Per superare la frammentazione della sinistra

Io, operaio tessile e “comunista difettoso”, concordo con Bertinotti

La maggior parte delle persone di sinistra non sono iscritte a nessuno degli attuali partiti di sinistra e potrebbero essere attratte solo dalla novità di un nuovo soggetto politico di sinistra che consenta un'aggregazione dell'attuale frammentazione

Caro “Aprile per la Sinistra”, c'è una crescente sfiducia verso la politica: “sono tutti uguali... fanno tutti schifo", oppure “le categorie novecentesche di destra e sinistra... sono roba vecchia, da superare”.
In questo clima, mi sembra evidente che cresceranno le tendenze naturali di una società dominata dall'econonia di mercato, cioè gli affari, gli egoismi individuali e chi li tutela con più convinzione e prepotenza, con in testa il “Re degli imbroglioni" ed i suoi seguaci politici (sostenuti da milioni di evasori fiscali, anche se con le sue Tv riesce a rimbecillire e condizionare persino tante persone dei ceti sociali popolari).
Eppure, mi sembra evidente che solo la politica (certo una politica non subalterna al mercato e agli egoismi individuali) potrebbe tutelare i diritti dei lavoratori e delle persone (a partire da quelle più deboli) e il bene comune (cioè la democrazia, la giustizia, l'acqua, l'equilibrio ecologico del pianeta, ecc.): questo tipo di politica può avere solo una collocazione, cioè “la parte dove ha posto il cuore”.

Condivido l'analisi di Fausto Bertinotti: “è a rischio l'esistenza e il futuro della sinistra", “una sinistra d'alternativa frantumata, chiusa nella ricerca di piccole identità è ininfluente sulla politica e sulla società” e da questa realtà scaturisce la necessità di costruire un forte soggetto politico a sinistra perchè solo così possiamo dare un futuro alle speranze di trasformazione della società.

Pensando al dibattito in corso su questo tema, sono particolarmente preoccupato da convinzioni che, a mio parere, prescindono dalla realtà:

1) Persone impegnate in vari partiti della sinistra critica (Prc, Pdci, Verdi), dicono “è necessario superare l'attuale frammentazione delle sinistra, ma non dobbiamo farlo tramite una sommatoria verticistica dei gruppi dirigenti, ma con un percorso di partecipazione dal basso": a parte la contraddizione di molti dei sostenitori di questa opinione (che hanno un atteggiamento quasi reverenziale verso i dirigenti del proprio partito, o della propria corrente partitica), dovrebbe sembrare ovvio (a chiunque vuole sinceramente promuovere un percorso costituente di un soggetto politico di sinistra che ricomponga gran parte della attuale frammentazione), che è impossibile prescindere dai dirigenti e che è del tutto velleitario ipotizzare un superamento dell'attuale frammentazione solo tramite un percorso di partecipazione dal basso.
Se è sincera la volontà di ricomposizione della sinistra in un soggetto politico che sia assai più credibile e forte di quanto lo sono oggi le varie forze frammentate, non dovrebbe essere difficile riconoscere che è possibile solo tramite un percorso che impegni a camminare nella stessa direzione tutti quelli che ne hanno la volontà e la convinzione, in alto e in basso.

2) Altri dicono: “superare la frammentazione va bene, ma solo tramite la promozione di una Confederazione, di un Cantiere, di un coordinamento nelle sedi della democrazia rappresentativa, di un'aggregazione elettorale per presentarsi uniti alle prossime elezioni, perchè bisogna salvaguardare l'identità di ciascuno” (in pratica significa difendere il proprio giardino e non essere disponibili a farlo confluire in un giardino più grande): meglio di niente va bene anche questo, ma sono proposte (queste sì politiciste... perché rivolte solo ai dirigenti e agli eletti nelle Istituzioni) assolutamente lontane dalla necessità di ricostruire un grande e credibile soggetto politico della sinistra italiana.

Questa mia convinzione parte dalla constatazione che in Italia la maggior parte delle persone di sinistra non sono iscritte a nessuno degli attuali partiti di sinistra e potrebbero essere attratte solo dalla novità di un nuovo soggetto politico di sinistra che consenta un'aggregazione dell'attuale frammentazione: l'adesione, la partecipazione e l'impegno di tante persone non è possibile ad una Confederazione, o a un cartello elettorale: può realizzarsi solo tramite la costruzione di un soggetto politico, che abbia le proprie sedi in tutte le città ed in tutti i quartieri e paesi, perchè solo questo da la possibilità di iscriversi sapendo che ci sono sedi dove trovarsi con altri/e, per discutere e decidere insieme le idee, le proposte ed i conseguenti impegni d'iniziativa politica.

Giuliano Ciampolini (operaio tessile e “comunista difettoso”)
Pistoia, 27 giugno 2007
da “Aprile On Line