A un anno dal “paziente uno”, il vero ammalato è la sanità lombarda, afflitta da neoliberismo, oltre che imprevidenza e incompetenza.
Vogliamo la fine del modello che ha portato alla distruzione della sanità pubblica lombarda : prima con le giunte Formigoni, poi con la riforma Maroni del 2015 e infine con la giunta Fontana.
Ognuna di loro si è impegnata per allontanarsi dai principi di una sanità pubblica ed universalistica producendo una vera e propria “salute di classe”: quando si necessita di una visita medica o si aspettano mesi/anni o si paga per averla la settimana successiva in una struttura privata.
Il Sistema Sanitario Regionale lombardo è diventato un “sistema ospedalecentrico”, in cui MEDICINA TERRITORIALE e PREVENZIONE sono state indebolite, quasi azzerate.
L’estesa privatizzazione (accreditamento) e il de-finanziamento delle strutture pubbliche hanno causato l’esplosione delle liste d’attesa e ridotto l’accesso per le cure delle malattie croniche.
Ci proponiamo di operare per riaffermare i principi costituzionali della sanità pubblica e universale come ad esempio la difesa di presidi sanitari minacciati di smobilitazione e la difesa dei diritti dei ricoverati in RSA ed RSD fatta dai comitati di parenti che rivendicano il controllo su tali strutture.
Solidarizziamo inoltre in modo attivo con le operatrici e gli operatori sanitari e le loro organizzazioni rappresentative per rivendicare un’occupazione adeguata, non precaria ed orientata, in primo luogo, verso le originali funzioni territoriali e preventive del sistema pubblico.