Comitato Politico Federale del PRC - Brianza, 29 novembre 2007

Organizzare la nostra presenza a Roma agli Stati Generali della Sinistra e degli Ecologisti e definire un percorso che, prima dell’avvio del Congresso, ci porti a definire un programma ed un piano di lavoro della Federazione Brianza

Resoconto della riunione

Relazione del Segretario della Federazione, Daniele Cassanmagnago

Care compagne e cari compagni,

abbiamo convocato questo Comitato per meglio organizzare la nostra presenza a Roma agli Stati Generali della Sinistra e degli Ecologisti e definire un percorso che, prima dell’avvio del Congresso, ci porti a definire un programma ed un piano di lavoro della Federazione.

Ritengo però necessario, prima di affrontare questi punti, fare una prima riflessione sugli eventi di questi ultimi giorni che ci consegnano una situazione ed un quadro politico nazionale quanto mai complessi.

Che la costituzione del nuovo Pd potesse determinare uno scossone politico l’avevamo messo in conto; non avevamo però previsto - e forse non lo potevamo neppure fare - che si andasse oltre a questo scossone, che già in questa fase si determinasse un processo involutivo e di scomposizione dell’intero quadro politico di questa natura.

Si scompone il quadro politico ma si scompongono anche i blocchi sociali di riferimento.

La fiducia e la votazione del pacchetto welfare esemplifica questo processo.

La decisione di mettere la fiducia in modo unilaterale da parte di Romano Prodi rappresenta uno strappo inaccettabile nei confronti del popolo dell’Unione e una lesione delle prerogative del parlamento.

Col nostro voto, abbiamo deciso di restare legati ad un vincolo con il nostro elettorato, altrimenti a gennaio sarebbe entrato in vigore lo scalone Maroni. Ma ciò non nasconde il grave e grande problema politico e sociale che si è aperto.

Il Pd – scusatemi la semplificazione - sceglie la Confindustria ai lavoratori e separa ancor di più, oltre a quanto sono già oggi – la sfera politica da quella sociale, attraverso la pericolosa esautorazione del Parlamento.

Il Pd si pone come soggetto capace, all’interno di un aspro conflitto politico – di guidare – in quanto soggetto egemone in un quadro scomposto - il processo “riformatore”, in cui la parola “riforma” perde il suo significato positivo ed è lo strumento per la costruzione di nuove aggregazioni, politiche e sociali.

Questo del welfare non è stato solo un passaggio in cui si è misurata, per l’ennesima volta, la ricattabilità del governo da parte della sua componente più centrista e vicina agli interessi di Montezemolo.

Sarebbe un errore ricondurre a ciò tutto quanto è avvenuto.

A mio modo di vedere quello che si è compiuto è frutto di una scelta precisa, un primo passo del Pd e delle parti più moderate della coalizione verso la costruzione delle condizioni di “autosufficienza”, non tanto nei numeri quanto nelle politiche e nei contenuti dell’azione di governo.

E’ una prova muscolare nei confronti della sinistra. E’ un tentativo per minare anche lo stesso processo di riunificazione della stessa sinistra: non è stata la finanziaria il banco di prova ma il welfare, tema su cui la sinistra è arrivata con i “distinguo”.

Il tentativo è chiaro. Anche e soprattutto a fronte della crisi e della scomposizione del centro destra che apre la scena politica a soluzioni centriste e a convergenze su alcuni temi e riforme, si sta tentando di mettere la sinistra in un angolo, mettendole in mano il solito cerino (Governo sì, governo no).

Ritengo che di fronte a questo passaggio per noi negativo, il più pesante da quando è nato questo governo (poiché mina la relazione tra il nostro partito e la sinistra e la sua base elettorale, ovvero il proprio riferimento sociale) anche rispetto alla scorsa Finanziaria, ben abbia fatto il nostro segretario nazionale a porre nei termini di una verifica politica della coalizione di governo la tenuta della maggioranza e le scelte conseguenti del nostro partito.

Scelte che a mio modo di vedere devono però tenere conto di un processo di costruzione del nuovo soggetto unitario e plurale della sinistra e della necessità di non agevolare il progetto neocentrista del Pd e dei moderati (un primo segnale lo abbiamo con la disponibilità collaborativa di Casini) il cui obiettivo, ormai palese, è la conclusione di quest’esperienza dell’Unione e l’emarginazione della sinistra.

Anche la virata di Veltroni sul sistema elettorale tedesco non è casuale: il “diritto di tribuna” viene consentito a tutte le forze che superano la soglia di sbarramento e si ampliano le possibilità di costruire il nuovo centro e le ambizioni di quest’ultimo a governare il Paese per un lungo periodo.

Ti concedono di esistere, ma ti impediscono di incidere. E sappiamo che se ti viene meno la possibilità di incidere, si riduce anche la tua credibilità e “necessità”.

Ritengo quindi che il nostro partito e la sinistra debbano giocare al meglio e senza scorciatoie questa difficile partita. Ogni scelta va fatta sulla base dell’analisi dei costi e dei benefici. La bontà della nostra scelta si misura se è questa è capace o utile a determinare punti ed equilibri per noi più positivi ed avanzati di quelli attuali.

Ma dobbiamo anche saper leggere il contesto entro cui si compie la nostra azione e, quindi, valutare conseguentemente i risultati, pochi o tanti, che abbiamo raggiunto.

La nostra scommessa sul governo nasceva dal fatto che, grazie alla possibile presenza di conflitti e di movimenti, avremmo potuto incidere sulla base della presenza di questi nell’azione di governo.

Mi sembra che alcuni risultati ottenuti abbiano confermato la bontà di questa scommessa (pensiamo alla questione dell’acqua). Su altre questioni, abbiamo subito sconfitte o arretramenti: l’accordo sul welfare è esemplificativo. Il risultato conseguito è stato determinato dalle pressioni centriste ma anche, se non soprattutto, dall’esito della consultazione e dalla posizione del sindacato.

Il nostro risultato ed il nostro ruolo dovrebbe essere da noi letto rispetto alle forze in campo, tanto sul piano politico che su quello sociale.

Come ripartire?

L’unità è ancor di più oggi una condizione necessaria affinché continui ad esistere un’alternativa, affinché continui ad esistere rinnovandosi, la SINISTRA italiana del XXI secolo.

Solo se la Sinistra sarà capace di mettere in campo un progetto credibile e di ricostruire ed allargare il proprio blocco sociale, partendo proprio da quel mondo a noi caro, del lavoro e dei lavori.

Le lavoratrici ed i lavoratori sono per noi il punto di partenza, un riferimento irrinunciabile. E in questa fase di scomposizione gli stessi lavoratori sono in cerca di riferimenti.

Per questo, quanto accaduto sul welfare è per noi ancor più grave. E lo è soprattutto qui in Lombardia dove il mondo del lavoro è consistente ma diffuso, dove le lavoratrici ed i lavoratori si affidano, votandola, alla destra.

La Lombardia paga così un alto prezzo sociale per la decisione del governo di cancellare dal protocollo sul welfare i miglioramenti decisi dalla commissione lavoro della Camera dei Deputati. E’ in questa regione che si concentrano la maggioranza dei lavoratori usurati ed è sempre qui che il ricorso al precariato sta diventando la regola che governa il mercato del lavoro. Come ha scritto la segreteria regionale nel suo odg “Ai tanti paladini del Nord, nel centrodestra ma anche nel centrosinistra, con assoluta evidenza non interessano le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, sacrificati di nuovo di fronte ai poteri ed interessi forti della Confindustria.”

Da questa situazione di difficoltà dobbiamo essere capaci di uscire. Lo potremo fare, al di là di minacce o rotture, se saremo in grado di saldare il rapporto con questo mondo del lavoro e dei lavori, Solo riconquistando la fiducia di questo mondo, ponendoci come interlocutori affidabili, potremo affrontare adeguatamente il futuro.

Dobbiamo saper investire sulle lavoratrici e sui lavoratori. Le questioni della precarietà, delle condizioni di lavoro ma anche del salario devono essere centrali nella nostra proposta.

Su questo si sta lavorando e gli stati generali costituiranno, spero, un appuntamento per produrre uno stato più avanzato della proposta su questo e su altri temi, e non solo per lanciare un nuovo simbolo e rappresentare un evento.

L’assemblea è strutturata in due giornate. Alle ore 14.00 di sabato 8 dicembre si svolgeranno 8 workshop tematici e Domenica 9 dicembre, dalle ore 9.30, l'Assemblea si svolgerà in plenaria e sarà divisa in due momenti. Una prima parte nella quale interverranno "testimonial" qualificati e interlocutori sui temi dei forum. Nella seconda parte, invece, i quattro segretari dei movimenti politici.

Per il Prc Lombardo, la partecipazione ai seminari tematici riguarderà cento tra compagne e compagni. Stiamo vedendo di estendere questo numero. In segreteria abbiamo discusso di come comporre la nostra delegazione. Nel caso di allargamento della platea puntiamo ad avere una decina di rappresentanti, cercando di garantire, almeno in questa circostanza una parità di genere (o maggioranza femminile). Vista la specificità dei temi affrontati oltre a 4 componenti della segreteria che copriranno (ambiente e territorio, legalità e lavoro) proponiamo intervengano per coprire le altre aree tematiche compagne e compagni che hanno sviluppato nel proprio ambito territoriale esperienze significative (nei servizi sociali, nella partecipazione e rappresentanza democratica, nella scuola). Proponiamo i seguenti compagni e compagne:

Chiederemo inoltre al regionale di ampliare la partecipazione ai componenti del cpr, qualora disponibili ad intervenire, Cernari, Ratti e Guagnetti e alla responsabile comunicazione e propaganda Manuela Della Nave

La coordinatrice dei GC ci risulta essere all’estero per studio.

Questa composizione ci consente di rappresentare diffusamente il territorio.

Incarichi Federazione

Vi comunico gli incarichi assegnati al fine di arricchire la ns. capacità di affrontare tutti i temi che riguardano la politica nazionale e locale, in particolare per il nostro territorio.

Piano e programma della federazione del prc.

Riprendiamo il lavoro avviato in occasione della ns. conferenza di organizzazione. Di questo vi parlerà poi, più compitamente, il responsabile del programma Marco Fraceti.

Sentiamo la necessità e l’urgenza di ciò, perché i temi sono complessi e perché in questa fase, di ricerca di una proposta unitaria della sinistra, andare al confronto con una posizione forte e condivisa è utile per il nostro partito.

Prima che si avvii il percorso congressuale (il documento ed il regolamento saranno licenziati il 15 dicembre dal CPN), vogliamo aggiornare il nostro programma attraverso incontri con i circoli, raccogliendo anche le sfaccettature locali delle diverse questioni, per arrivare poi alla definizione di un piano di lavoro della federazione che impegni tutti i circoli e tutte le nostre iscritte ed iscritti.

Un programma ed un piano che ci impegneranno anche nel confronto con le altre forze che fanno parte di ciò che ancora chiamiamo Unione, per vedere se esistono le condizioni per una alleanza in previsione del 2009.

E’ ovvio che esiste un preliminare passaggio che è quello della costruzione sul piano locale e provinciale di una Sinistra degna di tale nome. A tal fine vi chiediamo di continuare o avviare i coordinamenti locali e di dare una svolta positiva a questo processo.

Come vedete, un percorso denso, impegnativo ed articolato.

Chiediamo la vostra disponibilità ed il vostro aiuto, Grazie!

Stati generali della Sinistra - Roma - 8, 9 Dicembre 2007

A seguito della discussione, viene accolta la proposta di integrare la delegazione brianzola agli Stati Generali di Roma con il compagno Simone Pulici e viene dato mandato alla segreteria, nel caso di contingentamento delle presenze, di addivenire alla riduzione della composizione della delegazione sentite/i le compagne ed i compagni interessati.

Il Cpf impegna inoltre i circoli ad organizzare incontri con il responsabile del programma Marco Fraceti, al fine di aggiornare il programma, anche sulla base delle specificità territoriali, e di consentire alla segreteria di definire e proporre al Cpf un conseguente piano di lavoro della Federazione

SEGRETERIA E INCARICHI

Composizione della nuova segreteria di Federazione votata nel CPF del 16 gennaio 2007 e nuovi incarichi

• DANIELE CASSANMAGNAGO

Segretario di Federazione, Sinistra Europea e rapporti con l’Unione, Associazioni e movimenti, Comunicazione

daniele.cassanmagnago@prcbrianza.it

• MARCO FRACETI

Responsabile Programma, Progetto Nuova Provincia, Osservatorio sulla Legalità

marco.fraceti@prcbrianza.it

• DANIELE RATTI

Dipartimento EE.LL., Beni Comuni, Coordinamento Eletti in Aziende, Società e Consorzi

daniele.ratti@prcbrianza.it

• PINO TIMPANI

Politiche per l’Ambiente ed il territorio, Trasporti e mobilità, Politiche abitative

pino.timpani@prcbrianza.it

• ORIETTA VANOSI

Coordinamento del Dipartimento Organizzazione, Tesseramento e Organizzazione Politica del Bilancio,  Radicamento territoriale, Valorizzazione Politica del Patrimonio (Sedi Federazione e Circoli), Ufficio Elettorale, Feste, Formazione e Scuola Quadri.

orietta.vanosi@prcbrianza.it

• NICO VOLPIN

Politiche del lavoro e coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori

nico.volpin@prcbrianza.it

• ELISA DE TOLLIS

Coordinatrice dei Giovani Cmunisti (Invitata permanente)

elisa.detollis@prcbrianza.it

Incarichi fuori Segreteria

Progetto Comunicazione:

• ROMEO CERRI

Sito Internet

romeo.cerri@prcbrianza.it

• MANUELA DELLA NAVE

Comunicazione e Propaganda

manuela.dellanave@prcbrianza.it

Dipartimento Organizzazione

• ANGELO SPADA

Festa di Liberazione

angelo.spada@prcbrianza.it

Dipartimento Lavoro

• GIOVANNI LAUDICINA

Precariato

giovanni.laudicina@prcbrianza.it

• VINCENZO ASCRIZZI

Distretti industriali ed innovazione

vincenzo.ascrizzi@prcbrianza.it

Incarichi speciali

• ANITA GIURIATO

Questione e politiche di genere

anita.giuriati@prcbrianza.it

• LUIGI LIA

Segue per conto della segreteria il Tavolo dell'Unione “Sanità e Politiche Sociali”

luigi.lia@prcbrianza.it

PRC - Brianza
Monza, 29 novembre 2007