Lettera aperta dei Consiglieri regionali del centrosinistra e di Rifondazione Comunista al Governo, in merito alle dichiarazioni, riprese dalla stampa, del Ministro della Pubblica Istruzione De Mauro e del Presidente della Regione Lombardia Formigoni a proposito del buono scuola


Un punto di partenza deve essere chiaro: nessuno intende negare la legittimità costituzionale di provvedimenti regionali finalizzati al rimborso delle spese scolastiche complessivamente sostenute dalle famiglie.

Ciò che rende iniquo il buono scuola della Lombardia, nella versione del centrodestra, è il fatto che esso viene riservato, in pratica, esclusivamente alle famiglie che scelgono la scuola privata, a parziale copertura delle rette di iscrizione. Il regolamento della Giunta regionale non prevede, invece, alcuna forma di rimborso, per le spese di libri di testo, mense, trasporti, materiale didattico, a favore delle famiglie, a basso reddito, o addirittura a rischio di abbandono scolastico, che, altrettanto liberamente, scelgono la scuola pubblica, e che, tuttavia, sono costrette a pesantissimi sacrifici, data l'incidenza di tali spese sul bilancio familiare.

Sotto questo profilo, pertanto, il buono scuola, varato dal Polo e dalla Lega, non è tale da garantire a tutte le famiglie e a tutti gli studenti una effettiva libertà nell'esercizio concreto del diritto allo studio, poiché appunto non prende in considerazione la libertà educativa, e i sacrifici, di chi sceglie la scuola pubblica.

Non solo: un buono scuola così concepito, ossia rapportato alla spesa della retta e non al reddito familiare, crea altresì disparità di trattamento fra coloro che scelgono la scuola privata. Sicché, ad esempio, una famiglia di quattro persone, con un reddito annuale di 40 milioni, riceverà lo stesso rimborso di una famiglia di quattro persone con un reddito annuale sei volte superiore, cioè 240 milioni. Si prevedono, insomma, paradossalmente, aiuti economici a persone, che si possono comunque permettere di iscrivere i figli alla scuola privata, senza la necessità di chiedere un sacrificio alla collettività, e in definitiva uno spreco di risorse pubbliche pagate dalle imposte dei contribuenti.

Alla luce di questi rilievi, sosteniamo che il regolamento della Giunta regionale della Lombardia sul buono scuola è lesivo: 1) dei principi equitativi contemplati dagli artt.3 e 34 della Costituzione in materia di diritto allo studio; 2) di quanto prevede la legge nazionale sulla parità scolastica n.62/2000, in materia di contributi erogati alle famiglie in relazione al reddito e alle spese scolastiche; 3) della stessa legge regionale lombarda 1/2000, la quale, nell'istituire il buono scuola, prevede espressamente che esso deve essere dato a tutte le famiglie, quale che sia la natura pubblica o privata dell'istituto frequentato dai figli, in considerazione delle spese complessivamente gravanti sul nucleo e in rapporto al reddito.

Per evitare che tali vizi di illegittimità potessero inficiare fin dall'inizio l'efficacia del provvedimento, la Giunta regionale ha, inoltre, arbitrariamente omesso di sottoporre il proprio regolamento sul buono scuola all'esame preventivo di legittimità della Commissione statale di controllo.

 

Per queste ragioni, rinnoviamo la nostra richiesta al Consiglio dei Ministri, già inoltrata circa un mese fa, affinché: 1) chieda ufficialmente alla Giunta regionale della Lombardia (così come ha già fatto, purtroppo senza alcun riscontro positivo, il Commissario di Governo) di sottoporre il regolamento sul buono scuola al previsto controllo di legittimità; 2) in caso di rifiuto, da parte della Giunta e del suo Presidente, ricorra alla Corte Costituzionale perché risolva il conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione.

 

A nostro avviso, devono essere attivate tutte le iniziative istituzionali possibili, al fine di riportare il buono scuola nell'ambito dei principi costituzionali e legislativi richiamati, in modo tale che esso possa davvero garantire la libertà e il diritto allo studio di tutti, a reale sostegno delle famiglie economicamente più svantaggiate.

Giovanni Confalonieri Capogruppo Consiglio Regionale P.R.C.
Battista Bonfanti Capogruppo Consiglio Regionale P.P.I.
Roberto Biscardini Capogruppo Consiglio Regionale S.D.I.
M.Chiara Bisogni Consigliere Regionale D.S.
Carlo Monguzzi Capogruppo Consiglio Regionale Verdi
Milano, lunedì 20 novembre 2000