Lettera di Francesco Martone

Perché scelgo “Sinistra europea”

Il giudizio negativo sulla Costituzione europea, l'evoluzione di un impegno altermondialista, l'adesione come indipendente al Gruppo di Rifondazione al Senato

Dopo alcuni mesi di profonda riflessione personale, nonché di confronto e dialogo con ampi settori del movimento pacifista ed altermondialista, sono giunto alla decisione di aderire al manifesto del partito della Sinistra europea. La motivazione di questo passo, che chiaramente comporterà - per coerenza - delle conseguenze rispetto alla mia attuale collocazione come indipendente presso il Gruppo dei Verdi al Senato, e pertanto l'iscrizione come indipendente al gruppo di Rifondazione comunista al Senato, è essenzialmente politica.

Ringrazio i Verdi per avermi dato in questi anni l'opportunità di confrontarmi con la politica istituzionale. Vorrei però sottolineare come questo passaggio rappresenti per me l'evoluzione naturale di un periodo ancor più lungo di lavoro continuo e costante con e nei movimenti in Italia ed a livello internazionale. La mia decisione è quindi maturata dopo un'analisi serena della congiuntura politica attuale e delle condizioni strategiche necessarie per contribuire a catalizzare al meglio le ricadute politiche delle loro critiche, proposte ed iniziative.

A tutto ciò va aggiunto il mio dissenso squisitamente politico rispetto alla posizione assunta a grande maggioranza dai Verdi europei e dai Verdi italiani rispetto alla Costituzione europea. Il mio europeismo non posso confonderlo con l'avallo ad un progetto politico, economico e sociale che riafferma, come fa in gran parte questa Costituzione europea, la centralità del dogma neoliberista, e di un concetto di democrazia retrogrado, che non tiene in considerazione la storia attuale e passata dell'Europa. A questo va aggiunto il rifiuto di includere il ripudio alla guerra come principio fondante della nuova Europa.

Credo nell'Europa, in un'Europa dei diritti, della solidarietà, della pace, e per questo non posso non far mie le parole del compianto Jacques Derrida: "Sì ad un'Europa sociale e meno mercato, sì ad un'Europa che senza tentare di rivaleggiare con le superpotenze e senza lasciar loro campo libero, diventi un motore dell'altermondialismo, il suo stesso laboratorio. Questo è quello che io sogno". Dico quindi "no" a questa Costituzione europea perché dico sì a quell’altra Europa, sognata da Jacques Derrida, e perché la ratifica del Trattato, lungi dall'essere un atto formale, rappresenta una luce verde ad un progetto politico, economico, sociale e culturale che potrà continuare senza impedimenti prima ancora dell'entrata in vigore della Costituzione. Dico "no" per provare a lasciar aperta la possibilità di costruire un'Europa caratterizzata dall'uscita dal neoliberismo, verso un modello ecologicamente sano e socialmente giusto, che riaffermi e pratichi la sovranità della politica sull'economia e costruisca un modello di democrazia partecipativa, di solidarietà e pace. Lavorerò pertanto affinché Sinistra europea possa rappresentare una casa comune delle forze e delle culture progressiste e della "sinistra radicale", che sappia includere, coinvolgere, accogliere, recependone le istanze, coloro che si riconoscono nell'ideale eco-pacifista, del disarmo e della nonviolenza, per i diritti umani e dei migranti, per un'economia di giustizia, per la promozione e la tutela dei beni comuni ed il riconoscimento del debito ecologico.

Cercherò poi di contribuire affinché tali istanze trovino giusta rappresentazione nel programma politico dell’Unione. Manterrò la mia indipendenza dal partito che ha ispirato la nascita di Sinistra europea, ovvero Rifondazione comunista, certo che il mio contributo verrà ciononostante apprezzato e sostenuto. Per questo, vorrei ringraziare Fausto Bertinotti e i miei compagni/e di strada vecchi/e e nuovi/e in Rifondazione, per la loro grande disponibilità e disposizione al dialogo nel reciproco rispetto delle nostre storie.

So che stavolta questo mio cammino non sarà in solitudine, e mi auguro che le prossime regionali portino all'elezione, a partire da Mario Agostinelli in Lombardia e Anna Pizzo nel Lazio, dei candidati indipendenti provenienti dai movimenti. Lo stesso augurio va a Nichi Vendola e agli altri candidati del centrosinistra, in particolare in Liguria, regione nella quale sono stato eletto.

Francesco Martone
Roma, 29 marzo 2005
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