Proposta Bertagna |
Legge 30, legge 9, legge 144,piano quinquennale di attuazione |
Generalizzazione della scuola dell'infanzia |
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Diritto /dovere ad esperienze educative organizzate d'istruzione e formazione fino a 18 anni o comunque fino all'ottenimento di una qualifica, con un minimo di 12 anni di istruzione/formazione |
Obbligo scolastico fino al 15° anno di età. Obbligo formativo fino al 18° anno di età |
Proposta Bertagna |
Legge 30, piano quinquennale di attuazione, nuovi indirizzi curricolari |
Dai 3 ai 6 anni |
Dai 3 ai 6 anni, garantita a tutti, con l'eliminazione delle liste di attesa |
Non obbligatoria e unitariamente triennale nell'articolazione delle attività educative. |
Non obbligatoria e unitariamente triennale nell'articolazione del curricolo e in continuità con il primo biennio della scuola di base, prevedendo gruppi misti di bambini ed insegnanti. |
La frequenza dei tre anni consente di ottenere la qualifica a 17 anni, invece che a 18, se si frequenta un istituto di formazione secondaria a tempo pieno |
La frequenza della scuola dell'infanzia generalizzata e qualificata nella sua offerta formativa è considerata un credito culturale per tutti i bambini che la requentano. |
Proposta Bertagna |
Legge 30 e decreti successivi |
Dai 6 ai 14 anni |
Dai 6 ai 13 anni |
Istruzione primaria di cinque anni |
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Istruzione secondaria di primo grado di tre anni |
Ciclo primario unitario di 7 anni |
Scansione in cicli biennali. Articolazione coordinata e progressiva dei piani di studio dei due ordini di scuola |
Percorso unitario con progressivo passaggio dagli ambiti alle discipline. |
Allargamento dello studio secondario perché il biennio 5° elementare e 1° media costituisce un tutto unitario, caratterizzato da un'organizzazione del sapere di tipo secondario |
negli ultimi due anni curricolo caratterizzato dalla presenza delle discipline disciplinare |
Nell'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado moduli didattici specifici, a carattere orientativo, in cui sperimentare forme e contenuti tipici dell'apprendimento e dell'esperienza formativa dei diversi indirizzi di studio successivo |
Carattere orientante degli ultimi due anni alla scelta successiva, all'interno del curricolo |
Esame di Stato di licenza media. Consiglio orientativo non vincolante |
Esame di Stato di licenza media. Consiglio orientativo non vincolante |
Generalizzazione dell'esperienza degli istituti comprensivi |
Generalizzazione dell'esperienza degli istituti comprensivi |
Proposta Bertagna |
Legge 30, legge 9, legge 144 |
Dai 14 ai 18 anni |
Dai 13 ai 18 anni |
Durata: quattro anni |
Durata: cinque anni |
Scelta, a 14 anni, tra due tipologie formative:
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Scelta, a 13 anni, tra cinque tipologie di licei
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Scelta a 15 anni tra proseguimento percorsi formativi
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Superamento dell'idea di esclusività di un percorso, attraverso la certificazione delle competenze finali che si possono maturare in diversi ambienti formativi |
Percorsi integrati tra scuola e formazione professionale, al
fine del raggiungimento della qualifica e del diploma o dell'accertamento dei crediti per
ulteriori percorsi formativi |
Passaggio da un indirizzo e l'altro del sistema di istruzione e formazione, attraverso la certificazione delle competenze e i laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti, soprattutto nel primo biennio |
Passaggio da un indirizzo e l'altro del sistema di istruzione e formazione attraverso il riconoscimento dei crediti formativi e moduli integrativi organizzati tra scuole |
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Tipologia di percorso |
Anni |
Titolo |
Anni |
Titolo |
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Istruzione secondaria di 2 ° grado (licei) |
1 |
2 |
3 |
4 |
diploma |
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Formazione secondaria: - a tempo pieno (istituti) |
1 |
2 |
3 |
4 |
diploma |
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- a tempo pieno (istituti) |
1 |
2 |
3 |
Esame di stato qualifica |
4 |
diploma |
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- in alternanza scuola e lavoro |
1 |
2 |
3 |
4 |
Esame di stato qualifica |
5 |
6 |
diploma |
* Gli anni segnati in rosso rappresentano anni di formazione in alternanza scuola e lavoro
Otto licei, suddivisi in più indirizzi:
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Aree professionali:
Connotazione settoriale degli Istituti, con accesso all'intera gamma delle proposte formative dell'area di riferimento. |
Tipologia di percorsi:
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Rivolta a:
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Formazione superiore Proposta Bertagna obiettivo: preparazione all'esercizio di lavori e professioni, che ha bisogno di istruzione, ma la impiega per operazioni concrete e per trasformare stati ideali in stati fisici e reali. destinatari: giovani che intendono acquisire un Diploma di formazione superiore o un attestato di specializzazione, ma anche qualsiasi adulto che abbia scoperto l'importanza della manutenzione costante del rapporto tra teoria/pratica in ogni realtà lavorativa accesso adozione di meccanismi analoghi a quelli previsti per l'accesso all'Università durata e organizzazione:
DocentiSono reclutati al 50% dal mondo del lavoro e delle professioni, con almeno 5 anni di esperienza nel settore professionale di riferimento del corso. Il rimanente 50% è reclutato tra i docenti dell'istruzione e della formazione secondarie e dall'università Non esistono ruoli ma ogni docente è scelto in base alle competenze necessarie. Soggetti promotoriLa Regione, gli istituti dell'istruzione/formazione secondaria, il mondo del lavoro e delle professioni, l'università |
Istruzione formazione superiore Istituita con l'art. 69 Legge144/99 Ripreso dall'art. 5 della Legge 30/2000 obiettivo: formare fasce intermedie di lavoratori della conoscenza, ossia tecnici, professionisti d'azienda, operatori qualificati, rapidamente inseribili nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni, nel lavoro. destinatari:
accesso Il possesso dei requisiti minimi è valutato dal Comitato tecnico scientifico di progetto, sulla base degli standard minimi delle competenze, definiti dal Comitato nazionale Ifts. durata:
Per i lavoratori occupati il monte ore può essere distribuito in tempi più lunghi e le modalità di svolgimento dei corsi devono tenere conto degli impegni di lavoro. metodologia:
DocentiAlmeno per il 50% devono provenire dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, ed avere maturato esperienza professionale nel settore da almeno 5 anni Le competenze istituzionali e gli organi di governo Governo emana il decreto che definisce :
Comitato nazionale di progettazione composto da Ministero della P.I. ,Ministero del lavoro,Ministero dell'Università e della ricerca scientifica, Conferenza unificata dei presidenti delle Regioni e Conferenza Città e Autonomie Locali, Parti sociali elabora le linee guida per la programmazione dei corsi Le Regioni Programmano annualmente l'istituzione dei corsi dell'IFTS, sulla base delle linee guida, con modalità che garantiscano l'integrazione tra sistemi formativi emanano i relativi bandi e valutano l'ammissibilità dei progetti presentati Le scuole secondarie superiori, le Università, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie formative, accreditati ai sensi dell'art.17 L. n. 196/97, imprese o loro associazioni, associati fra loro progettano e gestiscono i corsi IFTS rilasciano una certificazione, attestante le competenze acquisite, secondo un modello allegato alle linee guida, valida in ambito nazionale Finanziamento Risorse nazionali del Ministero dell'istruzione finalizzate, insieme ad una quota obbligatoria regionale e da quella di altri soggetti pubblici e privati che intendono parteciparvi. |
Avvertenze: Il riferimento alla legge 30 è fatto in relazione ad esplicite note polemiche inserite nel testo del rapporto. Il testo utilizza come unità di misura dei corsi universitari il cosiddetto credito formativo universitario (cfu) per la comprensione del quale si rimanda alla seguente legenda.
Legenda:
Cfu = credito formativo universitario
1 cfu = 25 ore di studio
60 cfu = un anno regolare = 1500 ore di studio
180 cfu = tre anni regolari
300 cfu = cinque anni regolari
Proposta Bertagna |
Proposta per la L. 30 |
TITOLO D'ACCESSOTutti gli ordini e i gradi di scuola : Laurea specialistica (Con passaggio dalla laurea alla laurea specialistica con doppio controllo
in base a: |
TITOLO D'ACCESSOScuola dell'Infanzia: Laurea triennale + SSIS (1 anno) Ciclo di base: Laurea triennale + SSIS (2 anni) Scuola Secondaria: Laurea specialistica (quinquennale) + SSIS (1 anno) |
PREPARAZIONE RICHIESTALaurea specialistica: 300 cfu + 60/90 cfu in fase di anni di straordinariato (2 anni) per laboratori e tirocini + 60/70 cfu per eventuale ulteriore abilitazione in altra classe di concorso o tipologia di posto |
PREPARAZIONE RICHIESTALaurea triennale: 180 cfu Laurea specialistica: 300 cfu (complessivi) Diploma di Specializzazione: 300-360 cfu (complessivi) |
ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
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ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
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ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
(da effettuarsi durante lo straordinariato)
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IPOTESI DI CARRIERA PROFESSIONALEDopo 8 anni di servizio, con la corrispondente preparazione, si può diventare: 1) Figure di sistema o di staff: 30 cfu |
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PERCORSI DI ACQUISIZIONE DEL TITOLO1) Percorso normale: laurea - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato). 2) Percorso anomalo a: laurea - laurea specialistica disciplinare - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato) 3) Percorso anomalo b: laurea - laurea specialistica disciplinare - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato). NB: i percorsi 2 e 3 possono dar luogo ad accelerazioni di carriera (es. aggregazione subito) |
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HANDICAP E DIVERSITA'Formazione trasversale |
HANDICAP E DIVERSITA'Formazione aggiuntiva |
ORGANIZZAZIONEIpotesi A: ogni facoltà fa da sé Ipotesi B: formazione di un Coordinamento di Ateneo (che dovrebbe godere di ampia autonomia). Ipotesi C: a responsabilità individuale |
Dopo 8 anni di servizio a tempo indeterminato, un docente può eccedere alla formazione universitaria (circuito teoria, tecnica e pratica) per diventare
Crediti |
Figure |
Funzioni |
30 |
Figura di sistema o di staff |
Responsabili di progetti speciali d'istituto Documentaristi altro |
60 |
Docente aggregato |
Insegnamento della disciplina ad un livello più alto Inserimento in un albo che consente la chiamata diretta da parte delle scuole |
90 |
Direttore della progettazione dei piani di studio d'istituto
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120 |
Dirigente scolastico di rete
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Percorso familiare |
Percorso obbligatorio |
Percorso facoltativo |
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Orario |
Da 0 a 300 ore |
25 ore settimanali |
Da 0 a 300 ore |
Frequenza |
facoltativa |
Obbligatoria |
facoltativa |
Certificazione |
scuola |
scuola |
scuola |
valutazione |
Ogni 4 anni |
Ogni due anni |
Ogni 4 anni |
Tipologia curricolo |
laboratori di informatica, attività motorie e sportive, attività espressive, lingue, attività di progettazione, recupero e sviluppo degli apprendimenti |
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laboratori di informatica, attività motorie e sportive, attività espressive, lingue, attività di progettazione, recupero e sviluppo degli apprendimenti |
tipologia organizzativa |
Per Classe, nel singolo istituto scolastico |
Per Gruppi e rete territoriale Possibilità di laboratori verticalizzati |
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utenza |
Interna |
Interna ed esterna, attraverso corsi a pagamento |
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Luogo di fruizione |
Reti di scuole, privato, privato sociale. |
scuola |
Reti di scuole |
Organico |
Di scuola |
Di rete |
natura |
organizzazione |
Scuola dell'infanzia inserita a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione Articolazione unitaria del triennio con l'esplicitazione delle competenze che gli Orientamenti pongono come traguardi formativi Unica strategia d'intervento è il gioco con una forte declinazione spontaneistica Orientamenti come una delle raccomandazioni a sostegno dell'autonomia delle scuole |
Mantenimento di un impianto organizzativo simile a quello attuale Servizio oscillante tra le 1000 e 1800 ore, articolate in rapporto alla risoluzione dei problemi educativi dei bambini Carattere facoltativo dell'adesione all'offerta formativa spontanea e volontaria Incremento delle pratiche di autovalutazione della qualità educativa e didattica sia di quelle del servizio nazionale per la qualità del sistema educativo Valutazione in ingresso dei bambini alla prima elementare (dal 1°al 10 settembre) |
Organizzazione del curricolo:
Organizzazione del lavoro: il docente coordinatore
All'interno dell'équipe pedagogica, individuazione, in ogni classe, del docente coordinatore, così articolato:
Organizzazione del curricolo
Formalizzazione della responsabilità del docente coordinatore con compiti di:
(scheda di orientamento)
La valutazione ha sempre costituito un nodo fondamentale della politica scolastica.
Il modello di valutazione assunto permette sempre di individuare le finalità reali del sistema scolastico cui si riferisce.
Un modello scolastico, il cui fine principale è quello di selezionare la classe dirigente, adotterà un modello valutativo giudicante e sanzionatorio, teso a rilevare abilità e numero di informazioni acquisite dagli alunni .
Un modello scolastico che ha lo scopo di promuovere e sviluppare le potenzialità di apprendimento di tutte le persone non può che adottare un modello valutativo promozionale, teso a sostenere l'azione formativa e lo sviluppo e, dunque, il miglioramento costante della qualità della formazione, che l'istituzione scolastica ed il singolo insegnante devono assicurare alla persona che apprende.
All'inizio c'era la pagella per tutti o quasi.
Nel 1977 viene introdotta dalla L.517/77 la scheda personale dell'alunno. Nella scuola dell'obbligo si passa dalla valutazione espressa in numeri, il voto, alla valutazione espressa attraverso la formulazione di un giudizio discorsivo e articolato. Nella scuola secondaria superiore resta il voto.
Nella scuola dell'infanzia si affronta la questione della valutazione in termini sistematici, nel testo degli O.91. Esplicitamente si afferma che, in particolare in questo settore, la valutazione, pur rigorosa, non deve esprimere giudizi, ma aiutare gli insegnanti a comprendere e sostenere i processi di sviluppo in atto.
Nel 1993, in attuazione della legge di riforma della scuola elementare , viene emessa l'Ordinanza Ministeriale n. 236 con lo scopo di dare alla valutazione maggior rigore ed oggettività. Si introduce il concetto di standard nazionale di riferimento, quale elemento determinante per aiutare gli insegnanti nella valutazione. La strumentazione allegata è molto complicata.
Nell'informazione assicurata agli insegnanti di scuola elementare si punta più a convincerli "che bisogna far così" che ad aiutarli a comprendere quale idea di bambino, di apprendimento e di scuola sottende il concetto di valutazione delineato nella Ordinanza 236.
Il tema della valutazione e della continuità in questi anni sono molto discussi tra gli insegnanti della scuola dell'obbligo ed in questo settore si modificano anche gli strumenti inviati dal Ministero alle scuole.
Molte discussioni, anche approfondite, nella scuola secondaria, ma nessuna modifica alla pagella.
E' la modifica dell'esame di Stato che introduce novità interessanti nel sistema di valutazione: resta comunque una valutazione finale espressa in numero ed è quella che "fa testo".
Nel 1996, con la CM 491, si tende a riconoscere nella professionalità di insegnanti e dirigenti l'elemento sul quale investire al fine di sviluppare una cultura della valutazione, a sostegno della qualità della formazione delle persone che apprendono.
L'Autonomia scolastica ed il Regolamento attuativo, all'art.10 prevedono che sia il Ministro dell'istruzione a fissare metodi e scadenze periodiche per verifiche, finalizzate a rilevare il raggiungimento di obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio e a sostenere le scuole per il loro efficace raggiungimento.
Inoltre il Ministro adotta nuovi modelli per la certificazione di crediti formativi riconoscibili.
La valutazione nel documento "Nuovi indirizzi curricolari" |
La valutazione nel documento del gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Bertagna |
LA VALUTAZIONE - CONSIDERAZIONI GENERALI |
LA VALUTAZIONE - LE NOVITA' |
a. La valutazione ha pieno senso se gli elementi informativi raccolti sono utilizzati per apportare alle attività didattiche e al sistema le modifiche necessarie a compensare le difficoltà incontrate da chi apprende nel suo percorso | a) Valutazione anche del comportamento in nome del principio dell'inseparabilità tra logica ed etica. |
b. La valutazione assume rilevanza didattica se persegue l'intento di incrementare la qualità dell'istruzione | b) Il passaggio alla seconda classe d'ogni biennio non è precluso dalla presenza di numerosi debiti |
c. Sono previsti due livelli di valutazione: la valutazione didattica affidata ai docenti, e la valutazione di sistema affidata insieme alle scuole all'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione. |
c) Il passaggio al biennio successivo richiede il superamento dei debiti durante la seconda classe
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d. La valutazione didattica riguarda le pratiche valutative più direttamente collegate al processo di apprendimento | d) La ripetenza del secondo anno del biennio avviene quando l'allievo mantiene due debiti già registrati l'anno precedente (comportamento compreso) |
e. Spetta alle scuole stabilire quale sia lo stato degli alunni in relazione agli intenti perseguiti, in generale e per i singoli tratti, in cui le scuole stesse hanno deciso di articolare il percorso. | e) La maturazione di due debiti solo al secondo anno del biennio comporta l'obbligo di recupero l'anno successivo. Il mancato raggiungimento di tale obiettivo e l'aggiunta d'altri due debiti, nel primo anno del biennio successivo, fanno scattare la ripetenza di questo primo anno |
f. Se un allievo consegue una valutazione negativa in riferimento ad un determinato segmento della disciplina, la compensazione del ritardo dovrà avvenire prima di affrontare il segmento successivo. |
f) Valutazione in ingresso dei bambini alla prima elementare (dal 1° al 10 settembre)
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g. Solo quando i ritardi da compensare sono eccessivi e investono molti ambiti o discipline potrà esservi la necessità, entro il termine del ciclo, di un prolungamento del tempo scolastico. | g) E' previsto un sistema nazionale di riferimento per la valutazione ed il miglioramento al quale, se lo ritengono opportuno, le scuole si potranno riferire |
h. Ai fini della valutazione di sistema occorre considerare il quadro socioeconomico da cui muovono gli allievi e in cui le scuole operano, le condizioni strutturali e organizzative interne, le disponibilità e la capacità d'uso delle risorse umane e finanziarie e ogni altro aspetto che possa esercitare una funziona propulsiva o frenante nel raggiungimento degli intenti educativi. | |
i. Nella valutazione di sistema occorre limitare l'accertamento ad alcune variabili fondamentali, prendendo come riferimento gli aspetti sui quali è maggiore l'attenzione delle organizzazioni internazionali per la valutazione comparativa dei sistemi scolastici dei diversi paesi (come ad esempio le competenze linguistiche e matematiche). |