LA STRUTTURA E L'ARTICOLAZIONE INTERNA DEL SISTEMA D'ISTRUZIONE E FORMAZIONE

LA PROPOSTA BERTAGNA E LE LEGGI IN VIGORE

Il diritto ad un'istruzione per tutti

Proposta Bertagna

Legge 30, legge 9, legge 144,piano quinquennale di attuazione

Generalizzazione della scuola dell'infanzia

  • Generalizzazione e qualificazione della scuola dell'infanzia assicurate dalla Republica
  • per garantire ciò sono previste 500 sezioni per anno per 5 anni (2500 sezioni)

Diritto /dovere ad esperienze educative organizzate d'istruzione e formazione fino a 18 anni o comunque fino all'ottenimento di una qualifica, con un minimo di 12 anni di istruzione/formazione 

Obbligo scolastico fino al 15° anno di età.  

Obbligo formativo fino al 18° anno di età

Scuola dell'infanzia

Proposta Bertagna

Legge 30, piano quinquennale di attuazione, nuovi indirizzi curricolari

Dai 3 ai 6 anni

Dai 3 ai 6 anni, garantita a tutti, con l'eliminazione delle liste di attesa

Non obbligatoria e unitariamente triennale nell'articolazione delle attività educative.

Non obbligatoria e unitariamente triennale nell'articolazione del curricolo e in continuità con il primo biennio della scuola di base, prevedendo gruppi misti di bambini ed insegnanti. 

La frequenza dei tre anni consente di ottenere la qualifica a 17 anni, invece che a 18, se si frequenta un istituto di formazione secondaria a tempo pieno

La frequenza della scuola dell'infanzia generalizzata e qualificata nella sua offerta formativa è considerata un credito culturale per tutti i bambini che la requentano.

Istruzione primaria e secondaria di 1° grado

Proposta Bertagna

Legge 30 e decreti successivi

Dai 6 ai 14 anni 

Dai 6 ai 13 anni

Istruzione primaria di cinque anni 

 

Istruzione secondaria di primo grado di tre anni 

Ciclo primario unitario di 7 anni

Scansione in cicli biennali.  Articolazione coordinata e progressiva dei piani di studio dei due ordini di scuola 

Percorso unitario con progressivo passaggio dagli ambiti alle discipline. 

Allargamento dello studio secondario perché il biennio 5° elementare e 1° media costituisce un tutto unitario, caratterizzato da un'organizzazione del sapere di tipo secondario 

negli ultimi due anni curricolo caratterizzato dalla presenza delle discipline disciplinare

Nell'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado  moduli didattici specifici, a carattere orientativo, in cui sperimentare forme e contenuti tipici dell'apprendimento e dell'esperienza formativa dei diversi indirizzi di studio successivo

Carattere orientante degli ultimi due anni alla scelta successiva, all'interno del curricolo

Esame di Stato di licenza media. Consiglio orientativo non vincolante 

Esame di Stato di licenza media. Consiglio orientativo non vincolante

Generalizzazione dell'esperienza degli istituti comprensivi 

Generalizzazione dell'esperienza degli istituti comprensivi

Istruzione e formazione secondaria

Proposta Bertagna

Legge 30, legge 9, legge 144

Dai 14 ai 18 anni 

Dai 13 ai 18 anni

Durata: quattro anni 

Durata: cinque anni

Scelta, a 14 anni, tra due tipologie formative:
  • istruzione secondaria di secondo grado (licei)
  • formazione secondaria
Scelta, a 13 anni, tra cinque tipologie di licei
  • Moduli orientativi, nel secondo anno, con la formazione professionale finalizzati alla scelta successiva
 

Scelta a 15 anni tra proseguimento percorsi formativi

  • nei licei
  • nella formazione professionale
  • nell'apprendistato

Superamento dell'idea di esclusività di un percorso, attraverso la certificazione delle competenze finali che si possono maturare in diversi ambienti formativi

Percorsi integrati tra scuola e formazione professionale, al fine del raggiungimento della qualifica e del diploma o dell'accertamento dei crediti per ulteriori percorsi formativi
Riconoscimento dei crediti non formali (extrascuola) ai fini dell'esame di stato

Passaggio da un indirizzo e l'altro del sistema di istruzione e formazione, attraverso la certificazione delle competenze e i laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti, soprattutto nel primo biennio 

Passaggio da un indirizzo e l'altro del sistema di istruzione e formazione attraverso il riconoscimento dei crediti formativi e moduli integrativi organizzati tra scuole

  • Esame di stato: diploma
  • Esame di stato: qualifica
  • Esame di Stato: diploma
  • Qualifica professionale

L'ISTRUZIONE E FORMAZIONE SECONDARIA NELLA PROPOSTA BERTAGNA

Schema riassuntivo

Tipologia di percorso

Anni

Titolo

Anni

Titolo

Istruzione secondaria di 2 °  grado (licei)

1

2

3

4

     

diploma

Formazione secondaria:

 - a tempo pieno (istituti)

1

2

3

4

     

diploma

 - a tempo pieno (istituti)

1

2

3

 

Esame di stato qualifica

4

 

diploma

 - in alternanza scuola e lavoro

1

2

3

4

Esame di stato

qualifica

5

6

diploma

 * Gli anni segnati in rosso rappresentano anni di formazione in alternanza scuola e lavoro

Istruzione secondaria di secondo grado

Otto licei, suddivisi in più indirizzi:

  • classico
  • linguistico
  • scientifico
  • tecnologico
  • economico
  • umanistico
  • musicale
  • artistico
  • Scansione in due cicli biennali tra loro progressivi e successivi.
  • Esame di Stato finale: diploma
  • Accesso all'istruzione superiore previo accertamento
  • Coesistenza di più licei nella stessa istituzione scolastica

Formazione secondaria a tempo pieno

Aree professionali:

  • agricola/ambientale
  • tessile/sistema moda
  • grafica/multimediale
  • chimica e biologica
  • meccanica
  • elettrica - elettronica - informatica
  • edile e del territorio
  • turistica alberghiera
  • aziendale - amministrativa
  • sociale/sanitaria
  • settori peculiari (es. artistico-artigianale).

Connotazione settoriale degli Istituti, con accesso all'intera gamma delle proposte formative dell'area di riferimento.

Tipologia di percorsi:

  • quadriennale di tecnico polivalente (istituti) con conseguimento del diploma. Ulteriori momenti di professionalizzazione prima dell'inserimento nel mercato del lavoro.
    Possibilità  di proseguire nei percorsi corrispondenti dell'istruzione superiore.
  • triennale polivalente con conseguimento della qualifica professionale a banda larga.
     Accesso a tutti i percorsi di specializzazione previsti nel settore e  al quarto anno del percorso di diploma tecnico, previo modulo integrativo.
  • triennale mirato (1+3 se frequentato in alternanza scuola lavoro) con conseguimento di una qualifica professionale.
    Inserimento nel mondo del lavoro senza ulteriore formazione. Prosecuzione negli altri percorsi attraverso modulo integrativo
  • annuali di specializzazione post qualifica(1 anno se a tempo pieno; 2 anni in alternanza scuola lavoro) per il conseguimento della specializzazione nella qualifica in possesso (parità con diploma). Possibilità di accesso ai percorsi corrispondenti d'istruzione superiore

Formazione secondaria in alternanza

Rivolta a:

  • chi, dopo aver frequentato il primo anno di corsi di qualifica o di diploma, vuole maturare i processi d'apprendimento anche attraverso un'esperienza lavorativa ;
  • recupero dei drop out
  • mondo dei lavoratori adulti

  • Titoli conseguiti: analoghi a quelli del tempo pieno
  • Durata: un anno in più
  • Struttura del percorso formativo:
    • 400 ore formative annue esterne all'azienda
    • 360 ore di apprendimento pilotato piuttosto che di produzione in azienda

L'ACCESSO ALL'ISTRUZIONE E FORMAZIONE SUPERIORE

  1. Obbligo dell'accertamento da parte delle Università dei prerequisiti necessari per affrontare gli studi in superiori
    Obbligo per l'università ad attivare e agli studenti che non superano le prove d'accesso a frequentare, nel primo anno di corso, attività formative propedeutiche.
  2. Collaborazione con i docenti dell'istruzione e della formazione secondaria per l'elaborazione metodologica e tecnica delle prove.
    Definizione dei piani di studi e della durata dei corsi da parte delle università e affidamento ai docenti, appositamente selezionati dalle Università, dello svolgimento delle attività.
  3. Estensione alla formazione superiore di meccanismi di accesso analoghi e opportunamente adattati

LA FORMAZIONE SUPERIORE

 Formazione superiore 

Proposta Bertagna 

obiettivo:

preparazione all'esercizio di lavori e professioni, che ha bisogno di istruzione, ma la impiega per operazioni concrete e per trasformare stati ideali in stati fisici e reali.

destinatari: 

giovani che intendono acquisire un Diploma di formazione superiore o un attestato di specializzazione,  ma anche qualsiasi adulto che abbia scoperto l'importanza della manutenzione costante del rapporto tra teoria/pratica in ogni realtà lavorativa

 accesso

adozione di meccanismi analoghi a quelli previsti per l'accesso all'Università

durata e organizzazione:

  • dai tre mesi a tre anni, a seconda degli scopo e dell'ampiezza dei vincoli nazionali a cui si intende essere sottoposti

  • Stage e tirocini, con organizzazione modulate

Docenti 

Sono reclutati al 50% dal mondo del lavoro e delle professioni, con almeno 5 anni di esperienza nel settore professionale di riferimento del corso. Il rimanente 50% è reclutato tra i docenti dell'istruzione e della formazione secondarie e dall'università

Non esistono ruoli ma ogni docente è scelto in base alle competenze necessarie.

Soggetti promotori 

La Regione, gli  istituti dell'istruzione/formazione secondaria, il mondo del lavoro e delle professioni, l'università

Istruzione formazione superiore

Istituita con l'art. 69 Legge144/99

Ripreso dall'art. 5 della Legge 30/2000 

obiettivo:

formare fasce intermedie di lavoratori della conoscenza, ossia tecnici, professionisti d'azienda, operatori qualificati, rapidamente inseribili nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni, nel lavoro.

 destinatari:

  • giovani studenti
  • lavoratori adulti, di norma, in possesso di un diploma di scuola media superiore;

accesso

Il possesso dei requisiti minimi è valutato dal Comitato tecnico scientifico di progetto, sulla base degli standard minimi delle competenze, definiti dal Comitato nazionale Ifts.

 durata:

  • da un minimo di 2 semestri, (pari a 1.200 h), ad un massimo di 4 semestri (pari a 2.400 h)

Per i lavoratori occupati il monte ore può essere distribuito in tempi più lunghi e le modalità di svolgimento dei corsi devono tenere conto degli impegni di lavoro. 

metodologia:

  • forte alternanza fra la formazione in aula e la formazione pratica nei luoghi di lavoro;
  • stretto legame con il territorio, con le dinamiche del mercato del lavoro locale e regionale;
  • coinvolgimento dei vari soggetti formativi del mondo della produzione, delle professioni, della ricerca;
  • sistema integrato di certificazione;

Docenti

Almeno per il 50% devono provenire dal mondo della produzione, delle professioni e del lavoro, ed avere maturato esperienza professionale nel settore da almeno 5 anni

Le competenze istituzionali e gli organi di governo

Governo
(di concerto fra ministro della P.I., ministro del Lavoro e della previdenza sociale, ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica, sentita la Conferenza unificata regioni ed enti locali)

emana

 il decreto che definisce :

  • gli standard dei diversi percorsi dell'Ifts
  • le modalità dell'integrazione tra i sistemi formativi e i criteri per l'equipollenza dei rispettivi percorsi e titoli
  • i crediti formativi e le modalità della loro certificazione

Comitato nazionale di progettazione
(Istituito presso il M.P.I. nell'ottobre 1998)

composto da Ministero della P.I. ,Ministero del lavoro,Ministero dell'Università e della ricerca scientifica, Conferenza unificata dei presidenti delle Regioni e Conferenza Città e Autonomie Locali, Parti sociali

elabora

le linee guida per la programmazione dei corsi

Le Regioni

Programmano

 annualmente l'istituzione dei corsi dell'IFTS, sulla base delle linee guida, con modalità che garantiscano l'integrazione tra sistemi formativi

emanano

 i relativi bandi e valutano l'ammissibilità dei progetti presentati 

Le scuole secondarie superiori, le Università, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie formative, accreditati ai sensi dell'art.17 L. n. 196/97, imprese o loro associazioni,

associati fra loro

progettano e gestiscono i corsi IFTS

rilasciano

una certificazione, attestante le competenze acquisite, secondo un modello allegato alle linee guida, valida in ambito nazionale

Finanziamento

Risorse nazionali del Ministero dell'istruzione finalizzate, insieme ad una quota obbligatoria regionale e da quella di altri soggetti pubblici e privati che intendono parteciparvi.

SCHEDA SULLA
FORMAZIONE INIZIALE DEGLI INSEGNANTI
NEL PROGETTO BERTAGNA

Avvertenze: Il riferimento alla legge 30 è fatto in relazione ad esplicite note polemiche inserite nel testo del rapporto. Il testo utilizza come unità di misura dei corsi universitari il cosiddetto credito formativo universitario (cfu) per la comprensione del quale si rimanda alla seguente legenda. 

Legenda:

Cfu = credito formativo universitario
1 cfu = 25 ore di studio
60 cfu = un anno regolare = 1500 ore di studio
180 cfu =  tre anni regolari
300 cfu = cinque anni regolari

Proposta Bertagna

Proposta per la L. 30

TITOLO D'ACCESSO

Tutti gli ordini e i gradi di scuola : Laurea specialistica 

(Con passaggio dalla laurea alla laurea specialistica con doppio controllo in base a:
1)       Crediti maturati
2)       Adeguatezza della preparazione.
Il tutto verificato con metodi oggettivi ma non  con quiz) 

TITOLO D'ACCESSO

Scuola dell'Infanzia: Laurea triennale + SSIS (1 anno)  

Ciclo di base: Laurea triennale + SSIS (2 anni) 

Scuola Secondaria: Laurea specialistica (quinquennale)  + SSIS (1 anno)

PREPARAZIONE RICHIESTA

Laurea specialistica: 300 cfu + 60/90 cfu in fase di anni di straordinariato (2 anni) per laboratori e tirocini 

+ 60/70 cfu per eventuale ulteriore abilitazione in altra classe di concorso o tipologia di posto

PREPARAZIONE RICHIESTA

Laurea triennale: 180 cfu

Laurea specialistica: 300 cfu (complessivi)

Diploma di Specializzazione: 300-360 cfu (complessivi)

ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
I SAPERI DISCIPLINARI

Abilitazioni monodisciplinari: 170 cfu
Abilitazioni pluridisciplinari
:  220 cfu

 

ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
LE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE

Abilitazioni monodisciplinari:  60 cfu
Abilitazioni pluridisciplinari
: 110 cfu 

(di cui 10-20 cfu per tirocini osservativi) 

 

ARTICOLAZIONE DELLA PREPARAZIONE:
IL TIROCINIO IN AZIONE

(da effettuarsi durante lo straordinariato)

60 - 90 cfu a seconda del grado di scuola.

(NB: si presuppone un rapporto automatico tra accessi alla laurea specialistica e i posti disponibili due anni dopo)  

 

IPOTESI DI CARRIERA PROFESSIONALE

Dopo 8 anni di servizio, con la corrispondente preparazione, si può diventare: 

1) Figure di sistema o di staff:  30 cfu
2) Docente aggregato: 60 cfu
3) Direttore della progettazione: 90 cfu
4) Dirigente scolastico di rete: 120 cfu

 

PERCORSI DI ACQUISIZIONE DEL TITOLO

1)     Percorso normale: laurea - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato). 

2)     Percorso anomalo a: laurea -  laurea specialistica disciplinare - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato) 

3)     Percorso anomalo b: laurea - laurea specialistica disciplinare - laurea specialistica per l'insegnamento - biennio di praticantato (straordinariato). 

NB:  i percorsi 2 e 3 possono dar luogo ad accelerazioni di carriera (es. aggregazione subito)

 

HANDICAP E DIVERSITA'

Formazione  trasversale

HANDICAP E DIVERSITA'

Formazione aggiuntiva

ORGANIZZAZIONE

Ipotesi A: ogni facoltà fa da sé
(in questo caso la SSIS si trasforma in servizio per il tirocinio e le attività formative post-lauream, mentre la facoltà di Scienze della formazione si fa carico della laurea per la formazione primaria e dei corsi di scienze dell'educazione per le altre facoltà)

Ipotesi B: formazione di un Coordinamento di Ateneo (che dovrebbe godere di ampia autonomia).

Ipotesi C: a responsabilità individuale
(
con indicazione rigida e precisa del profilo, dei crediti e delle tabelle della laurea specialistica da conseguirsi presso le diverse facoltà).  

 

LA CARRIERA DEI DOCENTI

Dopo 8 anni di servizio a tempo indeterminato, un docente può eccedere alla formazione universitaria (circuito teoria, tecnica e pratica) per diventare

Crediti

Figure

Funzioni

30

Figura di sistema o di staff

Responsabili di progetti speciali d'istituto

Documentaristi

altro

60

Docente aggregato

Insegnamento della disciplina ad un livello più alto

Inserimento in un albo che consente la chiamata diretta da parte delle scuole

90

Direttore della progettazione dei piani di studio d'istituto

 

 

120

Dirigente scolastico di rete

 

 

I PIANI DI STUDIO

I piani di studio nel sistema d'istruzione primaria e secondaria

Punti caratterizzanti i piani di studio:

  1. identificazione del profilo educativo, culturale e professionale degli allievi alla fine della terza media e del liceo.  Tali profili tengono conto degli obiettivi generali del processo educativo stabiliti dall'ex. art. 8, comma 1 Dpr 275/99
  2. esplicitazione degli obiettivi specifici di apprendimento, scaturiti dai profili e obbligatori a livello nazionale. Tali obiettivi sono definiti anche sotto forma di standard di prestazione e  sono indicati a livello :
    • biennale di ogni grado ed indirizzo per quanto riguarda gli aspetti linguistico -letterari, scientifico - matematici e storico - sociali (storia, geografia, studi sociali , filosofia, religione cattolica)
    • del quarto anno nell'istruzione primaria, del terzo anno nella secondaria di primo grado e del quarto anno dell'istruzione secondaria per tutte le altre dimensioni formative.

Le tre tipologie di percorsi formativi

  1. percorso a responsabilità familiare e di altre istituzioni sociali, da incentivare con appositi interventi e fruibile anche in ambienti extrascolastici.
    La scuola certifica il raggiungimento dei risultati finali ed esonera gli allievi interessati dalla   frequenza dei percorsi scolastici facoltativi, organizzati dalle scuole in rete.
    L'uso sistematico di crediti formativi esterni è prevedibile dalla quarta classe dell'istruzione primaria
  2. percorso obbligatorio per tutti, con le seguenti caratteristiche:
    • 25 ore settimanali (33 ore nei licei artistici e musicali),  di   cui 20 ore a quota nazionale e 5 a quota locale (non aggiuntiva, ma intensiva rispetto a quella nazionale)
    • elenco delle discipline di insegnamento e delle attività obbligatorie su tutto il territorio nazionale, in base al quale determinare l'organico funzionale.
    • definizione degli standard relativi alla qualità del servizio che deve essere assicurato da ogni istituzione scolastica, comprensivi degli standard di prestazione relativi al funzionamento della scuola e alle prestazioni d'insegnamento
    • indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi
  3. percorso facoltativo, con le seguenti caratteristiche:
    • da 0 a 300 ore annuali.
    • obbligatorietà delle scuole comprensive o delle reti di scuola ad istituirlo nel territorio
    • facoltatività della famiglia e degli allievi di come e in quale scuola usufruirne, anche tenendo conto di una negoziazione educativa con la scuola
    • obbligo del pagamento delle attività oltre le 300 ore annuali
    • comprensivo dei laboratori di informatica, attività motorie e sportive, attività espressive musicali - artistiche, lingue, attività di progettazione, recupero e sviluppo degli apprendimenti
    • Possibilità di impiego dei laboratori facoltativi anche nel percorso obbligatorio

Schema riassuntivo

 

Percorso familiare

Percorso obbligatorio

Percorso facoltativo

Orario

Da 0 a 300 ore

25 ore settimanali

Da 0 a 300 ore

Frequenza

facoltativa

Obbligatoria

facoltativa

Certificazione

scuola

scuola

scuola

valutazione

Ogni 4 anni

Ogni due anni

Ogni 4 anni

Tipologia curricolo

laboratori di informatica, attività motorie e sportive, attività espressive, lingue, attività di progettazione, recupero e sviluppo degli apprendimenti

  • discipline
  • attività

laboratori di informatica, attività motorie e sportive, attività espressive, lingue, attività di progettazione, recupero e sviluppo degli apprendimenti

tipologia organizzativa

 

Per Classe, nel singolo istituto scolastico

 Per Gruppi e rete territoriale

Possibilità di laboratori verticalizzati

utenza

 

Interna

Interna ed esterna, attraverso corsi a pagamento

Luogo di fruizione

Reti di scuole, privato, privato sociale.

scuola

Reti di scuole

Organico

 

Di scuola

Di rete

Scuola dell'infanzia (piano di studio)

natura

organizzazione

Scuola dell'infanzia inserita a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione 

Articolazione unitaria del triennio con l'esplicitazione delle competenze che gli Orientamenti pongono come traguardi formativi 

Unica strategia d'intervento è il gioco con una forte declinazione spontaneistica 

Orientamenti come una delle raccomandazioni a sostegno dell'autonomia delle scuole

Mantenimento di un impianto organizzativo simile a quello attuale 

Servizio oscillante tra le 1000 e 1800 ore, articolate in rapporto alla risoluzione dei problemi educativi dei bambini 

Carattere facoltativo dell'adesione all'offerta formativa spontanea e volontaria 

Incremento delle pratiche di autovalutazione della qualità educativa e didattica sia di quelle del servizio nazionale per la qualità del sistema educativo 

Valutazione in ingresso dei bambini alla prima elementare (dal 1°al 10 settembre) 

I piani di studio nel sistema della formazione

Criteri generali le tre tipologie di percorsi formativi

CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI DIVERSI ORDINI SCOLASTICI

Istruzione primaria

Organizzazione del curricolo: 

  • articolazione in bienni, di cui l'ultimo in continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado. La classe quinta si configura già come primo anno dell'istruzione secondaria di primo grado
  • scansione biennale della progettazione dei percorsi didattici e programmazione specifica delle tappe per l'apprendimento dei linguaggi linguistici, matematico - scientifici e relativi ai temi dell'identità storico-sociale; a scansione quadriennali per gli altri apprendimenti
  • possibilità di scansione temporale diversificata dei laboratori, attuabili anche nei periodi di sospensione delle lezioni.
  • utilizzo dei laboratori specializzati disponibili nel territorio per l'individuazione e lo sviluppo dei talenti artistici e musicali precoci

 Organizzazione del lavoro: il docente coordinatore

 All'interno dell'équipe pedagogica, individuazione, in ogni classe, del docente coordinatore, così articolato:

  • Primo biennio: 21 ore d'insegnamento frontale in una classe e tre ore dedicate al coordinamento dell'équipe pedagogica della classe, comprensiva di qualche docente dei laboratori, di religione e sostegno
  • Secondo biennio: fino ad un minimo di15 ore di insegnamento e  coordinamento dell'équipe costituita da un altro docente, oltre che dai membri che insegneranno nei laboratori e dai docenti di religione e sostegno
  • Classe quinta: divisione delle 25 ore settimanali obbligatorie di insegnamento frontale con altri due colleghi (Lingua, matematica e scienze, storia, geografia e studi sociali). Partecipazione alla programmazione della classe corrispondente di prima media.

Scuola secondaria di primo grado

Organizzazione del curricolo

  • Articolazione in bienni (5 classe primaria/ 1 media; 2/ 3 media)
  • Carattere orientante del secondo biennio alle scelte successive, attraverso lo studio delle discipline del curricolo obbligatorio ed un uso, anche individualizzato, delle attività facoltative.
  • Possibilità di dedicare una quota delle 300 ore annuali, a scelta delle famiglie e degli allievi, ad attività di approfondimento parziale o totale di discipline e di esperienze di specifico interesse personale.
  • Attività, comunque, non vincolanti circa il corso di studi successivo.
  • Utilizzo dei laboratori artistici e musicali per la coltivazione e l'autenticazione (sic) di talenti. Tali corsi potranno essere gestiti dai conservatori, dalle scuole medie presso le quali già attualmente istituiti o che li istituiranno, da scuole non statali accreditate.

Organizzazione del lavoro: docente coordinatore

Formalizzazione della responsabilità del docente coordinatore con compiti di:

  • partecipare alle attività di programmazione/valutazione della 5 elementare di riferimento
  • garantire un adeguato tutorato agli allievi e alle famiglie in ordane alla composizaone integrata dei percorsi obbligatori, facoltativi ed extrascolastici

Istruzione secondaria di 2° grado

  • articolazione in due bienni
  • definizione biennale degli obiettivi specifici di apprendimento per le dimensioni: linguistico-letterarie, scientifico-tecnologico-matematiche e storico- filosofico - sociali, quadriennale per le rimanenti
  • suddivisione del curricolo in apprendimenti obbligatori con discipline presenti nel curricolo nazionale (la religione cattolica, lingua e letteratura italiana, matematica, scienze, filosofia, storia, lingua straniera ) o variabili a seconda della tipologia dei licei e apprendimenti obbligatori, indipendentemente dal fatto che siano previsti un docente ed una disciplina specifici
    (conoscenze ed abilità informatiche, motorio - sportive, geografiche, artistiche o musicali), da acquisire in attività di laboratorio delle scuole in rete o presso altri enti

LA  VALUTAZIONE

(scheda di orientamento)

Premessa

La valutazione ha sempre costituito un nodo fondamentale della politica scolastica.

Il modello di valutazione assunto permette sempre di individuare le finalità reali del sistema scolastico cui si riferisce.

Un modello scolastico, il cui fine principale è quello di selezionare la classe dirigente, adotterà un modello valutativo giudicante e sanzionatorio, teso a rilevare abilità e numero di informazioni acquisite dagli alunni .

Un modello scolastico che ha lo scopo di promuovere e sviluppare le potenzialità di apprendimento di tutte le persone non può che adottare un modello valutativo promozionale, teso a sostenere l'azione formativa e lo sviluppo e, dunque, il miglioramento costante della qualità della formazione, che l'istituzione scolastica ed il singolo insegnante devono assicurare alla persona che apprende.

Un po' di memoria storica .

All'inizio c'era la pagella per tutti o quasi.

Nel 1977 viene introdotta dalla L.517/77 la scheda personale dell'alunno. Nella scuola dell'obbligo si passa dalla valutazione espressa in numeri, il voto, alla valutazione espressa attraverso la formulazione di un giudizio discorsivo e articolato. Nella scuola secondaria superiore resta il voto.

Nella scuola dell'infanzia si affronta la questione della valutazione in termini sistematici, nel testo degli O.91. Esplicitamente si afferma che, in particolare in questo settore, la valutazione, pur rigorosa, non deve esprimere giudizi, ma aiutare gli insegnanti a comprendere e sostenere i processi di sviluppo in atto.

Nel 1993, in attuazione della legge di riforma della scuola elementare , viene emessa l'Ordinanza Ministeriale n. 236 con lo scopo di dare alla valutazione maggior rigore ed oggettività. Si introduce il concetto di standard nazionale di riferimento, quale elemento determinante per aiutare gli insegnanti nella valutazione. La strumentazione allegata è molto complicata.

Nell'informazione assicurata agli insegnanti di scuola elementare si punta più a convincerli "che bisogna far così" che ad aiutarli a comprendere quale idea di bambino, di apprendimento e di scuola sottende il concetto di valutazione delineato nella Ordinanza 236.

Il tema della valutazione e della continuità in questi anni sono molto discussi tra gli insegnanti della scuola dell'obbligo ed in questo settore si modificano anche gli strumenti inviati dal Ministero alle scuole.

Molte discussioni, anche approfondite, nella scuola secondaria, ma nessuna modifica alla pagella.

E' la modifica dell'esame di Stato che introduce novità interessanti nel sistema di valutazione: resta comunque una valutazione finale espressa in numero ed è quella che "fa testo".

Nel 1996, con la CM 491, si tende a riconoscere nella professionalità di insegnanti e dirigenti l'elemento sul quale investire al fine di sviluppare una cultura della valutazione, a sostegno della qualità della formazione delle persone che apprendono.

L'Autonomia scolastica ed il Regolamento attuativo, all'art.10 prevedono che sia il Ministro dell'istruzione a fissare metodi e scadenze periodiche per verifiche, finalizzate a rilevare il raggiungimento di obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio e a sostenere le scuole per il loro efficace raggiungimento.

Inoltre il Ministro adotta nuovi modelli per la certificazione di crediti formativi riconoscibili.

La valutazione nel documento "Nuovi indirizzi curricolari"
Allegato al Regolamento per la scuola di base.

La valutazione nel documento del gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Bertagna

LA VALUTAZIONE - CONSIDERAZIONI GENERALI

LA VALUTAZIONE - LE NOVITA'

a. La valutazione ha pieno senso se gli elementi informativi raccolti sono utilizzati per apportare alle attività didattiche e al sistema le modifiche necessarie a compensare le difficoltà incontrate da chi apprende nel suo percorso a) Valutazione anche del comportamento in nome del principio dell'inseparabilità tra logica ed etica.
b. La valutazione assume rilevanza didattica se persegue l'intento di incrementare la qualità dell'istruzione b)  Il passaggio alla seconda classe d'ogni biennio non è precluso dalla presenza di numerosi debiti
c. Sono previsti due livelli di valutazione: la valutazione didattica affidata ai docenti, e la valutazione di sistema affidata insieme alle scuole all'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione.

c)  Il passaggio al biennio successivo richiede il superamento dei debiti durante la seconda classe

 

d. La valutazione didattica riguarda le pratiche valutative più direttamente collegate al processo di apprendimento d) La ripetenza del secondo anno del biennio avviene quando l'allievo mantiene due debiti già registrati l'anno precedente (comportamento compreso)
e. Spetta alle scuole stabilire quale sia lo stato degli alunni in relazione agli intenti perseguiti, in generale e per i singoli tratti, in cui le scuole stesse hanno deciso di articolare il percorso. e) La maturazione di due debiti solo al secondo anno del biennio comporta l'obbligo di recupero l'anno successivo. Il mancato raggiungimento di tale obiettivo e l'aggiunta d'altri due debiti, nel primo anno del biennio successivo, fanno scattare la ripetenza di questo primo anno
f. Se un allievo consegue una valutazione negativa in riferimento ad un determinato segmento della disciplina, la compensazione del ritardo dovrà avvenire prima di affrontare il segmento successivo.

f) Valutazione in ingresso dei bambini alla prima elementare (dal 1° al 10 settembre)

 

g. Solo quando i ritardi da compensare sono eccessivi e investono molti ambiti o discipline potrà esservi la necessità, entro il termine del ciclo, di un prolungamento del tempo scolastico. g) E' previsto un sistema nazionale di riferimento per la valutazione ed il miglioramento al quale, se lo ritengono opportuno, le scuole si potranno riferire
h. Ai fini della valutazione di sistema occorre considerare il quadro socioeconomico da cui muovono gli allievi e in cui le scuole operano, le condizioni strutturali e organizzative interne, le disponibilità e la capacità d'uso delle risorse umane e finanziarie e ogni altro aspetto che possa esercitare una funziona propulsiva o frenante nel raggiungimento degli intenti educativi.  
i. Nella valutazione di sistema occorre limitare l'accertamento ad alcune variabili fondamentali, prendendo come riferimento gli aspetti sui quali è maggiore l'attenzione delle organizzazioni internazionali per la valutazione comparativa dei sistemi scolastici dei diversi paesi (come ad esempio le competenze linguistiche e matematiche).  
CGIL - Scuola
Roma, 14 dicembre 2001
da CGIL - Scuola