VII Congresso del PRC

Guardare al futuro per ricostruire la Sinistra

Presentato venerdì 30 maggio a Monza con Confalonieri e Zipponi il documento congressuale del Prc “Manifesto per la rifondazione”, primo firmatario Nichi Vendola

“Avviare un percorso collettivo per ricostruire in Italia una sinistra forte e capace di incidere sui processi. Perché tre, quattro o cinque partiti comunisti con percentuali da prefisso telefonico e un ruolo di pura testimonianza non servirebbero ai lavoratori, non servirebbero a chi si batte per un mondo più giusto, non servirebbero proprio a nessuno. E di questo percorso il Prc sia strumento importante, mettendo a disposizione il suo grande patrimonio”.

Sta in queste parole di Maurizio Zipponi, già parlamentare e responsabile nazionale del partito per l’economia e il lavoro, il senso della proposta politica del documento congressuale “Manifesto per la rifondazione”, primo firmatario Nichi Vendola, presentato ieri sera a Monza alla Camera del Lavoro.

“Vorremmo che questo nostro congresso – ha introdotto Daniele Ratti, referente locale per il documento Vendola – sia innanzitutto di profonda riflessione; e che sia aperto, il più aperto possibile. Tutti coloro che sono interessati al futuro della sinistra, si sentano coinvolti, si iscrivino e partecipino, perché molto dipenderà dall’esito di questo nostro dibattito. Ci diano una mano, insomma, e non a far vincere una mozione, ma a dare fiato a un progetto per la sinistra che interessa tante e tanti anche fuori dal Prc”.

“Il punto in discussione - ha spiegato Gianni Confalonieri - è questo: in quale direzione ci muoviamo? Occorre certamente ripartire da Rifondazione, ma per andare dove? Possiamo rispondere alla sconfitta che ci ha travolti voltando la testa indietro? Io, noi crediamo di no”.

“E qui – ha proseguito Confalonieri - va subito sgombrato il campo dalla caricatura dello scioglimento. Sciogliere cosa, che è tutto da ricostruire? In questa sala e tra i sottoscrittori del documento Vendola ci sono i quattro segretari che hanno guidato il Prc della Brianza dalla sua nascita ad oggi, che hanno avuto in mano la responsabilità del partito in tutti questi anni. Il che ha un significato. Nessuno vuole sciogliere nulla, vogliamo ricominciare da noi, con nuovo slancio, per dare vita a un vero processo costituente della sinistra. Perché quello che è mancato all’Arcobaleno è stata proprio la dimensione progettuale: gli elettori hanno colto, e bocciato, l’idea della federazione, l’idea di quattro fragilità che si sono sommate nel tentativo di sopravvivere. E se ora ognuno resterà a casa propria, pensando solo a cartelli e alleanze per gli appuntamenti elettorali, non ci sarà davvero futuro”.

“In Brianza, poi – ha concluso Gianni Confalonieri – c’è tutta la questione della Provincia. Il lungo percorso della sua costruzione, che ci ha sempre visti partecipi, sta arrivando alla tappa fondamentale delle prime elezioni. L’immagine di un partito che si chiude rischia di mettere seriamente in discussione i processi avviati e il nostro ruolo in tutta questa vicenda. Riflettiamoci al Congresso. E teniamo aperti i nostri confini, perché anche qui, nel nostro complicato territorio, la sinistra possa contare, ricostruendosi forte e incisiva”.

Manuela Della Nave
Monza, 31 maggio 2008