«Molti imprenditori sono reticenti davanti a fatti incontrovertibili oppure tacciono preventivamente. Sono pochissime le denunce di imprenditori che vengono vessati dal sistema della corruzione e del malaffare» (Ilda Bocassini)

Per iniziare il ripulisti in Brianza, chi sa parli!

Un appello dell'Osservatorio Antimafie di Monza e Brianza

Silenzio è

Per rendere efficace il lavoro fatto dalla Magistratura con le innumerevoli inchieste e i processi che vedono coinvolti sia pezzi del sistema economico e che pezzi dei partiti brianzoli è arrivato il momento di rompere gli indugi. Con gli arresti dell’intera famiglia Sangalli e di Roberto Malegori l’inchiesta Clean City scopre che attorno a questi imprenditori ruotava un sistema economico e politico parallelo come quello che è spuntato a Sesto San Giovanni con le dichiarazioni dell’imprenditore Di Caterina che ha permesso di scoperchiare il sistema di come Filippo Penati e il PD si finanziavano.

Oggi anche a Monza siamo nella stessa situazione i Sangalli e i Malegori possono diventare il capro espiatorio di un sistema economico e politico corrotto in profondità, oppure aiutare la Magistratura a scoperchiare il pentolone del malaffare e della malapolitica. Appare troppo spesso che il politico corrotto è colluso solo con l’organizzazione criminale, sia essa ndrangheta o camorra, ma questo è una parte del problema. Oggi molti imprenditori per poter operare nel mercato cercano finanziamenti rapidi con agenzie usurarie; pagano mazzette per poter lavorare, finanziano partiti o correnti di partiti per avere quella prelazione negli affidi. Infine abbiamo interi gruppi dirigenti di partiti che dentro le amministrazioni statali avviano strategie e scelte politiche per disporsi alla gestione degli appalti con gli imprenditori amici.

Spesso la D.ssa Ilda Bocassini, a capo della Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Milano, ha denunciato il fatto che molti imprenditori sono reticenti davanti a fatti incontrovertibili oppure tacciono preventivamente. Sono pochissime le denunce di imprenditori che vengono vessati dal sistema della corruzione e del malaffare.

Allora la Brianza può e deve fare la differenza, tenendo conto che questo sistema distrugge la libera concorrenza, non premia le imprese virtuose che pagano tasse e contributi, stipulano contratti di lavoro e investono in sicurezza ed ambiente. Noi a questi imprenditori ci rivolgiamo per chiedere loro di rompere l’assedio e di contribuire a ripristinare in Brianza un sistema economico dove nel rapporto fra privati e con la pubblica amministrazione torni a prevalere la qualità dei servizi forniti e la certezza dei costi per i contribuenti. In questo modo si potrà veramente iniziare a contrastare la colonizzazione economica della Lombardia da parte delle mafie.

Osservatorio Antimafie di Monza e Brianza
Monza, 13 dicembre 2013
brianzantimafia.blogspot.com