VII Congresso di Rifondazione Comunista - Documenti

Manifesto per la Rifondazione. Il nostro partito e le sfide della sinistra.

Emendamento Sodano, Albonetti, Bonadonna e altri

Al punto 2c. Quale modello di Partito pag. 16, dopo il periodo:

….…La formazione dei gruppi dirigenti del partito va effettuata all’interno di questo più generale processo. In questo modo va superata la storica scissione tra il processo di formazione delle idee e quello della decisione politica, fra dibattito culturale e scontro politico.

Inserire:

Allo stesso tempo sarà necessario affrontare il tema dell’organizzazione del partito avendo il coraggio di attuare i punti più significativi della Conferenza di Organizzazione di Carrara. Il nostro linguaggio, il nostro modo di essere una comunità e lo stile delle nostre relazioni devono diventare una cosa sola con la prospettiva che indichiamo. Devono poter rappresentare un elemento di garanzia contro la degenerazione della politica e assumere la fisionomia della nostra idea alternativa di società.
Qui diventa centrale la modalità concreta della nostra presenza nelle Istituzioni locali, perché sarebbe sbagliato immaginarci immuni da distorsioni e difetti. Essa va rinnovata sia nel suo rapporto con l’esterno che nel suo peso all’interno del partito. I nostri eletti devono rappresentare un solido punto di riferimento per la domanda di trasparenza e per il controllo democratico sull’azione di governo, mentre vanno eliminate tutte le sovrapposizioni tra organismi dirigenti e nostri rappresentanti nelle istituzioni.
Il rapporto del Partito con le Istituzioni deve ripartire dalle considerazioni di Berlinguer: “ La questione morale è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni e la tenuta del regime democratico.”
L’autonomia del Partito è un bene comune da difendere e valorizzare e perciò sarà necessario intervenire, anche in sede statutaria, per evitare condizionamenti e confusioni di ruoli, per formalizzare una distanza da tutte le forme di costruzione del consenso che nulla hanno a che vedere con la normale dialettica democratica, costituendo così un argine e un’alternativa ai fenomeni di antipolitica. La democrazia interna al partito è dunque questione di sostanza, anche se per essere concreta deve tradursi in forme ben precise...
Tommaso Sodano, Martino Albonetti, Salvatore Bonadonna, Milziade Caprili, Gianni Confalonieri, Raffaele Tecce, Stefano Zuccherini, Olimpia Vano
Roma, 19 maggio 2008