Rifondazione Comunista aderisce alla petizione

Buoni scuola? No, grazie!

Promossa dell'associazione “Non uno di meno”

Buoni scuola? No grazie!

Il buono scuola è un sussidio erogato da Regione Lombardia alle famiglie degli studenti delle scuole private, finalizzato a coprire una quota delle rette scolastiche.

Una forma insomma di finanziamento pubblico indiretto, ma esclusivo, alla scuola privata, che assorbe la grande maggioranza delle risorse regionali destinate alla scuola.

Il buono scuola è stato introdotto da Formigoni nell’anno 2000. Per aggirare il dettato dell’art. 33 della Costituzione (che vieta il finanziamento pubblico diretto della scuola privata) il contributo non viene erogato direttamente alla scuola, bensì alla famiglia dello studente sotto forma di rimborso diuna parte della retta scolastica, attribuendo così al finanziamento un carattere indiretto. Fino all’anno scolastico 2007/2008 la legge regionale stabiliva che tutti gli studenti lombardi, senza distinzione fra pubblico e privato, potessero accedere al contributo, ma per escluderne di fatto gli studenti delle scuole pubbliche fu introdotto un piccolo, ma efficace stratagemma: un tetto di spesa minimo per la retta scolastica, al di sotto del quale le famiglie non potevano fare domanda per il buono.

E guarda caso, quel tetto tagliava fuori la quasi totalità degli studenti delle scuole pubbliche.

A partire poi dall’anno scolastico 2008/2009 gli studenti delle scuole pubbliche sono stati addirittura esclusi per legge: oggi il buono scuola si chiama “dote per la libertà di scelta” ed è accessibile solamente agli studenti delle scuole private.

Solo fra il 2001 e il 2009 il buono scuola ha permesso di girare dalle tasche dei contribuenti alla lobby delle scuole private quasi 400 milioni di euro, in pratica l’80 % delle risorse destinate al diritto allo studio. E questo con una popolazione scolastica che solo per il 9% è costituita da studenti che frequentano scuole private.

Ma non è l’unico scandalo: solo il 25% dei beneficiari del buono scuola dichiara al fisco un reddito annuo inferiore a 30.000 euro, tutti gli altri ne dichiarano uno compreso fra 30.000 e 198.000 euro.

E fra i beneficiari figurano residenti nelle zone più prestigiose e care delle città lombarde, tipo piazza san Babila o galleria Vittorio Emanuele a Milano.

Tutto questo mentre la scuola pubblica lombarda non ha risorse nemmeno per i bisogni più elementari, e si vede ogni anno costretta a tagliare le spese e le dotazioni per mancanza di fondi.
Firmiamo per chiedere la fine di questa indecenza!

La petizione si può firmare al seguente indirizzo:

http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2013N36325

Aderiscono alla petizione anche:

Flc-CGIL, Retescuole di Crema, CIDI nazionale, Coordinamento nazionale per la scuola della Costituzione

Partito della Rifondazione Comunista - Comitato Politico Regionale della Lombardia
Milano, 27 marzo 2013
Web: www.rifondazionelombardia.it ; Indirizzo: Via Benaco, 16 - Milano ; Email: prclombardia@gmail.com