con la necessità di un opportuno coordinamento.

Le primarie del PD

Dopo la sbornia del dato dell’affluenza, che anche noi dobbiamo giudicare positivo per via del suo valore democratico e partecipativo, restano ora i problemi: fatto il contenuto, il Pd deve riempirlo di contenuti e deve metterlo in relazione col quadro politico, in particolare con chi sta a sinistra nella coalizione di governo.

I primi passi non sono incoraggianti. La nascita del Pd sta condizionando l’azione di governo, soprattutto a causa della sua volontà di cancellare quanto sta alla sua sinistra per giocarsi un ruolo di “asso pigliatutto”.

Abbiamo criticato il Pd e la sua deriva moderata ma abbiamo anche colto, almeno fino ad ora, la nostra incapacità di riempire gli spazi lasciati a sinistra dallo stesso Pd.

Da una prima analisi del voto espresso dalle primarie, in particolare della composizione dei votanti emergono alcune questioni che valgono la pena indagare:

La nostra manifestazione

La grandissima partecipazione del popolo della sinistra ha trasformato la manifestazione del 20 in un evento ricco di significati. In quelle strade ed in quella piazza traspariva sul voto di tutte e tutti quanti hanno partecipato l’immensa gioia nel sentirsi protagonisti di un grande evento, la Rivelazione d’Ottobre, così come l’ha titolata Il Manifesto il giorno seguente!

Un evento ed una risposta di piazza che ci consegna un forte messaggio ma anche una grande responsabilità. Il messaggio è quello che il popolo di Sinistra c’è e chiede un reale cambiamento del Paese e dello stato delle cose. Un popolo capace di superare l’amarezza e la sfiducia e che si rimette in discussione e in movimento. Un popolo che ha portato contenuti ed ha espresso un consenso alla costruzione di una prospettiva comune. Senza questa prospettiva non avremmo avuto questa partecipazione, neppure quella dei nostri militanti (con crescente preoccupazione abbiamo preso atto in questi anni la nostra difficoltà a mobilitare il partito).

A noi, come ad ogni altra forza politica, associazione, movimento della sinistra, parti di questo popolo, la responsabilità di tramutare questa voglia di partecipazione in progetto che sappia traguardare oltre alla contingenza. Una responsabilità che va oltre ai nostri interessi individuali o di partito. Abbiamo la responsabilità di ricostruire, dopo anni di divisioni, una SINISTRA forte, con tanti aggettivi e capace di dare rappresentanza in questo Paese ai conflitti, al lavoro, ai diritti, all’ambiente, alla pace e alla legalità.

La manifestazione di Roma, proprio per i suoi numeri, ci consente di guardare oltre alle diversità che anche le posizioni in merito all’accordo del 23 luglio e all’adesione alla stessa manifestazione avevano messo in evidenza.

La manifestazione di Roma ha determinato la possibilità di avviare un percorso processuale per la creazione in questo Paese di un nuovo soggetto della sinistra, unitario e plurale. La manifestazione di Roma ci impone di farlo ora, senza perdere tempo! Ci viene richiesto a gran voce dagli uomini e dalle donne di questa nuova, diffusa Sinistra. Facciamolo con rinnovata fiducia, non deludiamoli!

Un nuovo soggetto della sinistra, unitario e plurale

Un nuovo soggetto della sinistra, unitario e plurale. Un nuovo soggetto che sappia relazionarsi con la società e con i conflitti che si generano all’interno di essa.

Un nuovo soggetto che sappia affrontare i problemi della gente, delle lavoratrici e dei lavoratori.

Un soggetto in grado di rompere il progetto neocentrista delle alleanze “di nuovo conio” e che sappia rilanciare la sua azione, spostando così l’ago della bilancia negli assetti politici del governo del Paese.

Un soggetto capace di sfidare la crisi della politica e della rappresentanza democratica e di rilanciare la stessa Politica, il suo senso ed i suoi contenuti, attraverso la pratica della partecipazione e della costruzione dal basso.

In questo percorso sarà importante rafforzare il Partito della Rifondazione Comunista. Compagne e compagni, chiedo uno sforzo aggiuntivo affinché in questo breve periodo che ci manca alla chiusura del tesseramento si compia uno scatto decisivo. Occorre recuperare i vecchi iscritti non ancora tesserati ed occorre farne nuovi. Solo così, anche nel prossimo congresso, la Brianza potrà contare e contribuire con le altre Federazioni lombarde e dell’Italia settentrionale a fare in modo che la questione lombarda e, più in generale, quella settentrionale siano assunte dal partito nazionale e che su questo tema vengano prodotti investimenti politici importanti. Affrontare il nodo lombardo e del nord dell’Italia non significa contrapporsi alla questione meridionale, come classicamente intesa. Anzi, capire cosa succede nella parte più ricca ed industrializzata del Paese (dalla trasformazione del capitale alla precarizzazione dei rapporti di lavoro e della stessa vita delle lavoratrici e dei lavoratori) ci aiuta ad affrontare gli squilibri sempre più profondi delle diverse Italie.

Ci poniamo però anche un obiettivo altrettanto importante: quello di sconfiggere il tentativo di azzerare la questione di classe e la lettura di classe di questa società. Analizzare le trasformazioni di questa ultima ci aiuta a capire poi perché il nostro partito, la sinistra e, più in generale, le forze dell’unione al nord non hanno più il consenso della gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori che guardano e votano a destra.

Tornando al tema dell’unità sinistra, sarà importante rafforzare il tavolo della sinistra brianzola che si è costituito da qualche mese e che ancora non riesce a decollare.

Anche qui, l’eccezionale riuscita della manifestazione e l’importante coordinamento dei gruppi parlamentari che hanno prodotto quell’importante documento sulla Finanziaria 2008, ci possono far compiere un passo importante nella direzione auspicata.

Con le altre forze della sinistra abbiamo avviato un percorso comune per affrontare coordinati gli appuntamenti dell’Unione ma anche per confrontarci e coordinare una linea comune su alcune, dirimenti, questioni: beni comuni e multiutility della Brianza, trasporti e governo sostenibile del territorio, casa e lavoro.

Insieme, abbiamo deciso di organizzare un incontro pubblico sulla posizione della sinistra a proposito della finanziaria 2008 che si terrà a Monza il 16 novembre e che avremo modo di comunicarvi con maggior precisione nei dettagli organizzativi.

Come vedete, anche in Brianza si è avviato un difficile ma importante percorso che affrontiamo ora con maggiore serenità e convinzione rispetto a qualche mese fa.

Grazie!

Daniele Cassanmagnago
Monza, 25 ottobre 2007