In preparazione del Congresso di fondazione del Partito della sinistra europea

Proporsi di ridurre la frammentazione politica della Sinistra in Europa è una decisione molto importante

Ai compagni di Rifondazione Comunista

Proporsi di ridurre la frammentazione politica della Sinistra in Europa è una decisione molto importante e "puntuale", cioè che capita quando la crisi delle forme politiche, e il rinsecchimento delle istanze e dimensioni nazionali è di tutta evidenza: pensare però di porre rimedio a una situazione così preoccupante con piccoli cabotaggi rivelerebbe corta vista e non comprensione di ciò che serve.

Serve dunque coraggio, rimettersi in gioco e in discussione, fantasia, calcolato senso del rischio e insieme pazienza capacità di tessere relazioni, di spianare ostacoli, ridurre diffidenze e via dicendo. In primo luogo -sto per dire- sarebbe necessario fare un buon corso di pedagogia e di relazioni. Può supplire la voglia, il senso della occasione storica, che non si può perdere. Ma soprattutto un rapporto affettuosamente laico e amabilmente critico con tutti i nostri passati: questo mi pare importante per evitare forme "religiose" ed "ecclesiastiche", litanianti liturgiche di rapporto con le proprie storie. Se non si esce dal rapporto di chiesa con la tradizione politica succede che - caduta la chiesa - i più eretici tendono a ridare fiato all'ortodossia, dato che senza chiesa non sanno vivere.

Avere in Europa una sinistra differenziata non sarebbe un dramma, bisogna essere capaci di gestire il molteplice e non pensare di ridurre la complessità, operazione autoritaria. Ma avere forze poltiche senza relazioni con la realtà, disancorate dalla realtà è lamentevole. Per proporsi di ovviare a tale situazione occorre certo avere alcune certezze "non disponibili", alcune scelte non mediabili (una lettura della società che si ponga dal punto di vista di chi è sfruttato/a oppresso/a, una chiara pratica di riconoscimento dei generi, una cultura del rispetto delle risorse, una posizione per la pace, ad esempio) e il massimo di capacità di fantasia per trovare forme che consentano il pieno dispiegarsi di tali soggettività politiche differenziate, molteplici, non riducibili. Non so se alla fine del processo, rapido e paziente, avremo un partito o forse una nuova forma quale è richiesta dalla situazione delle società complesse. Vedremo, basta che il processo incominci bene, come mi e vi auguro di tutto cuore e con passione.

Lidia Menapace
Roma, 5 maggio 2004
da "Liberazione"