Sul "buono scuola" regionale continuano le "novità" negative di Formigoni

LA DIPLOMAZIA DELLA MENZOGNA DI FORMIGONI E DEL CENTRO-DESTRA

Finalmente la delibera sui nuovi indirizzi per l’erogazione del buono scuola per l’anno 2001-2002 è arrivata in Commissione, è possibile così verificare, testo alla mano, le grandi novità annunciate da Formigoni, e verificare che queste grandi novità non esistono, anzi le modalità di erogazione sono pressoché identiche alle precedenti: il rimborso copre solo le spese della retta di iscrizione alle scuole ed esclude le spese di trasporti, libri di testo, mense; resta la franchigia grazie alla quale vengono esclusi tutti gli studenti delle scuole statali; non vengono fissati tetti massimi al di sopra del quale il buono scuola non è erogabile.

Siamo assolutamente indignati – dichiara Gianni Confalonieri, Capogruppo regionale di Rifondazione Comunista – da questa nuova delibera. Siamo di fronte a una maggioranza che continua ad ingannare i cittadini senza alcun pudore. Solo così, infatti, si può spiegare come possano continuare a dichiarare che il contributo è per tutti gli studenti, compresi quelli delle scuole statali,  riproponendo una modalità di erogazione esattamente identica alla precedente, quando i dati da noi forniti sugli effettivi beneficiari del buono scuola nel 2000-2001, dimostrano che solo gli studenti delle scuole private hanno usufruito di questi.

Questa nuova delibera lascia completamente intatti i meccanismi della precedente, escludendo di nuovo dal rimborso tutti gli studenti delle scuole statali. L’unica cosa che viene realmente modificata è la modalità di calcolo dei redditi attraverso l’introduzione dell’ISEE, ma questo è un atto minimo dovuto visto che 3 miliardi sono andati a possibili evasori fiscali.

Questa non è politica, ma diplomazia della menzogna!

Noi  – conclude Confalonieri - continueremo la nostra battaglia durissima, dentro e fuori dall’aula, per il diritto allo studio e per chiedere che, perlomeno, nella nuova delibera venga eliminata la franchigia, vengano inserite le spese per i trasporti, i libri di testo e le mense, e che sia, finalmente, fissato un tetto massimo di reddito familiare di 60 milioni al di sopra del quale il buono scuola non deve essere erogato”.

Tiziana Saporito
PRC - Regione Lombardia
Milano,28 novembre 2001