L'opinione della Amministrazione Comunale di Seregno

LA VERA STORIA DELLA SALA BINGO

COMUNICATO STAMPA

In merito alle affermazioni contenute nella pagina pubblicata sul settimanale “Il cittadino” di sabato 8 dicembre con il titolo “la storia di Victoria, la nuova sala Bingo che non si voleva…..” e alle dichiarazioni fatte nella conferenza stampa del 27 novembre dalla società Nuovo Borgo 88 e pubblicate sul medesimo giornale

SI  FA PRESENTE

  1. CHE IL PIANO REGOLATORE GENERALE NON CONSENTE L’INSEDIAMENTO DI UNA SALA BINGO NELL’IMMOBILE DI VIA MILANO;
  2. CHE TALE ATTIVITA’ PUO’ ESSERE CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO UNA VARIANTE O UNA DEROGA AL PIANO REGOLATORE;
  3. CHE GLI INTERVENTI PROSPETTATI E IL VALORE DELLE AREE DA CEDERE PER UN FUNZIONALE INSEDIAMENTO DELL’ATTIVITA’ E PER UNA PEREQUAZIONE NEI CONFRONTI DI ALTRI PROPRIETARI AMMONTANO A CIRCA L. 1.500.000.000 E NON A L. 6.500.000.000 COME SOSTENUTO DALLA PROPRIETA’.

 E SI PRECISA QUANTO SEGUE

  1. In data 08.01.2001 l’arch. Roberto Pozzoli chiedeva agli uffici un certificato attestante la destinazione d’uso urbanistica di un immobile sito in via Milano foglio 41 mappali 101 – 102 (ex trancia Mazza), senza alcun riferimento alla società Nuovo Borgo 88 e ad eventuali richieste di concessioni ministeriali per l’apertura di una sala Bingo nel suddetto immobile.
  2. Il certificato di destinazione urbanistica veniva regolarmente rilasciato il 17.01.2001 con l’esplicito riferimento all’art. 10.2 (allegato al certificato) che regola le zone BP2. Come si evince dalle norme, tale zona non  prevede tra le destinazioni ammesse le CM 11 e  CM 12 ( sale giochi, ludoteche, bowling etc.) ma attività artigianali e  industriali ( PR 1,2,3,4,5,6 )  con un massimo del 30 % di commercio pertinenziale alle stesse attività (esempio vendita mobili di un falegname) nonché la destinazione commercio all’ingrosso (CM 5)
  3. L’assessore Arturo Lanzani, informalmente contattato dall’arch. Roberto Pozzoli sulla partecipazione al bando ministeriale ha sempre fatto presente che tale attività risultava incompatibile con la destinazione d’uso del predetto immobile e che l’inserimento di tale attività poteva avvenire solo attraverso una eventuale procedura di variante al P.R.G. di competenza del Consiglio Comunale.
  4. Fino al 04.10.2001 non è mai pervenuta comunicazione scritta ed ufficiale della proprietà o del suo professionista ne sulla partecipazione della Società Nuovo Borgo 88 al bando ministeriale, né sulla volontà di insediare tale attività nell’immobile di Via Milano. Viceversa si precisa che le comunicazioni informali del punto precedente sono state fatte all’assessore Lanzani dall’architetto/consigliere comunale Roberto Pozzoli,  in coda ad una Commissione Comunale e alla macchinetta automatica del caffè durante un Consiglio Comunale estivo, in modo del tutto informale.
  5. L’assessore Lanzani non ha mai concordato di inserire alcuna modifica nella variante parziale al piano regolatore adottata nel mese di aprile che del resto mirava ad altri obiettivi esplicitati nel manifesto di avvio del procedimento. L’osservazione al Prg presentata in data 12.06.2001, e citata dalla Soc. Nuovo borgo 88, è stata redatta da altro professionista senza alcun riferimento alla proprietà in questione e/o ad eventuali aperture Bingo. Tale osservazione, non pertinente alla suddetta variante e non accoglibile ai sensi della Legge Regionale 23/1997, riguardava l’inserimento tra le funzioni integrative nella zona BP2 la categoria Sc “spettacolo e cultura”.  Essa è stata ufficialmente e pubblicamente respinta in Consiglio Comunale  con atto n. 104 del 19.07.2001.
  6. Ottenuta la concessione ministeriale nel mese di luglio la soc. Nuovo Borgo 88 non si è minimamente preoccupata di comunicare tale evento alla Amministrazione né di presentare una qualsiasi richiesta d’autorizzazione al Comune, viceversa, la società Nuovo Borgo 88 e il suo professionista hanno attivato, a partire dal 04.08.2001, con più D.I.A (dichiarazione inizio attività procedura autocertificata prevista in alcuni casi in alternativa alla concessione edilizia), una ristrutturazione dell’immobile in questione dichiarando il mantenimento della sua destinazione produttiva, anziché a “Bingo”. Solo con questa ”furbizia” i lavori sono potuti procedere fino ad oggi, in quanto il mantenimento della destinazione produttiva li rende conformi al PRG. Viceversa una trasparente richiesta di ristrutturazione per un insediamento del Bingo sarebbe stata negata non essendo  un’attività produttiva, come ammette lo stesso avvocato Dal Molin, legale della Società Nuovo Borgo 88 nella comunicazione del 14.11.2001.
  7. Di fronte alla palese contraddizione tra queste pratiche e le notizie apparse sulla stampa sull’ottenuta concessione ministeriale, l’amministrazione comunale ha chiesto chiarimenti (lettere del 3 e del 30 ottobre 2001) ricordando ancora una volta che l’immobile di via Milano non può essere destinato alla suddetta attività alla luce del vigente PRG.
  8. A seguito di queste comunicazioni si è tenuto un primo incontro tra i rappresentanti delle società Nuovo Borgo 88 e i rappresentanti dell’amministrazione comunale. I primi hanno sostenuto la tesi che il Bingo si configura come un’attività commerciale pertinenziale ad una non precisata attività produttiva (produzione di macchinari per il Bingo?!) da svolgersi nel   resto dell’immobile. L’assessore Lanzani, i tecnici e il legale del Comune hanno sottolineato quanto la suddetta tesi risultasse a loro parere insostenibile e comunque difforme a quanto dichiarato nelle suddette D.I.A.. L’Assessore  ribadiva inoltre che un’eventuale insediamento dell’attività in questione poteva avvenire attraverso un procedimento ancora da definire ( programma integrato di intervento, concessione edilizia convenzionata in deroga etc. ) di variante o deroga al piano regolatore di competenza esclusiva del Consiglio Comunale e che, pertanto, gli organi esecutivi ( Sindaco, assessore e Giunta ) potevano unicamente ed eventualmente manifestare la loro disponibilità a proporre positivamente al consiglio eventuali soluzioni proposte dalla proprietà, se ritenute convenienti sotto il profilo del pubblico interesse.
  9. Nell’incontro successivo l’Assessore Lanzani sottolineava, su preciso mandato della Giunta, che, a prescindere dalla procedura scelta, la precondizione per una favorevole valutazione della questione da parte della giunta (che si sarebbe fatta promotrice della cosa in Consiglio comunale), fosse  il reperimento di un parcheggio pubblico nei pressi della struttura in quanto indispensabile alla stessa, la cessione di aree per eventuali opere infrastrutturali adiacenti all’area (es. rotatoria tra via Milano e Colzani)e la cessione o la realizzazione di opere pubbliche a compensazione dell’incremento di valore realizzato con l’eventuale trasformazione d’uso non ammessa dal Piano Regolatore vigente.
  10. A tale proposito nel terzo ed ultimo incontro l’assessore Lanzani sottolineava, alla luce delle diverse ipotesi emerse, come gli elementi qualificanti di una possibile convenzione da proporre al consiglio comunale, organo sovrano in questione, fossero:
    1. realizzazione di un parcheggio di uso pubblico a raso e non sotterraneo di circa 3000 m² ubicato in via Milano angolo Via Toselli, indispensabile per la nuova destinazione richiesta;
    2. la cessione di un’area destinata ad allargamento  rotatoria e verde pubblico all’angolo tra Via Milano e Via Colzani di circa 2800 m² per garantire eventuali opere di fluidificazione del traffico connesse allo svolgimento della nuova attività;
    3. 18.000 m² a standard in zona Porada o Meredo come misura di interesse pubblico e come misura perequativa rispetto ad altri proprietari di zone BP2 che attenendosi alle destinazioni previste dal piano conoscono una minor valorizzazione immobiliare delle loro proprietà.
    4. Il doppio degli oneri di urbanizzazione, poiché in sanatoria.

      Gli interventi prospettati di cui sopra sono esclusivamente legate ad interventi indispensabili per un corretto insediamento della nuova attività e per un’esigenza di giustizia e perequazione nei confronti di altri proprietari e a vantaggio di tutti i cittadini di Seregno.

      Il tutto assomma a un valore economico di circa L. 1.500.000.000=

      Si tratta dunque di interventi prospettati assai più contenute di quanto affermato dalla Società Nuovo Borgo 88.  In ogni caso in tutti questi incontri l’assessore Arturo Lanzani non ha mai assolutamente affermato che con la presenza di questi elementi convenzionati tutto si sarebbe regolarizzato ma solamente che una simile proposta poteva essere attentamente valutata dal Consiglio Comunale a cui spetta la decisione finale.

  11. Che nel corso dei vari incontri non è mai stata esclusa la facoltà per i privati di avanzare         direttamente richieste di variante o deroga al Piano Regolatore Generale da sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale, senza seguire i suggerimenti dell’Assessore all’Urbanistica, del Sindaco e della Giunta ( cosa che in effetti è avvenuta quando la soc. Nuovo Borgo 88 , il 23/11/2001 ha presentato domanda di concessione edilizia in deroga, che è stata discussa dal Consiglio Comunale l’11 dicembre 2001).
  12. L’Amministrazione Comunale, in presenza di eventuali violazioni delle vigenti disposizioni, interverrà a norma di legge.
Arturo Lanzani, assessore all'urbanistica
Gigi Perego, sindaco
Seregno, 13 dicembre 2001