1 ottobre 2004 - Giornata di mobilitazione nazionale per la scuola pubblica

Firmia-mola e fermia-mola

Raccogliamo da subito decine di migliaia di firme per chiedere che le la scuola pubblica non sia distrutta

Riforma Moratti bocciata

Presentando la «Riforma», la Moratti aveva assicurato: scuola materna e tempo pieno a chiunque ne farà richiesta, nessun taglio di cattedre.

La realtà è stata ben diversa: migliaia di richieste di tempo pieno ignorate, migliaia di sezioni di materna non avviate, migliaia di cattedre tagliate, classi sovraffollate. Ognuno, nella sua scuola, ha già esperienza di aver perso qualcosa, spesso tanto.

La scuola italiana è sempre più povera: per effetto della «riforma» Moratti e delle leggi finanziarie degli ultimi tre anni continuano a diminuire i docenti e il personale Ata (-34.000 insegnanti negli ultimi tre anni) mentre aumentano gli alunni, si impoverisce l’offerta didattica, scompaiono i progetti che hanno creato la «qualità» della scuola italiana, (pochi dati, ma edificanti, relativi agli ultimi due anni: alunni stranieri + 70.000, risorse per il sostegno - 500.000 euro, soldi spesi per «propagandare» la riforma 22 milioni di euro!).

E purtroppo ciò è ancora un «niente», solo l’inizio rispetto a quello che si vuole imporre per il prossimo anno.

Lo scorso anno un ampio movimento spontaneo, costituito da genitori e insegnanti ha ostinatamente e gioiosamente (perché insieme ai propri bambini) lavorato in tutta Italia per salvare la scuola pubblica e contrastare l’attuazione della «riforma». La determinazione e l’ampiezza della mobilitazione hanno costretto il Ministero a rallentare ed indietreggiare e hanno dato la forza a molte scuole per salvaguardare (intanto ancora per un anno), il proprio piano di offerta formativa.

Ma si tratta di una vittoria ancora parziale: infatti il primo decreto legislativo che applica la riforma avverte che «è confermato in via di prima applicazione, per l’anno scolastico 2004/2005, il numero di posti attivati complessivamente per l’anno scolastico 2003/2004». L’avvertimento è chiaro ed esplicito… per un solo anno (questo)! Dopo (quest’anno) arriveranno i tagli massicci e l’addio definitivo al vero tempo pieno e ai moduli.

Quest’anno scolastico dunque È CRUCIALE, perché prevede, nei piani del Ministro (con la prossima Finanziaria e gli altri decreti attuativi) la «ripartenza» del bulldozer-riforma ed il suo completamento: … fino all’istituzione del doppio canale nelle scuole superiori, cioè l’atto finale di una selezione in base alle possibilità economiche, sociali e culturali di provenienza, già precocemente perseguita fin dalla tenera età (con la personalizzazione dei piani di studio, il portfolio, la divisione in gruppi di livello…).

Questo è quello che ci aspetta se solo abbasseremo la guardia.

Per questo è fondamentale che genitori ed insegnanti ricomincino subito a mobilitarsi insieme ed uniti (nelle scuole, nelle piazze, nei Consigli d’Istituto, nei Comitati dei genitori…) perché questa sciagurata riforma continui ad essere FERMATA ed infine ABROGATA.

Per questo il primo ottobre ci sarà una prima giornata di mobilitazione nazionale in tutte le città, per questo raccogliamo da subito decine di migliaia di firme per chiedere che le la scuola pubblica non sia distrutta.

Moduli per raccolta firme in formato .pdf

Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato e della Scuola Pubblica
Bologna, 1 ottobre 2004
c/o "CESP"