PIANO SOCIO SANITARIO DELLA REGIONE LOMBARDIA (PSSR)

PSSR: UN EPILOGO DAVVERO DESOLANTE

Respinte tutte le proposte dell’opposizione

Giovedì 26 ottobre il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, senza nemmeno dedicarvi l’approfondita discussione che ritenevamo necessaria, il Piano socio-sanitario 2007-2009.
Il centrodestra si è dimostrato completamente sordo rispetto alle numerose proposte avanzate da Rifondazione Comunista e dal resto dell’Unione.
Sono così stati respinti tutti gli emendamenti che avevamo presentato, frutto di un lungo lavoro di confronto con associazioni, organizzazioni sindacali e movimenti attivi nell’ambito della sanità e del sociale. Una chiusura sulla quale non ha fatto premio l’approvazione, che rappresenta comunque un risultato, di alcuni nostri ordini del giorno.

Di seguito, i due comunicati stampa sulla vicenda, prima e dopo l’approvazione del Piano e una sintesi degli emendamenti più importanti.

LE CRITICHE E LE PROPOSTE DEL PRC

“Un piano che non è un vero piano, perché privo del fondamentale requisito della programmazione. Un piano che si limita esplicitamente a tracciare la cornice generale, demandando alla Giunta l’attuazione di ogni scelta concreta, con amplissimi margini di discrezionalità. Un piano che si pone in modo acritico nel solco della continuità con il passato, riproponendo un modello teso a intercettare sempre più la domanda di prestazioni e non i bisogni di salute dei cittadini”.;

Così Mario Agostinelli, capogruppo del Prc, sintetizza le critiche al Piano socio sanitario 2006/2008 sul quale il Consiglio regionale ha avviato questa mattina la discussione.

“Il documento – prosegue Agostinelli - è costretto ad ammettere, in una serie di punti, l’inadeguatezza del modello: dalla inappropriatezza delle prestazioni, alla necessità di un riequilibrio tra ospedali e territorio, al riconoscimento che si è ormai giunti al limite della sostenibilità finanziaria. Ma non pone alcun tipo di soluzione che dia il segno del cambiamento, riconfermando in pieno i capisaldi del sistema: la separazione tra strutture ospedaliere e servizi territoriali, la parità pubblico privato, la competizione anziché la messa in rete, l’esternalizzazione dei servizi gestiti dalle Asl, lo sviluppo dei voucher e dei buoni”.

“A questo Piano - spiega ancora il capogruppo del Prc - abbiamo quindi presentato una serie di emendamenti con un duplice obiettivo: da un lato, eliminare quelle parti che riteniamo inaccettabili, a partire dalla reiterazione dei processi di privatizzazione sia tramite le fondazioni che, spendendo sulla base delle risorse disponibili, non possono certo garantire le cure necessarie a tutti, in contrasto con un modello universalistico, sia tramite il project financing che mira a vincolare l’offerta, le risorse e le risposte; dall’altro, laddove sono presenti timide aperture, rilanciare alcune nostre proposte che potrebbero imprimere una diversa prospettiva alle politiche socio-sanitarie in Lombardia, in particolare per i servizi territoriali”.

“Nel concreto - precisa Agostinelli – penso, per esempio, al rilancio del ruolo dei distretti e alla sperimentazione della Casa della salute che offra cure primarie e specialistiche di primo livello, servizi di igiene, prevenzione, consultoriali e informativi; penso alla valorizzazione dei medici di base con il sostegno alle forme associative dell’assistenza primaria; penso a una politica di distribuzione diretta dei farmaci, con l’aumento della quota di generici, per arrivare all’eliminazione dei ticket; penso alla garanzia di cure odontoiatriche gratuite per bambini e anziani; e penso, infine, che occorra occuparsi di più e meglio degli immigrati, anche privi del permesso di soggiorno, dei loro figli e della sanità nelle carceri, ancora molto carente”.

“Ciò che occorre – conclude Agostinelli – è una decisa inversione di rotta. E’ comunque evidente che riterremo positivo, poiché a vantaggio dei cittadini, ogni miglioramento in corso d’opera di un piano che certo non condividiamo nel suo impianto generale”.

Milano, 25 ottobre 2006

Dichiarazione di Mario Agostinelli (capogruppo regionale del Prc)

“Vorrei ribadire oggi il nostro giudizio drasticamente negativo sull’epilogo dell’iter che nella tarda serata di ieri, a riflettori ormai spenti, ha portato all’approvazione del Piano socio-sanitario regionale, un piano in assoluta continuità con il passato e incapace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Alla fine, la maggioranza si è mostrata assurdamente impermeabile alle proposte di emendamento, tutte di merito, ragionevoli e innovative, presentate dal centrosinistra e da Rifondazione”.

“Non ne hanno voluto sapere, tacciandola di ideologismo e sottraendosi persino alla discussione e al confronto, della Casa della salute, modalità avanzata e partecipata per l’organizzazione dei servizi territoriali. Non ne hanno voluto sapere di assegnare ai Comuni una maggiore capacità di incidenza né di affidare un ruolo di programmazione ai distretti, contrapponendovi ancora una volta la loro tanto decantata libertà di scelta – leggasi mercato. Non ne hanno voluto sapere di optare per la distribuzione diretta dei farmaci da parte degli ospedali e dell’aumento dei generici, rinunciando così, a tutto vantaggio delle case farmaceutiche, a realizzare un risparmio fondamentale per i lombardi, costretti oggi a pagare i salatissimi ticket di Formigoni. E non ne hanno voluto sapere, infine, delle istanze dei soggetti più deboli, dagli anziani non autosufficienti, agli immigrati, ai detenuti”.

“Su queste gravi chiusure, non fanno premio i risultati che abbiamo ottenuto con l’approvazione di alcuni nostri ordini del giorno, in particolare riguardanti la psichiatria, i medici di base, la medicina sportiva e l’istituzione di un osservatorio sul grave fenomeno degli incidenti stradali”.

“Nei prossimi giorni, riprenderemo il dialogo con le associazioni, le organizzazioni sindacali e tutti i soggetti che in questi mesi, durante l’iter consiliare del Piano, hanno contribuito alla costruzione delle nostre posizioni e proposte, per dare conto della battaglia sostenuta nonché della totale sordità incontrata e per definire le future iniziative”.

Milano, 27 ottobre 2006

Gli emendamenti più significativi presentati da Rifondazione Comunista

Gli Ordini del Giorno approvati presentati da Rifondazione Comunista

Nel corso della discussione in aula per l’approvazione del Piano socio-sanitario regionale sono stati recepiti e approvati alcuni ordini del giorno presentati da Rifondazione comunista i quali prevedono:

Tra gli altri nostri odg respinti, ecco i più importanti:

PRC - Regione Lombardia
Milano, 8 novembre 2006