Considerato che:
- Viviamo un momento politico fortemente drammatico. I risultati elettorali ci consegnano un’Italia:
egemonizzata dal centrodestra, entro cui si staglia il successo di una forza xenofoba e di ripiego
identitario e localistico come la Lega; segnata dalla sconfitta del PD, interessato a stabilizzare
anche istituzionalmente il bipartitismo; ferita dalla cancellazione della sinistra dal Parlamento
nazionale. L’insuccesso elettorale della Sinistra/l’Arcobaleno non può e non
deve significare la morte della Sinistra nel nostro paese. Su di noi ricade una grande responsabilità:
far vivere la Sinistra di alternativa.
- La lista la Sinistra/l’Arcobaleno, e con essa Rifondazione comunista, paga i fallimenti
del governo Prodi sul piano sociale ed economico, come su quello della politica pacifista e dei
diritti civili: tutto ciò ha scavato un fossato tra noi e il popolo della sinistra.
- Non è però solo il governo Prodi alla base della sconfitta elettorale, le cui cause
vanno indagate a fondo in modo da trovare le vie per contrastare le dinamiche del capitalismo totalizzante
che tende a subordinare all’economia di mercato e al profitto non solo il lavoro, nelle sue
molteplici forme, ma l’intera società: ciò comporta una sfida alta che concerne
la redistribuzione del reddito ma anche l’uso e la destinazione delle risorse. A livello
politico-istituzionale si assiste a una nuova tappa della rivoluzione passiva per imporre un regime
in cui l’opposizione e l’alternativa alla società capitalistica - portate avanti
contro la globalizzazione dai movimenti dei lavoratori, dell’ambientalismo, del femminismo,
dei variegati organismi territoriali, per i diritti civili - siano emarginate, e svuotate di qualsiasi
rilevanza politica. Il bipartitismo comporta la competizione tra partiti di centro, partiti pigliatutto,
programmaticamente simili, che si confrontano solo per conquistare consensi elettorali con il fine
di gestire il governo entro le compatibilità stabilite dalle dinamiche dei poteri capitalistici.
Contro questo processo di omologazione occorre avanzare un progetto di una Sinistra: europea, pacifista,
ambientalista, femminista, delle libertà delle persone, in cui le culture e le organizzazioni
diverse possano trovare una nuova casa.
- Il grave limite di La Sinistra/l’Arcobaleno è stato di essere un soggetto costruito
dall’alto, frutto di accordi di vertice, che ha prodotto liste elettorali di apparati, chiuse
alle esperienze dei movimenti. A parole tutti/e hanno sempre denunciato questi rischi, nei fatti
nulla si è fatto per evitarli.
- La Sinistra può nascere solo con un lavorio permanente di radicamento nella società,
sulla base delle reti, delle associazioni, dei gruppi che in questi anni si sono mobilitati per
le vertenze e le lotte contro la precarietà e per salari decenti, per la difesa e lo sviluppo
del welfare, contro la depredazione delle risorse naturali, per la difesa e la qualità dell’ambiente
e del territorio, per i diritti civili, per la democrazia partecipata. La Sinistra può nascere
solo come strumento di partecipazione, solo se le sue organizzazioni sono guidate dai principi
democratici e dalla trasparenza, senza il predominio degli apparati, con le loro logiche di cooptazione.
La Sinistra è un progetto di lunga lena, ha un percorso da compiere: se si pensa che essa
possa nascere dall’oggi al domani, si otterrebbe come risultato solo quello di mettere insieme
gruppi dirigenti, senza coinvolgere le migliaia di persone impegnate nella società. Così sarebbe
solo un’operazione per la sopravvivenza, non l’avvio di un grande progetto.
- Rifondazione comunista, valorizzando la sua autonomia di ricerca politico-culturale e le sue
ancora vitali energie organizzative, si deve porre al servizio di questo disegno. Occorre gettare
le fondamenta della costituente della Sinistra, con i suoi luoghi aperti alla partecipazione, per
dar vita a una nuova soggettività plurale, portatrice di un progetto di alternativa di società.
Le sue forme saranno democraticamente decise da tutti/e coloro che vi prenderanno parte.
Ripiegarsi su sé stessi, alimentare derive identitarie, chiudersi nello scontro interno
e nel fazionalismo significherebbe condannarsi alla definitiva marginalità.
Il comunismo, al pari delle altre culture, può vivere e svolgersi solo dentro una Sinistra
ampia, plurale, aperta, democraticamente organizzata.
Rifondazione comunista è essenziale in questa fase: essa può essere un punto di resistenza
e di rilancio di un progetto che ha bisogno di tempi politici per realizzarsi, in modo da coinvolgere,
insieme con le organizzazioni di partito, il vasto arcipelago di forze impegnate a costruire una
risposta alle destre vittoriose, e un’alternativa al socialliberismo del PD.
- Distruttivo delle nostre estreme possibilità è la ricerca di un capo espiatorio,
che aprirebbe solo le porte a una guerriglia di gruppi mentre abbiamo bisogno di un dibattito libero,
approfondito e senza vincoli di appartenenza correntizia, in modo da coinvolgere l’intero
partito: le responsabilità soggettive della sconfitta elettorale sono di noi tutti/e.
Per questo il CPN accetta le dimissioni della segreteria nazionale e costituisce al suo posto un
comitato di garanzia per la gestione politica ordinaria del partito e la preparazione del congresso
nazionale, che viene indetto per la prima settimana di luglio 2008.
Documento respinto dal CPN del 19 e 20 aprile 2008 con 1 voto a favore