Manifestazione a Roma contro la riforma Moratti

In migliaia sono scesi in piazza per chiedere una diversa politica scolastica.

Epifani: “La manifestazione di oggi ribadisce inaccettabilità delle politiche del governo”

Manifestazione a Roma contro la riforma Moratti

In migliaia, docenti, studenti e genitori a fianco di sindacati e associazioni, sono scesi in piazza a Roma contro la riforma Moratti. In testa al corteo, che è partito da piazza Esedra, lo striscione del ‘tavolo nazionale fermiamo la Moratti’, cartello di associazioni che ha promosso la manifestazione per chiedere una diversa politica scolastica. Il lungo serpentone è costellato dalle bandiere rosse dei Cobas, di palloncini gialli di Legambiente, le bandiere rosse e i palloncini colorati della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil. Molti gli striscioni il cui filo conduttore è lo stop alle riforme del ministro dell’Istruzione. Subito dopo lo striscione di partenza campeggiano gli slogan “demorattizziamo la scuola e ‘riforme’ Moratti bocciate”. Non mancano poi gli striscioni che chiedono una scuola pubblica e di qualità per tutti, il ripristino del tempo pieno e una diversa politica degli organici.

Dalla Fabbrica del Programma a Bologna, dove ha incontrato insegnanti e operatori della scuola, il leader dell’Unione, Romano Prodi, ha messo l'accento “sul sistema dei finanziamenti” ed ha ribadito che è necessario “voltare pagina. Vedremo quali risorse saranno disponibili”. “Ho sempre visto la scuola -ha spiegato- come motore dello sviluppo. La scuola non deve sottostare ai problemi economici. Bisogna dare agli studenti gli strumenti per promuovere loro stessi questo sviluppo”.

In un messaggio agli organizzatori della manifestazione il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha tenuto a sottolineare che “attenzione alla scuola pubblica è la misura della cura che un governo mette per quanto riguarda il futuro dei giovani, lo sviluppo, la qualità della democrazia”. “La manifestazione di oggi -prosegue Epifani- ribadisce la denuncia dell’inaccettabilità delle politiche scolastiche del governo: meno risorse, meno scuola, meno qualità sono scelte di fondo che noi respingiamo. La legge Moratti deve essere cancellata”.

Manifestazione a Roma contro la riforma Moratti

Per la Cgil, parla anche il segretario nazionale della federazione lavoratori della conoscenza, Enrico Panini. “La scuola prevista dalla riforma Moratti è una scuola che allarga le differenze tra persone -afferma Panini al corteo-. E noi, a un valore che è meno scuola pubblica per tanti, opponiamo più scuola pubblica per tutti”.

Intanto, dalla manifestazione, mentre la parlamentare dei Ds Alba Sasso assicura che il tema della scuola sarà centrale nel programma dell’Unione, il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti lancia l'affondo alla riforma del ministro dell'Istruzione e parla di una ”manovra che fa tornare indietro l’Italia dal tentativo di costruire una scuola di massa e di qualità”.

“La manifestazione di oggi è un segnale importante per ribadire l’importanza della scuola e dell’istruzione di cui credo, nel nostro Paese ci sia una carenza molto forte” ha affermato la parlamentare dei Comunisti italiani Gabriella Pistone, e altrettanto duro è il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, per il quale “la Moratti si è rivelata il peggior ministro dell’Istruzione” e avverte: “Senza investimenti sul capitale umano rischiamo di avere un gap enorme nei confronti degli altri Paesi”.

Redazione di Brianza Popolare
Seregno, 14 maggio 2005