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L’Associazione “NonUnodiMeno” si è fatta promotrice, insieme ad altre Reti, di questo Appello per la difesa e la riqualificazione della SCUOLA PUBBLICA. Crediamo che la situazione sia particolarmente grave e tale da esigere una mobilitazione delle coscienze di ognuno e delle varie espressioni delle realtà associative e di movimento, con l’impegno a partecipare a tutte le mobilitazioni di protesta e autoconvocate in difesa dei principi alla base di questo Appello, compreso lo SCIOPERO GENERALE del 25 giugno. Vi chiediamo perciò di aderire a questo Appello in forma collettiva o individuale per dare un forte segnale di controtendenza.
Giansandro Barzaghi (Presidente dell'Associazione “NonUnodiMeno”)
Sulla scuola si gioca un’idea di società e di futuro. Lo sanno bene i molti insegnanti che, nonostante tutto, ogni giorno danno vita alle tante buone pratiche, che oggi vengono profondamente umiliate dai tagli micidiali e dalla manovra finanziaria. Una manovra che va a colpire pesantemente i lavoratori del comparto pubblico e la loro professionalità, così come la qualità dello stato sociale che abbiamo fino a oggi conosciuto in Europa e in Italia.
Una politica capace di guardare lontano, una politica di progetto e di tensione ideale, dovrebbe essere in grado di comprendere che la scuola, la formazione lungo tutto l’arco della vita, la conoscenza sono delle priorità strategiche per il nostro Paese, soprattutto in una fase di grave crisi economica e sociale.
Invece la riproposizione delle fallimentari strategie neo-liberiste vorrebbe ridurre anche la formazione e gli stessi diritti civili e sociali a una merce che sottostà alle regole del mercato e della concorrenza tra pubblico e privato. Contro questa riduzione di tutto a merce, noi opponiamo una concezione alta, secondo la quale la cultura e il sapere sono dei beni comuni e perciò non mercificabili e non alienabili, come l’acqua, l’aria, la salute, la terra, la biodiversità e la vita stessa. In questo senso la cultura e il sapere sono un diritto universale e non un privilegio di pochi.
La cultura e la conoscenza possono essere uno strumento di riscatto sociale, che permette di capire la nostra storia e di dialogare con quella degli altri, di capire il passato e di costruire il futuro per sé e con gli altri. Pertanto rifiutiamo concezioni e pratiche discriminatorie nei confronti di studenti che provengono da altri Paesi, in quanto la scuola è il luogo per eccellenza di incontro tra storie e culture diverse e come tale non può che essere il luogo dell’accoglienza e dell’integrazione reciproche.
Per queste ragioni continuiamo a sostenere che la scuola della Costituzione è una frontiera strategica per la democrazia, un presidio di partecipazione, di collegialità e di sapere critico. È un laboratorio di democrazia e di formazione della cittadinanza attiva e consapevole. Così la vollero i nostri padri costituenti. Così noi oggi dobbiamo vivificarla, secondo una nuova concezione della stessa cittadinanza che si basi sullo ius soli e non sullo ius sanguinis. Ed è per questi motivi che la scuola pubblica va sostenuta, qualificata e non smantellata.
Di fronte a questa vera e propria deriva culturale e sociale che degrada la qualità della scuola pubblica italiana, a partire dai suoi livelli di eccellenza - come il tempo pieno della scuola primaria, occorre domandarsi se il disegno strategico dell’attuale Governo sia solo quello delle ragioni economiche e finanziarie, oppure se ci sia un progetto reazionario ben più pericoloso, che va indagato:
Pertanto, le Associazioni aderenti al presente APPELLO, pienamente consapevoli del disegno che questo Governo sta portando avanti nella direzione dello smantellamento della scuola pubblica statale, si propongono di dare vita alla più ampia opposizione sociale e culturale unitariamente a tutti quei movimenti, organizzazioni sindacali e forze politiche che vorranno sostenere questa battaglia per il futuro del nostro Paese e della nostra democrazia.
Questo APPELLO lo rivolgiamo anche a tutti i lavoratori della scuola, a tutti gli studenti e ai genitori affinché alta si alzi la voce di chi la scuola contribuisce a farla e a costruirla ogni giorno. Le ragioni per una scuola pubblica di qualità e per uno stato sociale degno di questo nome, le ragioni della buona scuola e di tante buone pratiche, sono di gran lunga superiori alla miseria di chi vorrebbe ridurre questo Paese all’ ignoranza. Noi non ci stiamo. E per questo sosterremo tutte le mobilitazioni di protesta e autoconvocate in difesa dei principi alla base del presente APPELLO, compreso lo sciopero generale del 25 giugno.
Per il Gruppo ONG lombarde “Portare il mondo a scuola”: Sofia Borri, Alessandra Botta, Carlo Capello, Gabriela Cattaneo, Silvana Citterio, Christian Elevati, Valeria Emmi, Massimiliano Lepratti, Marina Medi. Patrizia Minella. Chiara Paganuzzi, Giacomo Petitti, Manuela Pursumal, Mariangela Querin, Marilena Salvarezza, Pina Sardella, Cinzia Turla
e le Associazioni:
AsPem, CRES (Centro Ricerca Educazione allo Sviluppo), Gruppo “Educazione allo Sviluppo” di CoLomba (Cooperazione Lombardia), Intervita Onlus, Mani Tese, Rete Ellis (Educazioni - Letterature e Musiche - Lingue - Scienze storiche e geografiche), SIEM (Società Italiana Educazione Musicale) di Milano
Per aderire: info@nonunodimeno.net
Jole Garuti: Direttrice Associazione Saveria Antochia Omicron
Giovanna Capelli: Segreteria Rifondazione Comunista
Amalia Navoni: Il Coordinamento Nord Sud del Mondo
Vincenzo Viola, docente, Milano
Sandra Cangemi, giornalista, Milano
Giorgio Riolo: Associazione Culturale Punto Rosso
Nicola Iannaccone: Arci Ragazzi, Milano
Anna Miculan: Associazione Adesso Basta
Liliana Leotta, docente e counselor professionale
Attilio Paparazzo: Segreteria FLC-CGL