Si è tenuto Mercoledì 19 gennaio a Carate Brianza l'incontro

Mondo migrante: storia di lavoro, lotte e nuovi bisogni

Il resoconto di una serata ben riuscita

Da sinistra Marcello Gentile, Marcelo Galati, Stefano Forleo e Saidou Moussa Ba

Photo by Amedeo Salamina

In qualità di Segretario della Federazione della Sinistra Carate-Alta Brianza, ho presentato la serata pubblica” Mondo migrante: storie di lavoro,lotte e nuovi bisogni. Presentarla davanti ad un folto pubblico, con una buona cornice di giovani, rappresenta motivo di orgoglio.

Massimiliana Mussi, un’ amica del nostro circolo, ha aperto la serata con una libera interpretazione di un video che ci ricordava quando i migranti eravamo proprio noi.

Noi, indesiderati in Svizzera, accusati e messi a morte ingiustamente negli Stati Uniti, uccisi e morti sul lavoro in Belgio… Sacco e Vanzetti, il razzismo del Ku Klux Klan proprio verso gli Italiani costituiscono il nostro patrimonio storico, utile anche per sviluppare il dibattito. Nell’introdurre i relatori, ho cercato di dare una piccola panoramica locale. I dati offerti dalla Caritas ci segnalano alla fine del 2009, nel comune di Carate Brianza, una popolazione migrante pari a 1.054 abitanti, circa il 6 % della popolazione locale. Molto forte è la componente rumena e albanese, come cospicui i migranti dal Maghreb. Si tratta di una popolazione giovane, fatta da un 1 giovane ogni 3 adulti.

L’amministrazione di destra che governa Carate applica una vergognosa discriminazione di natura economica. Il requisito dei 5 anni di residenza per accedere al fondo anticrisi per cassaintegrati e disoccupati penalizza i migranti.

Stesse discriminazioni si verificano ad altri livelli di governo, realizzando una sinergia tra le varie destre, che tanto sa di razzismo. I 5 anni per presentare una domanda di alloggio ERP, una casa popolare, i 5 anni per un contributo di Fondo sostegno affitti, previsti dalla Regione Lombardia, discriminano e creano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tali misure servono alle destre come escamotage elettorale, per far credere al cittadino “padano” che loro sono il Governo del fare che si prodiga prima per lui.

Si finisce, nei fatti,ad avere PGT che non contemplano interventi in ERP, proprio quello che servirebbe, briciole e mance per il fondo anticrisi o per l’aiuto all’affitto. Non si dà nulla al cittadino italiano e si creano tre categorie di cittadini. Loro, cittadini di serie A; noi italiani, destinati ad essere tutti di serie B e i migranti retrocessi nei più bassi gradini sociali.

L’intervento del Professore Aldo Giannuli ha fornito una panoramica dei diversi modelli di migrazione ed integrazione europei. Giannuli ha rifiutato un’ impostazione storica del fenomeno, mostrando punti di forza e debolezza dei modelli. Aldo con le sue parole“ha colto l’acqua fresca dal pozzo” e ci ha messo in guardia dal pensare alle migrazioni semplicemente come un fatto gestibile con un gesto di carità. Per il Professore serve una nuova sfida per tutta la sinistra e per la società italiana, che deve essere analizzata, compresa e risolta. “Nel nostro Paese nessuno è straniero”può e deve essere un punto d’arrivo per una vera alternativa.

Successivamente ha preso la parola Marcelo Galati, nel cui curriculum ci sono i 27 giorni passati sulla torre di Via Imbonati e una protesta sul tetto della Carlo Colombo, in qualità di RSU Fiom. Prima il tetto per difendere il lavoro, poi la torre per denunciare una sanatoria truffa. Di origini calabresi, cittadinanza in tasca, Marcelo è salito sulla torre per puro spirito di solidarietà verso altri migranti vittime della sanatoria irregolare. Marcelo ha ricordato l’amico e compagno di lotta marocchino che, sceso dalla Torre, ha subito un provvedimento di espulsione, ancora prima che la Magistratura chiarisse la vicenda. Truffato e rispedito in Marocco, da uno Stato che come ricorda Marcelo,manganella i pastori sardi, criminalizza studenti e le loro rivendicazioni e manganella i migranti come a Brescia e in altre quotidiane occasioni. Marcelo ha spiegato che la decisione di salire sulla Torre era frutto di una seria organizzazione, un metodo pianificato e scelto proprio nella speranza di creare attenzione verso il mondo migrante. Si puntava ad una sorta di effetto Grande Fratello, capace di puntare i riflettori su chi fino allora sembrava raramente avere voce e occhi.

Saidou Moussa Ba, quindi, senegalese da ormai ben 22 anni in Italia, scrittore e mediatore, ha ribadito che sopra c’era Marcelo, ma sotto numeroso e compatto il Comitato migranti organizzati. Saidou ha confessato di nutrire dei dubbi sull’azione di protesta, dubbi spazzati via proprio dalla partecipazione dei migranti e dalla solidarietà che arrivava da tanti cittadini comuni. L’invito e l’appello di Saidou si rivolge alla sinistra e al Sindacato: i migranti sono riusciti a rompere il muro dell’indifferenza, ora spetta alla FDS fare la sua parte come forza politica radicata e d’alternativa.

L’invito è stato colto da Marcello Gentile che è intervenuto in qualità di membro della Segreteria FDS di Monza e Brianza. Gentile nella sua relazione ha confermato l’impegno di un partito che intende denunciare la caccia al mostro, il continuo tentativo di individuare un capro espiatorio nella nostra società, ma al tempo stesso rilanciare un impegno concreto volto a sviluppare un sano dibattito e quotidiane occasioni di confronto pubblico sulla tematica, certo che solo da tutto ciò può nascere una nuova, diversa, più giusta ed equa società.

La serata è terminata con il ricordo del fondamentale sciopero del 28 Gennaio, organizzato dalla FIOM e dal sindacalismo di base e al quale tutta la Federazione della Sinistra aderisce. Sciopero di studenti, lavoratori e migranti, tutti uniti contro la crisi, il governo e le sue politiche neo liberiste.

Stefano Forleo (Segretario FDS Carate - Alta Brianza)
Carate Brianza, 24 gennaio 2011