Il decreto Gasparri ha liberalizzato la collocazione delle antenne
di telefonia mobile. Anche in Brianza, come in tutta Italia, dilaga la protesta

Contro l'elettrosmog l'impegno deve essere comune,
il movimento non può essere solo d'opinione.

L'esempio di “Seregno Viva”

È di circa un mese fa la notizia che in via Fratelli Cervi è stato collocato un nuovo ripetitore per telefonia mobile. A breve, ne verrà installato un altro a circa 300 metri, in zona piazza Prealpi. L'installazione del primo ripetitore è avvenuta nel più assoluto riserbo, nel più totale nascondimento, come se si volessero evitare discussioni nel caso in cui ci si fosse accorti anzitempo di quello che stava per accadere. Il decreto legislativo Gasparri ha stabilito che queste opere debbano essere considerate “strategiche” per lo sviluppo e l'innovazione tecnologica del paese. Gli enti locali e quindi le amministrazioni comunali non hanno alcuna possibilità di impedire la loro installazione, pena il ricorso da parte dei gestori al tribunale amministrativo regionale. Con questo DL, lo stato ha dato carta bianca ai gestori di telefonia mobile, consentendo loro di agire in piena libertà, in deroga persino ai vincoli imposti dai piani regolatori comunali.

Per questa ragione sono sorti in tutta Italia, anche alla luce delle ben note vicende inerenti Radio Vaticana, dei comitati anti-elettrosmog costituiti da semplici cittadini che hanno a cuore la loro salute. Il comitato “Seregno Viva” si sta facendo promotore di  una raccolta di firme al fine di sensibilizzare non solo l'amministrazione comunale ma l'intera popolazione residente in Seregno sulla questione elettrosmog.

A riguardo di quanto accaduto in via fratelli Cervi, faccio presente, a nome del comitato, che nessuno degli abitanti residenti nella zona ha intenzione di tollerare la presenza di questo ripetitore e tanto meno l'atteggiamento tenuto dai proprietari dell'immobile, che incuranti delle ripercussioni sulla salute di noi tutti, hanno badato esclusivamente al proprio profitto personale, come se la nostra vita appartenesse loro, come se ciascuno di noi dovesse rinunciare, per mere questioni economiche di parte, al proprio benessere personale.

Tutti quanti sanno quali danni possano derivare all'organismo umano dalla continua esposizione ai campi elettro magnetici. Si ritiene che essi siano responsabili dell'insorgenza del cancro nelle persone costituzionalmente più fragili, in particolare nei bambini e negli anziani. I gestori, da parte loro, non fanno altro che ribadire, attraverso i più noti organi di informazione, che non vi sono prove al riguardo e che tutto è ancora da dimostrare.

Consiglio a chiunque di visitare il sito internet www.elettrosmog.com per rendersi conto in prima persona di cosa sia l'elettrosmog e quali danni arrechi alle persone ed ai patrimoni personali.

Il comitato invita chiunque a sottoscrivere la raccolta di firme, perché il problema è di tutti quanti e non solo di coloro che risiedono al momento nel quartiere Consonno. Oggi è toccato a costoro, domani può toccare anche voi e siate certi che toccherà anche a voi, in quanto il numero dei ripetitori presenti sul territorio comunale è destinato a crescere e passare dagli attuali 12 a 30. L'impegno deve essere comune, il movimento non può essere solo d'opinione.

Dobbiamo collaborare all'unisono affinché lo stato italiano tuteli a fondo la salute di noi tutti, così come fra l'altro ribadito dall'articolo 32 della costituzione. Non possiamo e non dobbiamo permettere che pochi avidi individui speculino sulla nostra vita, sulla vita dei nostri e dei vostri figli. Occorre buon senso: è vero che non possiamo fermare il progresso, ma è altrettanto vero che non possiamo nemmeno lasciare che pochi eletti faccia no di noi quello che loro più garba. Il cellulare ha migliorato la nostra vita, non permettiamo che ora la distrugga!

Luca Colombo (presidente del comitato «Seregno Viva»
Seregno, 15 febbraio 2003
Per collaborare all'iniziativa