Corso di ballo

Musiche latino americane e caraibiche
Rumba, Samba, Merengue, Salsa

Nell’America dell’epoca schiavistica e coloniale, musica e danza sono sempre state espressioni predilette dalla popolazione di origine africana perché costituivano un modo per dimenticare le sofferenze e le umiliazioni di ogni giorno e per salvaguardare la propria identità.

Oggi, da noi, praticare alcuni balli cubani e brasiliani è un altro modo - piacevole e socializzante - per conoscere direttamente il continente latino americano e le sue tradizioni. Rumba, samba, merengue, salsa, ecc. sono balli che, nati dall’incontro fra la musica europea - spagnola e portoghese - e quella degli schiavi africani, hanno radici profonde nella cultura musicale e coreutica dei popoli di questo continente e, come nel caso del samba, sono parte costitutiva fondamentale dell’identità nazionale.

Rumba

Tango e rumba sono figli di uno stesso antenato, l’“habanera”, danza cubana con radici spagnole. Ma mentre in Argentina e in Uruguay l’”habanera” ha fatto crescere il tango, un ballo che risente molto delle influenze musicali europee, a Cuba invece ha dato il via alla rumba, forse la danza più tipica della tradizione afrocubana.

Ciò è dovuto al fatto che a Cuba fu più massiccio l’arrivo di schiavi africani. Si calcola che durante il periodo della schiavitù siano sbarcati a Cuba circa 600.000 schiavi, mentre in Argentina ne arrivarono meno di 100.000. Non è un caso allora che una così massiccia presenza africana, con la sua tradizione e ricchezza musicale, abbia trasformato Cuba nell’arco di tre secoli nella madre di gran parte dei ritmi afrocubani.

All’inizio dell’Ottocento, sull’isola esistevano tre varianti principali della rumba. Una, chiamata “yambù”, molto coreografica, con figure aperte e senza contatto fra i ballerini. Un’altra, la “columbia”, che serviva come dimostrazione di forza e abilità atletica, riservata gli uomini. Il genere più praticato era però la rumba “guaguancò”, una sorta di corteggiamento danzato, con contatto fra i ballerini basato sul “vacunao”, il contatto con il bacino.

Gli strumenti musicali collegati alla rumba erano le “maracas” (zucche svuotate, con sassolini dentro), la “marimba” (uno strumento di percussione), le “claves” (una coppia di bastoncini di legno, che venivano percossi l'uno contro l'altro). Quando mancava qualcuno di tali strumenti, la percussione era affidata a vari utensili e oggetti domestici quali bastoni, cucchiai, piatti di legno, ecc.

Queste versioni della rumba - a causa della loro carica ritenuta eccessivamente erotica dai benpensanti dell’epoca o per le difficoltà di esecuzione - erano ballate solo dalle classi più povere che abitavano i quartieri popolari di Matanzas, città che ancora adesso è considerata la più nera di tutta Cuba.

All’Avana, l’influenza musicale africana aveva anche dato origine al “son”, una sorta di rumba più pacata, apprezzata dalla piccola e media borghesia, mentre le classi dominanti preferivano il “danzon”, ballo considerato raffinato, nato come reinterpretazione in chiave cubana della “contraddanza” europea, a sua volta alla base anche della “habanera”.

Per lungo tempo, la rumba rimase confinata a Cuba. Poi, passò prima negli Usa e successivamente in Europa, come versione modificata del “son”.

Samba

Il samba, vera e propria bandiera musicale del popolo brasiliano, era in origine una danza della fertilità che si ballava in Angola. Approdato in Sud America con gli africani che vi venivano portati come schiavi per lavorare nelle piantagioni brasiliane di canna da zucchero, qui si mescola con il “landù”, un’altra danza di origine africana, e successivamente con il “maxise”, conosciuto anche come tango brasiliano, diffusosi attorno al 1870.

Il samba si afferma prima nelle zone rurali e in seguito nelle città, come il ritmo del “candomblé”, una liturgia ibrida, frutto della fusione fra cattolicesimo e riti religiosi africani. Poi perde gradualmente questo suo carattere religioso per trasformarsi in un genere ballabile, molto praticato dalla popolazione più povera.

A partire dalla fine dell’Ottocento, il samba diventa una sorta di vessillo che la popolazione brasiliana di colore usa per affermare la propria identità culturale. In questo senso, si può dire che il samba segue lo stesso itinerario del blues prima e del jazz poi, nati come forma di libertà di espressione dei neri del Nord America.

In origine si distinguevano diversi tipi di samba, accomunati fra loro dal ritmo molto veloce e dagli strumenti utilizzati: cembali, sonagli, bonghi, tamburi e altre percussioni, oltre che la chitarra. Esisteva infatti il samba di Bahia, di San Paolo, di Rio de Janeiro. Ma è quest’ultimo, il samba carioca, che alla fine prevarrà, soprattutto grazie alla popolarità del Carnevale.

Perciò, se per il Nord America la città che ha fatto da incubatrice del jazz è New Orleans, per il Brasile e il samba la culla è proprio Rio.

Fin dall’inizio del Novecento, però, il samba carioca non è gradito alla borghesia della città. Anzi, i sambisti, per lo più neri poveri, erano considerati alla stregua di guerriglieri musicali e per questo perseguitati dalla polizia. Basti pensare che, fino agli anni ’20, il Carnevale di Rio era riservato ad un’élite. Ma, nonostante questa impostazione discriminante, nel corso degli anni alla festa partecipano sempre più spesso i sambisti delle favelas, le baraccopoli. Successivamente questi ostacoli cadranno e il samba diventerà la colonna sonora di un’intera nazione, il simbolo dell’identità culturale e nazionale di tutti i brasiliani.

Merengue

Secondo gli storici, il merengue è nato poco lontano da Cuba, nell’isola di Hispaniola che ora è divisa in due stati, Haiti e Repubblica Dominicana. Nel corso dei secoli, alle popolazioni indigene e agli spagnoli residenti si aggiunsero i numerosissimi schiavi africani importati come schiavi. Da un tale incrocio di tradizioni e culture diverse si svilupparono parecchi balli, uno dei quali è il merengue, una delle più antiche forme di danza caraibica.

Sul perché questo ballo sia caratterizzato da un accenno di passo strisciato e dall’ancheggiamento (tipico di tutti i balli caraibici), l’ipotesi che ci sembra più verosimile e suggestiva spiega che gli schiavi neri impiegati per tagliare la canna da zucchero nelle piantagioni erano legati alla caviglia da una catena e questo li costringeva, per muoversi, a trascinare la gamba. Gli schiavi incatenati, per poter ballare, potevano muoversi solo oscillando i fianchi e alternando il peso del corpo da un piede all’altro. Anche la rumba cubana sarebbe nata in questo modo.

Comunque sia, sta di fatto che quando Hispaniola fu divisa in due stati, nella prima metà dell’Ottocento, il merengue si ballava sia ad Haiti che nella Repubblica Dominicana. Qui in particolare questo ballo finì per mettere in ombra tutti gli altri balli allora in voga, come la “tumba”, danza di origine europea simile alla “contraddanza”, e all’inizio del Novecento divenne ballo nazionale. Si può dire che all’epoca sull’intera isola di Hispaniola il merengue avesse la stessa importanza del valzer in Europa.

Gli strumenti tipici per suonarlo erano il “tambura”, un tamburo a due membrane, la fisarmonica, importata dalla Germania, e il “guiro”, ricavato da una zucca vuota, forata da una parte, con striature sulla superficie, da sfregare con una bacchetta. Il ritmo, in 2/4, era molto veloce mentre, attualmente, la maggior parte delle versioni Usa e europee del ballo vengono eseguite su ritmi più lenti (4/4).

Salsa

Nella cucina spagnola, la parola salsa ha lo stesso significato che da noi. Ovvero indica una ricetta dove, con ingredienti diversi, si ottiene un preparato cremoso e omogeneo.

Se questa idea la applichiamo alla salsa, intesa come ballo, il risultato non cambia. Nel senso che la salsa che si balla, alla pari di quella che può accompagnare una vivanda, è un genere musicale dove confluiscono tradizioni di molti paesi dell’America centrale e meridionale, con “sapori” colti in Venezuela, Colombia, Panama, Portorico e soprattutto Cuba, che si ritiene sia il luogo di nascita della salsa.

Qui, all’inizio del Novecento, soprattutto fra la borghesia locale bianca, era diffuso il “son”, una versione più lenta della rumba. Successivamente, dalla contaminazione del “son” con altri ritmi e influenze musicali e stilistiche, nacque la salsa. Gli apporti più significativi alla nascita della salsa sono stati: la “guaracha”, danza cubana di probabili origini spagnole, in voga nell’Ottocento; il “bolero”, altra danza spagnola di movimento moderato, accompagnata dal suono delle nacchere, parente del “fandango” e popolare nel Settecento; il merengue.

Poi, a partire dagli anni ’40, la salsa cambiò pelle. Centro di questa trasformazione fu New York. In quegli anni, infatti, nella Grande Mela andò crescendo la comunità latina che abitava soprattutto nel quartiere El Barrio. E proprio i “latinos”, e cioè i portoricani, gli spagnoli, i cubani, i panamensi e i colombiani di New York, mescolarono la salsa con ritmi jazz e “rhythm and blues”. Il nuovo genere, battezzato “salsa metropolitana”, divenne una sorta di bandiera per tutti gli immigrati di lingua spagnola, un’affermazione di identità e orgoglio di tutti i “latinos”.

Infine, negli anni ’70, i “salseros” riuscirono a fare uscire la salsa da New York per farla diventare una forma di espressione musicale internazionale e la danza di coppia di origine latino americana più ballata nel mondo.

Durante il corso, verrà organizzato almeno un incontro con un compagno iscritto ad una scuola di samba di Rio de Janeiro, avente per oggetto la musica e il ballo brasiliano.

Luogo e data di questi incontri saranno comunicati con il dovuto preavviso.

Caratteristiche del corso

Ballare al ritmo delle musiche cubane, dominicane, brasiliane è un modo - piacevole e socializzante - per conoscere direttamente le tradizioni musicali e culturali del sub continente latino americano. Rumba, samba, merengue, salsa, ecc. sono balli che, nati dall’incontro fecondo fra la musica europea - spagnola e portoghese - e quella degli schiavi africani, nel corso di oltre quattro secoli hanno messo radici profonde nella cultura musicale e coreutica dei popoli latino americani e, come nel caso del samba, sono diventati parte costitutiva dell’identità nazionale.

Ballare è anche il modo per fare un utile esercizio fisico “in allegria”, in modo completo e armonico. Infatti, poiché non si balla solo con i piedi, i diversi passi e figure di ogni ballo mettono in moto di volta in volta tutte le parti del corpo, sviluppando la capacità di coordinamento, senso del ritmo ed equilibrio.

Iscrizioni

Le iscrizioni vengono raccolte da Punto Rosso, comunicando il proprio nominativo e un recapito telefonico

Dato il numero limitato di posti a disposizione per il corso, si consiglia di iscriversi per tempo

Riferimento organizzativo

Il riferimento organizzativo del corso è Bruno (339/2237866 - 02/6886216), a cui occorre rivolgersi

ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO

VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO

Tel. 02/874324 – 02/72016642 Fax 02/875045


Punto Rosso
Milano, 2 marzo 2002