A trent'anni dall'assassinio di Peppino Impastato il PRC di Monza sarà a Cinisi per ribadire, a distanza di 30 anni, che la lotta antimafia continua anche nel nord, anche in Brianza.

Peppino Impastato

Il PRC di Monza sarà a Cinisi per ribadire, a distanza di 30 anni, che la lotta antimafia continua anche nel nord, anche in Brianza.

Peppino Impastato

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Peppino Impastato. Militante comunista di Democrazia Proletaria fu ucciso dalla mafia di Cinisi perché denunciava le malefatte del boss locale Gaetano Badalamenti esponente di spicco della cupola di “cosa nostra” nazionale ed internazionale.

Per ucciderlo la mafia depistò le indagini facendo credere che Peppino era saltato in aria mentre stava facendo un attentato. Correva il 1978 ed erano i giorni di maggio del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro presidente della Democrazia Cristiana e tutto quello che di movimento si agitava al di fuori della DC e dell’allora PCI era ritenuto sovversivo.

Così tutta la stampa, dando la notizia, diffonde le veline dell’apparato politico mafioso che indica in Peppino Impastato un pericoloso terrorista che muore mentre compie un attentato sulla linea ferroviaria Cinisi Palermo.

Subito dopo sia gli amici che i compagni e la famiglia non credono alla versione ufficiale e solo dopo 25 anni si arriva alla verità. Grazie alla forza e alla determinazione della mamma di Peppino, Felicia Bartolotta, Gaetano Badalamenti indicato come mandante, viene incastrato e condannato per l’assassinio.

La verità non restituisce i morti ma da loro una grande dignità e ci fa camminare eretti. Il circolo di Rifondazione di Monza è intitolato a Peppino perché la Brianza e Monza sono luoghi diventati terminali degli affari illeciti della criminalità organizzata.

Riciclaggio e attività lecite, a copertura di affari sporchi, trovano in terra brianzola terreno fertile e fecondo. Il centrodestra indica nell’immigrazione il principale nemico della sicurezza, quando questi è un problema si di sicurezza ma sociale. La criminalità, che è un problema di ordine pubblico e di illegalità diffusa, viene lasciata fare tranquillamente e attraverso la politica colloca propri uomini nei settori vitali dell’economia e della politica.

La Brianza, nell’indifferenza generale è ormai permeabile al sistema clientelare di tipo criminale; ormai la Brianza è regolarmente presente nelle relazioni della Direzione Distrettuale Antimafia.

Il PRC di Monza sarà a Cinisi per ribadire, a distanza di 30 anni, che la LOTTA ANTIMAFIA CONTINUA anche nel nord, anche in Brianza.

Marco Fraceti (segretario del PRC di Monza Circolo “P. Impastato”)
Monza, 8 maggio 2008